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Andalusia 2014


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Partenza da Civitavecchia

Giovedì 17 aprile 2014
Barcellona

Porto di Civitavecchia, traghetto per Barcellona, partenza ore 22. Saliamo sul traghetto. Nella stiva ci fanno posizionare il camper sotto la rampa di salita delle auto al ponte superiore. Il camper ci entra appena tra le travi di sostegno della rampa. Un posto più scomodo non potevano trovarcelo. Lasciamo il camper e saliamo al ponte 7 dove abbiamo la cabina con oblò; la cabina ha tutto quello che occorre, ci sistemiamo per la notte.

Arrivo a Barcellona

Venerdì 18 aprile.
Barcellona

La nave arriva puntuale, la traversata è stata ottima, mare calmissimo, tutto sereno con luna piena di notte. Sbarcati a Barcellona ci dirigiamo subito alla biglietteria della Grimaldi. Pensavamo di fare il ritorno via terra, ma durante la traversata abbiamo deciso di prendere il traghetto anche al ritorno per risparmiare un giorno. Fatto il biglietto sono già le 18,50: dobbiamo metterci subito in viaggio per Valencia. Sono 356 km di autostrada, le ore di luce sono poche e i km sono tanti. Dopo qualche incertezza nella scelta della strada, prendiamo l'autostrada a pedaggio, che scopriremo poi costosissima, il tratto di 350 km ci è costato quasi 45 €.

Alle 23,30 ci fermiamo per la notte ad un autogrill. Ha il logo Autogrill identico al nostro, ed è a ponte sull'autostrada. Siamo a circa 75 km da Valencia. Wifi gratis. Mulino a vento  Mulino a vento

La grande traversata.

Sabato 19 aprile.

Ci aspetta una giornata intera di viaggio. Vogliamo arrivare il più possibile a sud cioè a Siviglia. Scegliamo una strada che taglia verso l'interno, il tragitto è leggermente più corto ed evitiamo le autostrade a pagamento. Scopriremo poi anche che il paesaggio interno del paese è montagnoso  e praticamente intatto, molto diverso dalla costa dove lo stravolgimento del paesaggio è totale, interi tratti di costa tra una città e l'altra completamente cementificati senza interruzione. E' peggio che in Italia; il che è tutto dire.

Dobbiamo percorrere circa 750 km. Passiamo a nord di Albacete percorrendo una ottima autostrada senza pedaggio.

Il paesaggio montagnoso che vediamo ai lati dell'autostrada è quello della regione Castiglia-La Mancia, i luoghi che hanno ispirato Cervantes con il Don Chisciotte. Siamo a pochi chilometri dalla capitale Madrid, che da sola meriterebbe di dedicargli tutti i giorni della nostra breve vacanza.

Arriviamo a Siviglia che sono già le 20, ma in Spagna per la diversa longitudine rispetto all'Italia il sole non è ancora tramontato. Prima di entrare nell'unico parcheggio centrale, ci facciamo un giro nella città.

In via kansas City c'è un parcheggio aperto tutto l'anno per pullman e camper, la tariffa è ad ore ma il costo massimo in 24 h è 19,50 €. E' recintato e sorvegliato, oltre a questo non offre altro. Siamo attaccati alla stazione ferroviaria e accanto a noi c'è un noleggio autoveicoli Siviglia Siviglia.

La Santa Pasqua

Domenica 20 aprile

Al mattino ci rechiamo alla maestosa cattedrale gotica per partecipare alla Santa Messa. Le misure di sicurezza obbligano, noi che siamo arrivati quando la cattedrale era già piena, ad ascoltare la celebrazione in una posizione molto laterale. Finita la messa passeggiamo nel bellissimo centro storico. Mangiamo in una taverna della paella che però non è certo la migliore che si può gustare in Spagna.

