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Peloponneso 2012

Partenza

2 luglio 2012
Equipaggio: Paola, Elisa, Roberto.

Siamo arrivati a Bari intorno alle ore 13, non avevamo prenotato nulla. Nessun problema per trovare il posto, la signorina gentilissima ci ha prenotato anche per il ritorno previsto per il giorno 19 luglio. Vacanze 'mordi e fuggi'. Ma le ferie sono poche e se si vogliono distribuire tutto l'anno occorre concentrarle. Ora zero della nuova avventura in Grecia.

Peloponneso Peloponneso

Siamo sulla Superfast ancora ormeggiati nel porto di Bari. Nella comunità dei camperisti regna la consueta eccitazione che precede ogni nuovo viaggio. Si fraternizza tra sconosciuti, raccontando le esperienze passate, si fanno programmi futuri. Forse siamo un po' meno del solito; alcuni, spaventati dalle notizie sulla Grecia, hanno rinunciato. Ci dispiace per loro. Sulla Superfast ci hanno posizionato accanto alle finestrone del lato destro della nave. In questa zona in genere alloggiano i camper che sbarcano a Patrasso. Mentre nella fila accanto più internamente ci sono tutti gli autocaravan che sbarcano ad Igoumenitsa.

Su un motorhome Himer viaggiano Luciana, Beppe, Daniela e Domenico Facciamo subito amicizia per la loro simpatia, trasportano su un carrello due moto, ci spiegano che hanno intenzione di fermare il camper in un campeggio e di visitare Cefalonia ed altre isole in moto pernottando in bed & breakfast. Gli comunichiamo alcune località viste a Celafonia in un nostro precedente viaggio. La notte passa tranquilla.

Patrasso visto dalla Superfast

Sbarco a Patrasso

3 luglio

Ci alziamo con comodo, lo sbarco è previsto intorno alle 12,30. Verso le 13 siamo sbarcati. Ci dirigiamo subito in direzione ovest. Il lungomare è battuto da una forte brezza da nord che rende la temperatura gradevole. Facciamo rifornimento ad 1.456€/l poi ci fermiamo per mangiare. Ripartiamo in direzione di Olimpia, arriviamo nel pomeriggio e parcheggiamo accanto al sito archeologico. Una volta scesi, un gelato ed entriamo subito. La visita è molto interessante ed il sito tenuto in ottime condizioni. Finita la visita sono ormai le 19,30. Non c'è più tempo per visitare il museo: visita rimandata a domani. Torniamo al camper. Al parcheggio poco dopo arriva una pattuglia di polizia con un'ordinanza che vieta la sosta nelle ore notturne ai camper. Ci spostiamo ad un parcheggio appena fuori città e passiamo lì la notte lat. 37.65590 long.2162346.

Olimpia

4 luglio

Al mattino torniamo al parcheggio del sito archeologico e completiamo la visita con il museo: emozionante ripercorrere le varie tappe della splendida civiltà greco-micenea con uno straordinario ventaglio di gioielli e suppellettili di varia utilità di argilla, terracotta, ecc. ecc. Ci spostiamo verso il mare, arriviamo in una località nei pressi di un bar con un litorale mal tenuto. Il tempo di un bagno e arriva anche qui una pattuglia della polizia locale che ci intima di non fermarci lì. Ci basta sportarci di un chilometro per trovare un posto meraviglioso lontano da stabilimenti turistici nei pressi di Kakhovatos lat. 37.46127 long.21.63537 Olimpia  .

Kakhovatos

5 luglio

Al mattino estraggo dal gavone il kayak per la prima escursione greca in mare. Superata una piccola duna si scende nella spiaggia che è lunghissima, e ricca di siti ove le tartarughe marine 'Caretta Caretta' hanno deposto le uova. Nella mia escursione con il kayak approdo in una spiaggia dove una di queste testuggini marine giace morta con il carapace schiacciato. Purtroppo nella spiaggia pur essendoci il divieto di transito ai veicoli fuoristrada, ci sono evidenti segni che il divieto è disatteso, mettendo in pericolo centinaia di nuovi nati e anche tartarughe adulte.

Nel pomeriggio, con Elisa facciamo una passeggiata in bicicletta per comprare alcune cose in paese. La spiaggia si presta a lunghe passeggiate, il posto è molto tranquillo, una colonia di bambini è accampata nella pineta che precede la spiaggia, sembrano scout, ma non hanno la divisa nè il totem. Più tardi un gruppo di ricercatori dell'Università di Atene posiziona un'apparecchiatura su un treppiede, si tratta di un gruppo di geologi che sta prendendo dati per il monitoraggio delle scosse sismiche. Ci pregano di dare ogni tanto un'occhiata alle apparecchiature per evitare che vengano toccate.

