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	Documenti necessari 
	Per recarsi a 
	
	
	Barcellona 
	serve solo una carta d’identità valida per l’espatrio. La patente italiana è 
	riconosciuta per chi vuole arrivare con la propria auto o noleggiarla sul 
	posto.  
	Sanità
	
	Per avere assistenza sanitaria sul luogo, dovete farvi rilasciare dalla Asl 
	della vostra città il modello E111 oppure portarvi dietro la tessera 
	magnetica del Sistema Sanitario Nazionale. Questi documenti danno diritto 
	all’assistenza in tutti gli ospedali pubblici e il rimborso fino all’80% 
	delle spese sostenute. Più giù nella pagina troverete i numeri di telefono 
	di alcuni Ospedali di Barcellona.  
	Lingua
	La maggioranza dei 
	barcellonesi è bilingue: la lingua ufficiale, di cui vanno fieri, è il
	catalano; 
	la seconda lingua è lo 
	spagnolo (castigliano). Le strade e molte indicazioni dei 
	trasporti sono in catalano. Nei ristoranti troverete menù in varie lingue; 
	in quelli più turistici, non manca l’italiano. Grazie alla vicinanza con la 
	Francia e alla massiccia presenza dei turisti, gran parte degli operatori
	commerciali capisce e parla anche l'inglese ed il francese. Un po’ 
	meno l’italiano.  
	Fuso orario
	
	Nessuna differenza con l'Italia.  
	La Moneta
	
	La moneta ufficiale è 
	l'euro, come nel resto del territorio spagnolo. Se la quantità di moneta che 
	vi portate in Spagna o a casa al ritorno supera i 6.011 euro, la dovete 
	dichiarare alla frontiera. Le carte di credito sono accettate ovunque e 
	massiccia è la presenza di sportelli automatici (telebanco), utilizzabili 
	con qualunque carta bancomat abilitata al traffico internazionale. 
	 
	Il clima 
	di Barcellona 
	Barcellona è una 
	città tipicamente mediterranea e gode di un clima caldo ed accogliente, con
	una temperatura gradevole 
	durante tutto l'anno. C’è quasi sempre il sole, in qualunque 
	periodo dell'anno. Le piogge, che in alcuni periodi possono essere anche 
	intense, favoriscono il mantenimento delle molte zone verdi della città. Le temperature annuali medie, divise per mesi, sono le seguenti:Gennaio 9º - 
	Febbraio 10º - Marzo 12º - Aprile 14º - Maggio 17º Giugno 21º - Luglio 24º - 
	Agosto 24º - Settembre 21º - Ottobre 17º Novembre 13º - Dicembre 10º.
 
	Il clima migliore, e 
	quindi anche il periodo ideale per visitare Barcellona, lo si trova 
	da 
	maggio alla fine di luglio.
	Anche
	settembre è 
	un buon mese. Agosto è bollente, mentre ottobre e novembre sono tranquilli, 
	anche se un po’ freddi.  
	Sicurezza
	
	Barcellona è una 
	città relativamente tranquilla; basta seguire delle semplici indicazioni per 
	evitare di rovinarvi la vacanza. Nelle zone ad alta concentrazione 
	turistica, ci sono molti borseggiatori. Non portatevi dietro il passaporto e 
	le carte di credito che non vi servono. 
	Chiudete bene le borse sulle 
	Ramblas, nel mercato della Boqueria, in Metro e fuori dalla Sagrada Familia. 
	Attenzione alle macchine fotografiche e alle telecamere appese al collo: 
	fuori alla Sagrada ci sono scippi ad opera di ragazzini sulle moto. Nei 
	ristoranti, soprattutto nei fast food, non lasciate le borse incustodite 
	sulle sedie e sui tavoli. Attenzione alla tattica degli uccelli: vi si 
	avvicina qualcuno e vi dice che avete escrementi di uccello sulle spalle. Si 
	offre di aiutarvi a pulire e se ne va con il vostro portafogli. Fate 
	attenzione alle zingare che vi vogliono vendere rose rosse. Evitate il 
	Barrio Raval e il Barrio Chino di notte.  
	Sicurezza in auto
	
	Non lasciate niente 
	di visibile in auto, neanche una cartina stradale. 
	In alcune zone di Barcellona spaccano i vetri anche per rubare le monetine. 
	Se bucate e qualcuno si offre di aiutarvi, ditegli di andarsene. Fate 
	attenzione nelle piazzole di sosta delle autostrade che portano alla città e 
	lungo le provinciali, soprattutto di sera. Raramente si sono registrati dei 
	veri e propri assalti di “pirati dell’auto” che si portano via la vostra 
	automobile.  
	Abitudini alimentari 
	A Barcellona, come 
	nel resto della Spagna, si mangia più tardi rispetto agli altri paesi 
	europei. Il desayuno, 
	la colazione, si fa tra le 9.00 e le 11.00 e, abitualmente, non è molto 
	sostanzioso. Si pranza tra le 14.00 e le 15:00 e si cena tra le 21.00 e le 
	22.00. Queste sono le abitudini degli spagnoli: i turisti, soprattutto nelle 
	zone più frequentate, trovano ristoranti aperti a tutte le ore. Allo stesso 
	modo, gli hotel si sono adeguati ai ritmi dei visitatori.  
	Orari dei negozi
	
	I negozi aprono alle 
	9.00 o alle 10.00 e chiudono per il pranzo verso le 13.30 e le 14.00. 
	riaprono verso tra le 16.00 e le 17.00 e chiudono tra le 20.00 e le 20.30. 
	sulle grandi vie turistiche, molti non chiudono per la pausa pranzo e 
	restano aperti anche fino alle 22. anche i centri commerciali fanno orario 
	continuo dalle 9:00 alle 22:00. La domenica sono quasi tutti chiusi. 
	 