Un violento acquazzone si abbatte sulla città. Finito di mangiare, e con la pioggia che si è momentaneamente placata, continuiamo la visita della città. Vorremmo visitare il campanile della cattedrale, la Giralda, ma ha una lunga coda di turisti ci fa rinunciare ad ammirare il panorama sulla città. Da vedere è anche la bellissima Plaza de Espana con il suo bellissimo porticato, la via d'acqua e le bellissime decorazioni.

Ricomincia a piovere e preferiamo tornare al camper. Le previsioni meteorogiche per l'indomani non sono incoraggianti. Peccato, la città meritava di essere visitata un secondo giorno sfruttando la sua fitta rete di piste ciclabili. Decidiamo di rimetterci in viaggio ed arrivare in serata nella punta più a sud della Spagna: a Tarifa.

Siamo alle colonne d'Ercole. A Tarifa si vede distintamente la costa marocchina, siamo a soli 13 km dall'Africa. Soffia un forte vento di libeccio. Sulla lunghissima spiaggia si abbattono le onde dell'oceano con un rumore assordante. È un maestoso spettacolo della natura. A tratti piove forte e sta per calare la sera. Troviamo un parcheggio al piccolo centro sportivo prima della spiaggia, dal camper vediamo la scultura metallica del grande pesce con a terra la rosa dei venti, il pesce mosso dal vento ruota e con la testa indica la direzione del vento. Il camper lo sistemiamo in una via stretta fra due muri. Nonostante il posto riparato, ogni tanto una raffica di vento e pioggia scuote il camper. Cullati dal vento e con il suono dell'oceano, passiamo la notte.

Verso Gibilterra e Granada

Lunedì 21 aprile.
Tarifa Tarifa

Al mattino visitiamo il porto. Qui arrivano i traghetti da Tangeri, bastano 35 minuti di traghetto e 99€ di tariffa per sbarcare nell'altro continente. Fuoristrada di turisti attrezzati di tutto sono in coda per l'imbarco accanto a mezzi più economici stracarichi di qualsiasi tipo di bagaglio, biciclette usate, motorini, mobili... sono i veicoli di marocchini che tornano in patria con tanta roba da rivendere o regalare. Il tempo è ancora molto incerto e piove a tratti.

Gibilterra Gibilterra

Ci rechiamo a Gibilterra, il tempo purtroppo non è cambiato, le forti piogge a tratti non ci consentono di visitare la rocca alta m. 96. Per chi volesse farlo, occorre lasciare il camper in un parcheggio prima della frontiera e recarsi a piedi o con mezzi pubblici nella visita di questo estremo lembo britannico. Ripartiamo per Granada.

Arriviamo in città nel pomeriggio, la città è caotica con un traffico molto intenso. Ci dirigiamo al parcheggio dell'Alhambra. Non si può venire a Granada senza aver visto questa meraviglia.

Alhambra

Martedì 22 aprile.
Granada: Alhambra Granada: Alhambra

L'Alhambra ha un flusso enorme di visitatori, e se non si ha già il biglietto per esempio prenotato via internet, l'unico modo per riuscire a visitarla è di presentarsi alle ore 7,30 mezz'ora prima che apra la biglietteria e incolonnarsi nel lunghissimo serpentone di turisti che aspetta per acquistare i circa 300 biglietti che vendono al giorno. Anche noi siamo costretti a svegliarci presto per metterci in coda per il biglietto. La visita dei palazzi e del giardino comunque ripaga ampiamente di tutte le fatiche. Torniamo al camper per l'ora di pranzo. Mangiamo e poi pagata la sosta (29 € bassa stagione, 53 € in estate, il parcheggio non offre nulla, non è neanche custodito), partiamo per Tabernas.

A Tabernas c'è un parco naturale con all'interno ciò che rimane della grande epopea del cinema west. Qui hanno girato i famosi film denominati "spaghetti western", grazie a un paesaggio desertico unico esempio in Europa, sono stati creati villaggi tipici del west, fortini per soldati... Alla biglietteria ci dicono che per vedere tutto, compreso lo zoo occorrono 5 ore. Sono le ore 18 e non c'è tempo, rimandiamo a domani.