Con il kayak approfitto per fare delle lunghe passeggiate in mare, potendo poi parcheggiare il camper sulla spiaggia non occorre faticare per portarlo in acqua.

Gialova

6 luglio
Peloponneso Peloponneso

Dopo alcuni bagni nelle fresce e calme acque mattutine partiamo per la baia di Gialova, poco prima c'è la famosa baia di Voidokila. La zona è un'area protetta e non è possibile il campeggio libero, quindi decidiamo di entrare nel camping Erodios, molto ben curato, ricco di zone ombrose, con servizi igienici puliti, docce solari, frigo e frizeer a disposizione degli ospiti, WI-FI gratuito di ottima qualità che consente la visione dei filmati in streaming. Unico neo la possibilità di scaricare le acque sporche solo con la cassetta, ma è così per tutti i campeggi greci.

Ci troviamo talmente bene che decidiamo di prolungare la nostra permanenza da due a tre giorni. Del resto la baia è molto interessante per l'esplorazione in kayak e non mancano i posti da visitare nei dintorni: le rovine di un castello, la baia di Voidokila. Ci siamo posizionati in una piazzola a poche decine di metri dal mare, il kayak (techila a due posti) che normalmente alloggio nel vano garage del camper è di tipo componibile in tre pezzi inaffondabili, si possono trasportare separati in spiaggia e poi agganciarli. si può, qualora si voglia un kayak monoposto utilizzare solo la prua e la poppa senza utilizzare il pezzo centrale. E' la soluzione che adotto per quei giorni: una volta trasportati i pezzi in spiaggia li monto ed inizio l'escursione.

Nel pomeriggio con le bici facciamo un giro fino alla fine della baia dove inizia il sentiero che porta al castello, al ritorno proseguiamo fino a Gialova, piccolo borgo marinaro, molto turistico con le sue taverne e botteghe.

Campeggio Erodios

7 luglio
Peloponneso Peloponneso

Di buon mattino alle ore 9 inizio la mia solita escursione in kajak, il motivo è semplice: alle primissime ore del mattino il mare è perfettamente calmo, poi nelle ore più calde inizia un vento che soffia dall'imbocco della baia verso sud-est alzando un'onda che ostacola non poco l'uscita. Purtroppo già dalle 9,15 quando ero a metà baia, arriva ad incresparsi il mare fino a generare un'onda molto faticosa. L'idea iniziale era di arrivare ad uscire dalla baia e dirigersi verso la baia di Voidokila passando sotto la fortezza. Dopo un 15 minuti di lotta controcorrente, ho desistito rimandando l'impresa al giorno seguente.

Il castello Paleonavarino

8 luglio

Mi alzo molto presto e già alle 7,45 sono in kayak per cimentarmi nell'impresa: arrivare in kayak nella baia di Voidokilia.

Peloponneso Peloponneso

Nel pomeriggio in bici mi reco di nuovo ai piedi del sentiero che porta al castello, questa volta per iniziare l'escursione al castello. La sera ci rechiamo camminando sulla spiaggia a Gialova. E' la strada più corta per arrivare nell'abitato. Ci fermiamo in una taverna molto caratteristica che scopriamo in seguito gestita da un'attraente signora olandese.  

Voidhokila e Pedalidi

9 luglio

Dopo una serie di bagni in mare, iniziamo le operazioni per la partenza dal campeggio. Una volta usciti ci dirigiamo alla baia di Voidokilia per fare un bagno nella famosissima spiaggia.

Peloponneso Peloponneso

Nulla è cambiato da quando visitammo la baia nel 2003, arriviamo al parcheggio (area n°4310 Oasi.mde) superate le dune appare la spiaggia a forma di anfiteatro: forma e scenario sono stupendi, in alto a destra la rocca con il castello diroccato. Passata qualche ora in spiaggia, ripartiamo in direzione di Pylos. Dopo una breve visita a Pylos ci dirigiamo verso Petalidi saltando la prima penisola.