Il posto è però troppo interessante per rimanere inattivi, scarico la mountain-bike e mi avvio proseguendo la strada dopo il villaggio west. Il percorso è in lieve salita fino a passare un guado completamente asciutto, poi prendo la strada sterrata che sale sulla sinistra abbandonando quella asfaltata. Chissà quante scene di film sono state girate in questi luoghi, quanti inseguimenti con banditi, assalti a diligenze o cacciatori di taglie senza scrupoli all'inseguimento dei ricercati. Sono questi i pensieri che mi vengono in mente mentre arranco su un ripido sentiero che passa vicino ad alcune casette diroccate che possono essere state il set di qualche film. Desierto de Tabernas Desierto de Tabernas La strada sterrata ora è un sentiero che diventa sempre più difficile, più volte sono costretto a fermarmi e ripartire. Si sale fino ad una cresta, qui il sentiero ritorna a essere strada ma è sbarrata da una catena. Torno indietro per il ripido sentiero con i freni tirati.

Il deserto di Tabernas

Mercoledì 23 aprile

Passiamo la notte più silenziosa di tutto il viaggio. Qui la tranquillità è totale, siamo rimasti solo noi nel parcheggio. Solo verso le 9 del mattino arriva il primo pullman con una rumorosa scolaresca felice.

Desierto de Tabernas Desierto de Tabernas

Inizio la giornata con una nuova escursione in mountain bike. Al ritorno pranziamo e subito dopo iniziamo la visita al parco tematico. Dopo circa 4 ore di visita, torniamo al camper e partiamo. Rotta verso Valencia, percorriamo una autostrada senza pedaggio, dopo circa 180 km ci fermiamo ad una stazione di servizio per la notte.

Desierto de Tabernas Desierto de Tabernas

Valencia

Giovedì 24 aprile

Mi sveglio che è ancora buio, passare dal silenzio assoluto di Tabernas alla rumorosissima area autostradale non è certo il massimo. Arriviamo alle prime ore del mattino a Valencia, ci rechiamo prima a vedere com'è l'area di sosta in città. Ha l'aspetto di un deposito di veicoli di ogni tipo, molto diversa dalle nostre aree camper, immersa tra i palazzoni: non ci piace.

Ci dirigiamo verso il campeggio. Ce ne sono due, sono nella frazione di Pinedo a 8 km dal museo oceanografico e a circa 10 km dal centro. Scegliamo di fermarci nel primo campeggio "Coll Vert", i camper sono tutti qui, se si desidera un soggiorno con un minimo di confort in Spagna è inevitabile scegliere il campeggio. I parcheggi sono nati per i pullman turistici e non offrono altro che il parcheggio custodito ma nessun altro servizio. Il loro unico vantaggio è che sono in genere dislocati al centro della città e conviene utilizzarli quando sono comodi per la visita in centro.

museo oceanografico museo oceanografico

La zona dove sono i campeggi è un'area protetta e offre delle grandi spiagge senza i consueti palazzoni che si affacciano sul mare. Nel lungomare prima della spiaggia c'è una trafficatissima pista ciclabile che corre verso Valencia. Al campeggio è possibile richiedere gratuitamente la piantina della città con la rete di piste ciclabili che attraversa la città.

Peccato che i campeggi sono in prossimità dell'autostrada e non ci sono barriere acustiche per limitare il rumore, per chi dorme in tenda o anche in camper d'estate quando si dorme con gli oblò aperti si può avere qualche disturbo al sonno.

Finalmente possiamo pranzare sul tavolino all'aperto. Nel pomeriggio tiriamo fuori il nostro tandem e ci dirigiamo verso il museo oceanografico percorrendo la pista ciclabile. Superatolo arriviamo al centro per una breve visita.

Il museo Oceanografico

Venerdi 25 aprile

Al mattino ci rechiamo alla fermata dell'autobus posta di fronte al campeggio. Il bus passa alle 20 di ogni ora per Valencia. Sono le 10,20 e insieme ad altri campeggiatori prendiamo il bus. Arrivati al museo oceanografico iniziamo subito la visita dopo aver acquistato i biglietti.

museo della scienza museo della scienza

Nel tardo pomeriggio già abbastanza stanchi  iniziamo la visita del secondo museo quello della scienza: è un museo interattivo abbastanza simile a quello che abbiamo visto a Trento ed interessantissimo soprattutto per bambini e ragazzi. Dopo una visita abbastanza veloce usciamo dal secondo museo. Ci rechiamo alla fermata del bus 20 che sta arrivando proprio in quell'istante, saliamo e dopo circa 10 minuti siamo al campeggio.

Il traghetto

Sabato 26 aprile

Oggi è l'ultimo giorno in Spagna. Percorriamo la strada costiera non a pedaggio verso Barcellona. A tratti diventa autostrada mediterranea che segue la costa oppure strada statale 340.

Barcellona, già meta di un precedente viaggio, ci stupisce ancora per la sua vitalità. Il lungomare è pieno di giovani affollatissimo e colorato. Facciamo l'ultimo rifornimento a 1,358 €/l ed entriamo nella zona portuale. Il piazzale di attesa della Grimaldi è a queste coordinate lat. 41.36439 long. 2.17461 ed è inserito nella banca dati di Arcipelago selezionabile anche come poi nel navigatore.

La nave arriva con un'ora di ritardo e ripartirà con due ore di ritardo. Le operazioni d'imbarco sono caotiche e mal coordinate, il personale della Grimaldi di più basso livello è di origine asiatica e spesso conoscono poco l'italiano, sono diretti da ufficiali italiani (si capiranno?): fanno avanzare tutti i camper ma poi ci bloccano poco prima dell'imbarco proprio in una zona che intralcia le manovre dei Tir. Rimaniamo in quella scomoda posizione per un'ora e mezza. Fanno salire un camper alla volta per riempire i vuoti tra un Tir e l'altro, ogni centimetro della stiva viene sfruttato; i Tir sono talmente ravvicinati che si fatica a non toccarli quando si deve attraversare la stiva.

Peccato che la Grimaldi trascuri in particolare proprio noi camperisti, è l'unica compagnia che non pratica l'open deck sui suoi traghetti. Entrambe le navi che fanno rotta da Civitavecchia a Barcellona dispongono al ponte 5 di uno spazio a poppa semiaperto che potrebbe essere attrezzato per il campeggio a bordo.

Saliti sul traghetto dobbiamo incastrare il camper in fondo tra un Tir e un camioncino. Passeremo la notte svegli per gli schiamazzi di una folta comitiva scolastica di napoletani, il silenzio ci sarà solo tra le 6 e le 10 per poi mancare definitivamente per il resto della traversata. Sollecitiamo piu volte l'intervento della reception ma nulla, anche altri passeggeri si lamentano senza risultato: grazie Grimaldi, su questo traghetto non si ha diritto al riposo!!!!

Ora siamo in attesa di sbarcare a Civitavecchia con oltre 3 ore di ritardo, cerco di ingannare l'estenuante attesa completando questo diario di bordo ticchettando le dita sul tablet (che funge anche da navigatore).

Appena ci danno il via libera, scendiamo al ponte 5 a cercare il camper nella compatta massa di camion rombanti. Nel fragore assordante dei motori non c'è nessuno del personale che ti aiuti a trovare il tuo mezzo tra la fitta moltitudine di Tir, vaghiamo un po' da una parte all'altra della stiva con il pavimento imbrattato d'olio, facendoci sottili per non toccare le lamiere e sperando che nessuno dei Tir si muova mentre gli passiamo davanti o dietro. Ci aspetta un ritorno a casa tutto in notturna sotto la pioggia e domani di nuovo al lavoro.

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