Arriviamo a Petalidi che è ormai buio, il navigatore è programato per portarci al parcheggio vicino al campo sportivo (n°1872 oasi.mde), ci fermiamo sotto un lampione in riva al mare. Ceniamo e passiamo lì la notte. Peloponneso Peloponneso

Agios Nikolaos

10 luglio

Al mattino intorno alle 8, sentiamo delle voci venire dalla spiaggia. Dalla finestra osserviamo una curiosa scena che abbiamo rivisto in altre occasioni su altre spiagge: alla spicciolata arrivano signore e signori di una certa età che si recano a fare il bagno, sono tutti greci rigorosamente muniti di cappello, le donne anche a falde larghe e, immerse fino al collo nel mare,conversano tranquillamente come se fossero ai lati di una strada cittadina. La conversazione prosegue per almeno mezz'ora, poi, con molta calma e con tempi diversi, ad uno ad uno escono e tornano a casa a piedi. Seduti sulle nostre sdraio e sotto il tendalino, ci predisponiamo anche noi ad entrare in acqua.

In seguito arriva un camper italiano che parcheggia di fronte al nostro, scendono Paolo e Ines, due simpatici pensionati che ci chiedono informazioni sulla presenza di supermercati. Purtroppo essendo arrivati la sera precedente di notte, non siamo in grado di rispondere alla loro domanda. Poi dopo uno scambio di altre informazioni se ne vanno. Ci prepariamo anche noi alla partenza. Conoscendo il Peloponneso, sappiamo che ci sono posti migliori.

Vogliamo avvicinarci a Vinglafia per stare sicuramente qualche giorno prima di imbarcarci per Elafonissos. La nostra prossima tappa è Agios Nikolaos (n°1700 oasi.mde). Arriviamo nel borgo all'ora di pranzo. L'abitato è piccolino, è un suggestivo paesino di pescatori che ha scoperto turismo. L'abitato è ben tenuto, conserva l'architettura tradizionale greca con case bianche e imposte blu oppure case costruite in pietra locale. Entriamo con il camper nella stretta strada di fronte al porto, passando tra tavolini e sedie; subito dopo il porto, in uno spiazzo sterrato tra l'abitato e il mare ci fermiamo.

Agios Nikolaos è sicuramente un luogo dove vale la pena arrivare, ma non per fare il bagno. Infatti oltre al muretto del parcheggio una lunga striscia di scogli aguzzi (sembra pietra lavica molto tagliente) cinge il confine tra mare e terra, non c'è spiaggia. In compenso chi ha un canotto, può usufruire dello scivolo nel porticciolo e scendere in acqua agevolmente.

Nel pomeriggio con la bici ho esplorato un interessante tratto di costa che per il paesaggio consiglio a tutti. Alla sera la strada di frone al porticciolo in cui siamo passati diventa isola pedonale fino all'una di notte ed è invasa da turisti e da tavoli e sedie delle taverne.

Githio

11 luglio
Peloponneso: Gypso Peloponneso: Gypso

Riprendiamo il viaggio, superata la cittadina di Githio scendendo da una curva ci affacciamo in una lunga striscia di sabbia con dune e vediamo, arenato, un vecchio vascello arrugginito. Il posto è troppo invitante per evitarlo. In un parcheggio ricavato sulla sabbia e vicino ad una taverna, ci sono diversi camper fermi oltre a numerose auto. Alla fine della discesa arriviamo all'imbocco della stradina che porta alla spiaggia. La stradina corre nel suo tratto iniziale parallela alla strada che stiamo percorrendo e per imboccarla occorre allargarsi molto e fare un po'di manovra per entrarci. Arrivati al parcheggio approfittiamo che di lì a poco si libera un posto adiacente a un pino marittimo.

Fermato il camper livellandolo con i cunei, apriamo il tendalino per migliorare l'ombra offerta dalla pianta. La temperatura esterna è abbastanza alta, ma per fortuna una buona brezza proveniente dal mare e l'ombra del pino rendono il nostro soggiorno gradevole. Il parcheggio è stato ricavato spostando con una ruspa la sabbia che più in là prosegue con diverse dune, la zona scopriremo in seguito è bagnata da una sorgente che crea un ruscelletto poco prima della taverna, questa sorgente crea una macchia di umidità sulla sabbia del parcheggio e concorre a rendere più gradevole la nostra permanenza.

Tra i numerosi camper di diverse nazionalità scopriamo ben presto la presenza di Paolo e Ines conosciuti a Pedalidi, inevitabile la sorpresa. Accanto a noi un altro camper italiano con Paolo e Ivonne provenienti da Bologna. La giornata proseguirà sulla spiaggia conversando e facendo i bagni in un mare stupendo. Gypso Gypso

Il vascello fantasma e Mr Darwin

12 luglio

Al mattino presto con il kayak pagaiando lungo il litorale mi appresto a realizzare uno splendido giro delle tre isolette con vascello naufragato. La spiaggia non è interessante solo dal punto di vista balneare, ma anche naturalistico per la presenza di numerosi nidi di tartaughe 'Caretta Caretta', transennati per evitare di venire schiacciati dai bagnanti.

Tra la presenza di camperisti di varie nazionalità vale la pena citare un signore inglese che ho soprannominato Mr. Darwin. Il motivo non è dovuto solo alla sua somiglianza, capelli e barba lunga, ma all'inconsueta abitudine di collezionare piante durante il viaggio. Infatti come il suo illustre connazionale scienziato naturalista, il suo camper della lunghezza di circa 8 metri, era pieno di piante, le si potevano chiaramente intravvedere dalle finestre tenute completamente aperte e senza zanzariera. Peccato, a parte un saluto, non aver scambiato altro con lui.

Un tedesco invece portava al traino del suo camper un carrello con una smart, poi si poteva incontrare un austriaco con caravan e un paio di camper francesi. Alla sera una buona cena a base di pesce nella taverna guardando il mare. Gypso Gypso

Vinglafia

13 luglio

Dopo il consueto bagno mattutino ci prepariamo per partire. Prima di noi partono alla spicciolata un po' tutti i camperisti, compresi gli italiani. Lasciamo il posto con un po' di rimpianto incamminandoci verso Vinglafia. Superiamo ampie zone agricole coltivate ad aranceti che incredibilmente già in questa stagione (siamo solo in luglio) sono mature. La temperatura negli ultimi giorni si è alzata e nelle ore centrali sfiora i 40 gradi. Per fortuna, stando sempre vicino al mare, il vento non è mai mancato.

Arriviamo a Vinglafia alle 16'30 e proseguiamo per l'imbarco sul traghetto per Elafonissos. Arriviamo che il traghetto è appena partito, decidiamo quindi di dirigerci verso la laguna prosciugata a ridosso della spiaggia e del tratto di mare ove giace il villaggio sommerso. Proseguiamo lungo la strada sterrata fino ad arrivare al grande spiazzo che d'inverno è palude.

In fondo ci sono alcune auto e un camper. Parcheggiamo accanto. Arrivati sulla spiaggia... sorpresa: Paolo ed Ines, di nuovo loro! Passiamo un piacevole pomeriggio in spiaggia con loro che ci raccontano che sono appena tornati da Elafonissos. Sì, sono andati e tornati subito, e perchè? Ci raccontano dell'affollamento di auto sull'isola e il campeggio? affollato anch'esso, si sta come polli in batteria! Camper l'uno accanto all'altro e il mare sì, bello ma in fondo è lo stesso di Vinglafia. Eravamo incerti se andare ad Elafonissos come facemmo nel 2008, ma non vale la pena spendere 50 € di traghetto per stare in un campeggio affollato.

Cena in camper e poi ci gustiamo la serata in spiaggia.

Taverna Oasis

14 luglio
Vinglafia Vinglafia

Al mattino di buon'ora Kayak e bagni. Un'auto della polizia costiera ci avverte: "No camping free!" Li rassicuriamo che saremmo andati alla Taverna Oasis ove è possibile passare la notte e al costo di una cena si può usufruire dei servizi che offre: pernotto, docce e possibilità di scarico cassetta wc e carico acqua. Così infatti facciamo con 31 € ceniamo in tre usufruendo in pratica degli stessi costi e servizi di un campeggio ma con la differenza che è compreso anche il costo della cena. A parte Paolo e Ines, tutti gli altri camper presenti nella laguna, li ritroviamo alla taverna Oasis da Andreas che ci riconosce, siamo stati da lui nel 2003 e nel 2008.

Affezionati fruitori della taverna sono anche un gruppo di Austriaci: una decina di persone con due camper, dicono di essere clienti abituali da 25 anni! Sono appassionati di windsurf e alla sera formano una grossa tavolata. Arriva anche la coppia francese anche loro in camper e appassionati di windsurf, lui è un vero specialista in mare ha dato prova di grande abilità a domare i forti venti e sfrecciare sulle onde. Quando è in spiaggia tolta la muta indossa un cappello da cowboy e cessato il vento alla sera si fa una passeggiata navigando in piedi sulla tavola senza vela e remando con una pagaia. Mi ha ricordato la scena del film "Apocalipse now" quando il generale americano mentre i suoi soldati attaccavano il villaggio lui con il cappello da cowboy cavalcava le onde su una tavola.

Infine arriva il Pulmann svizzero attrezzato a camper, sì avete capito bene, è proprio un ex pulmann con finestrini oscurati, una canoa sul tetto e un portamoto estraibile sul paraurti posteriore con una grossa moto enduro sopra. Beh, direte evidentemente sono una famiglia numerosa e hanno bisogno di tanto spazio? Sbagliato! sono soltanto in due: vogliono stare comodi questi svizzeri! Sera cena per tutti.

Il villaggio sommerso

15 luglio

Già al mattino alle 8 il sole scalda e ci muoviamo per la spiaggia in laguna. Li troviamo Paolo e Ines con il loro camper, ci confermano che hanno passato li la notte senza visite notturne della polizia. Infatti per tutti i giorni che siamo rimasti il fuoristrada della guardia costiera è passato regolarmente al mattino e al pomeriggio ricordando a tutti che è vietato il camping free, ma oltre questo avvertimento verbale giornaliero non sono mai andati. In ogni caso, rispetto agli anni precedenti, la visibilità della polizia è stata notevolmente superiore.

Giro in kayak e bagni, con la maschera è possibile vedere le fondamenta e il selciato di un villaggio preistorico sommerso: vedere il filmato.

Ben presto la spiaggia si popola di tutti i nostri compagni della taverna Oasis: gli austriaci, i francesi ed infine gli svizzeri che tirano fuori dal loro pulman un gommone con un robusto motore. Il vento comincia a soffiare e i winsurfisti esperti sfrecciano, mentre quelli alle prime armi sono più in acqua che in piedi. Il copione della giornata si svolge esattamente come quella precedente:  la sera ci ritiriamo tutti alla taverna Oasis. Anche Paolo ed Ines arrivano hanno bisogno di scaricare la cassetta e fare acqua. Oltre a loro però registriamo altri due equipaggi italiani provenienti da Elafonissos. Siamo veramente al completo, il terreno coltivato tra un ulivo e l'altro è pieno di camper di tutti i tipi e nazionalità.

Il lago salato e il ginepro secolare

16 luglio

Al mattino ci salutiamo tutti e partiamo in direzione del paese, noi siamo diretti ad una spiaggia poco conosciuta dai camperisti, ma frequentata dagli abitanti di Vinglafia. E' dislocata lungo la striscia di sabbia che corre oltre la laguna, in un mio giro in Kayak avevo scoperto questa nuova spiaggia, ma non so come arrivarci.

Tenendo in mente la posizione rispetto all'abitato di Vinglafia e le montagne retrostanti, dovrebbe esserci una strada poco dopo l'abitato. Appena usciti da Vinglafia trovo un'indicazione a destra per un beach bar, ci avventuriamo sulla strada che vaga tra i campi passando tra gli ulivi, la strada è asfaltata ma stretta e il nostro mezzo occupa tutta la carreggiata, incontriamo diversi bivi ma noi proseguiamo sempre per la strada principale. Arrivati in un tratto in cui la strada è un po' più larga, troviamo a destra l'indicazione per la spiaggia. Scendiamo sulla stradina che invece di essere asfaltata è cementata con alte sponde laterali come fosse il letto di un torrente (più tardi scopriremo che è effettivamente il letto di un fosso, prosciugato d'estate e utilizzato come strada) arriviamo finalmente allo spiazzo con un capanno che funge da bar e di fronte ombrelloni e lettini. E' il posto che avevo visto dal mare e che cercavo. Ci fermiamo a prendere un frappè all'ombra della tettoia fatta di frasche. Qui che grazie alla brezza marina si sta molto freschi e veramente bene.

Dopo una breve ricognizione a piedi, scopro fra le dune che danno sulla spiaggia un grosso ginepro secolare, al cui interno c'è molto spazio e molto fresco. Spostiamo il camper nelle vicinanze e portiamo all'ombra tavolino e sedie. E' il posto ideale per passare la giornata: da un lato si vedono il mare cristallino e la spiaggia e dall'altro si intravvede lo stagno completamente prosciugato ricoperto da una bianca crosta di sale. Ricorda, seppure in miniatura, il lago di sale attraversato in bici in Tunisia nel gennaio del 2011. Passiamo una bellissima giornata alternando bagni e relax all'ombra del ginepro gustandoci la brezza marina. lat.36.525000 long.23.001389

 Negli ultimi giorni la temperatura è rimasta di giorno poco al di sotto dei 40 gradi, rendendo necessario passare al fresco le ore più calde. Passa anche qui il fuoristrada della guardia costiera che ci avverte: "No camping free!" La nostra risposta è sempre la stessa: no camping, beach and sea! E senza dire altro, si allontanano.

Vinglafia taverna Oasis Vinglafia taverna Oasis

Protetti dalle chiome verdi del ginepro pranziamo e passiamo un piacevole pomeriggio di relax. Nel tardo pomeriggio di nuovo in acqua. Cena al tramonto e poi ci ritiriamo in camper.

L'interno del Peloponneso

17 luglio

Nella notte una musica, per fortuna lontana, ci ha accompagnato fino alle 2,30 di notte, forse proveniva dal bar sulla spiaggia. Mancano due giorni alla partenza, abbiamo prenotato il traghetto per il ritorno il 19, ma a causa di una indisposizione di uno di noi, decidiamo di anticipare, partiamo subito, destinazione Patrasso. Vogliamo vedere se è possibile anticipare. Il traghetto parte alle 18 e bisogna arrivare al porto alme 2 ore prima.

E' una bella impresa, ora siamo nell'estremità più a sud del Peloponneso e le strade non sono certo agevoli. Tutta la mattina viaggiamo facendo solo due brevissime soste, siamo arrivati a Tripoli, qui si può scegliere se continuare sull'autostrada per Korintos e poi Patra oppure passare per una strada 30 km più corta che passa però tra le montagne. Con l'aiuto del navigatore esamino le due possibilità, scelgo alla fine la strada di montagna, dovrei riuscire ugualmente ad arrivare in tempo ed è una strada che non ho mai fatto. Paesaggisticamente la consiglio, si passa gustando paesaggi montani molto diversi da quelli incontrati nel resto del Peloponneso, se avete fretta e volete evitare le curve, la sconsiglio.

Riusciamo per le 15,50 ad essere in porto a Patra, al botteghino della Superfast, gli facciamo presente la nostra intenzione di anticipare la partenza ad oggi. La signorina controlla la possibilità e ci anticipa la partenza stampandoci i biglietti. C'è appena il tempo di uscire a fare il pieno di gasolio, rientrare e salire sul traghetto. Usciti dal porto ci fermiamo al primo distributore e rimbocchiamo il serbatoio a 1,485€/l torniamo al porto e saliamo sul traghetto. Il traghetto è semivuoto, fermiamo il camper nella fila di destra di fronte ad un finestrone.

Siamo a corto di acqua minerale e saliamo nei ponti superiori per acquistarne al self-service. Lì una voce ci chiama: "Paola, Roberto ma cosa ci fate qui?" sono Daniela, Domenico, Luciana e Beppe che all'andata sullo stesso traghetto avevamo conosciuti: ci eravamo intrattenuti con loro parlando della Grecia e dei viaggi fatti. Si ricordavano che saremmo tornati due giorni dopo,  spieghiamo loro il motivo dell'anticipo e via ai racconti scambiandoci le esperienze.

Ritorno

18 luglio

Arriviamo a Bari abbastanza puntuali, scesi dal traghetto imbocchiamo l'autostrada e torniamo a casa.

Conclusioni

Grecia si riconferma anche nel 2012 tra i paesi dell'unione europea in cui è possibile fare un'ottima vacanza in un mare cristallino a prezzi molto economici.

Non abbiamo visto nessun segno evidente di disagio dovuto alla crisi economica che attraversa la Grecia. Le zone turistiche sono frequentate come sempre, il traffico automobilistico è come visto negli anni scorsi.

I costi medi registrati sono:

Abbiamo notato una maggiore solerzia delle forze dell'ordine a scoraggiare il campeggio libero, consigliamo di evitare assembramenti di camper nelle zone più note e pernottare in campeggio libero lontano dai campeggi, alberghi e zone eccessivamente turistiche. Evitare di ingombrare con sedie e tavoli le zone in cui non è consentito il camping-free. Per fortuna la estesa lunghezza della costa greca e la ridotta cementificazione, consentono ancora ampie possibilità di campeggio libero.

bici bici

Per conoscere meglio i luoghi visitati oltre al kayak abbiamo utilizzato due biciclette di cui una elettrica. Per ricaricare la batteria l'energia la fornita il pannello fotovoltaico del camper. Per non superare la portata massima di 60 Kg del portabici,  nel trasporto, dalla bici elettrica abbiamo tolto la batteria.

 

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