	Telefonare da Barcellona e dall'Italia
	Per chiamare da 
	Barcellona verso l’Italia, bisogna inserire il nostro prefisso 
	internazionale +39 seguito dal numero fisso o dal cellulare. Per farvi 
	chiamare dall’Italia alla Spagna, il prefisso che devono inserire è 0034. 
	Per i cellulari non ci sono problemi. Non appena entrati in territorio 
	spagnolo il vostro operatore si collegherà in automatico a quello spagnolo 
	con cui ha stretto accordi commerciali.  
	Animali domestici
	
	I viaggiatori con 
	animali domestici devono portarsi dietro il certificato che ne attesti la 
	buona salute. Prima di partire, verificate che l’hotel accetti gli animali 
	domestici, soprattutto se sono classificati come di razza pericolosa o 
	aggressiva. Di solito, l’ingresso degli animali negli esercizi pubblici e in 
	alcune spiagge è vietato.  
	La corrente
	
	La corrente elettrica 
	è come in Italia, di 220 volt. Portatevi dietro degli adattatori perchè 
	molte prese, soprattutto di case e alberghi più vecchi, hanno solo due fori 
	poiché non prevedono la messa a terra.  
	Benzina
	
	A Barcellona, come in 
	tutta la Spagna, si usa la benzina Normale (92 ottani), Super (95 ottani), 
	Senza piombo (95 e 98 ottani) e il gasolio. Per fortuna, la benzina costa 
	quasi il 30% in meno rispetto all’Italia.  
	Emergenze e numeri utili
	In caso di emergenza esiste un numero unico, il 
	112, che coordina 
	polizia, ambulanze e vigili del fuoco.  
	Altri numeri utili
	Pronto 
	soccorso: 061Pompieri: 080
 Ospedale Generale della Vall d'Hebron: 93 274 61 00
 Ospedale Provinciale: 93 227 54 00
 Ospedale della Santa Creu e Sant Pau: 93 291 91 91
 Ospedale del Mare: 93 248 30 00/93 248 33 35/34
 Ospedale Sant Joan di Deu: 93 253 21 00
 Telegrammi per telefono: 93 322 20 00
 Taxi con operatorie al telefono in catalano: 93 481 00 85
 Taxi con operatorie al telefono in castigliano: 93 481 10 85
 Taxi adattati (persone con mobilità ridotta): 93 420 80 88
 
	Consolato Italiano
	
	Per ogni esigenza a 
	Barcellona, potete fare riferimento al nostro Consolato Generale d'Italia 
	che si trova in Calle Mallorca, nella Zona dell’Eixample. Il telefono è 
	934677305.  
	Barcellona Card
	
	Per visitare 
	Barcellona vi consigliamo di acquistare la 
	Barcelona Card, 
	pensata per facilitare la visita alla città. La carta include il 
	trasporto pubblico gratuito 
	e molti sconti in ristoranti, negozi, musei e altri luoghi d’interesse. 
	Musei: 
	dal 10 al 100%; 
	Teatri e spettacoli:
	dal 10 al 
	25% di sconto. 
	Locali notturni:
	fino al 
	20% 
	Spazi culturali: 
	dal 20 al 100% 
	Luoghi di 
	divertimento: 
	dal 10 al 100% 
	Botteghe: 
	12% 
	Ristoranti: 
	10% 
	Trasporto pubblico 
	gratuito 
	per autobus, metro, tramvia, treno dell'Aeroporto e tram Renfe nella Zona 1. 
	Altri trasporti:
	Tombús e 
	Tibibús, 25% di sconto; 
	gli Aerobús (15%) 
	Parcheggi: 
	5% sui parcheggi 
	BSM (Barcelona Serveis Municipals). 
	La carta ha una 
	validità da 2 a 5 giorni, con un costo che va da 23 a 34 €. Per i bambini da 
	4 a 12 anni ha un costo da 19 € e 30 €.  
	Costo della vita 
	a Barcellona 
	Per essere una 
	capitale, Barcellona è una 
	città relativamente economica. Ecco alcuni prezzi indicativi 
	per i normali acquisti quotidiani: 1,30 € per il trasporto pubblico, Un 
	caffé può costare tra 0,90 e 1,20 €; un menu turistico tra 7 e 15 €. 
	 
	Muoversi a Barcellona 
	Il modo migliore per 
	muoversi a Barcellona sono i mezzi pubblici. Anche se ci arrivate in auto, 
	conviene parcheggiare in uno dei parcheggi pubblici e poi muoversi con le 
	metropolitane, gli autobus, i taxi, a piedi o in bici. Se volete muovervi a 
	Barcellona con un auto a noleggio potete farlo prenotandola tramite 
	Enoleggioauto: è un
	
	
	Autonoleggio Low Cost
	con prezzi bassi e un'ampia scelta di 
	vetture a Barcellona.  
	Orientarsi a BarcellonaMuoversi a Barcellona non è difficile, soprattutto se ci si arriva preparati 
	almeno un po’ su com’è 
	fatta la struttura urbanistica della città. L'Eixample, ad 
	esempio, è il sogno di qualsiasi automobilista: strade tutte uguali che 
	salgono,
	scendono e si 
	incrociano. La parte più antica della città ha il caratteristico intrigo di 
	vicoli e stradine tipico di una città di mare del Mediterraneo: quindi un 
	autentico labirinto per chi non è del luogo. In pratica 
	tutte le strade più importanti 
	arrivano a Plaza de Catalunya: la Rambla, il Passeig De 
	Gracia e la Gran Via. Quasi parallela alla Gran Via corre la 
	Diagonal; le due 
	strade si incrociano poco più avanti in Piazza delle Glorie Catalane. 
	 
	La metropolitana di Barcellona 
	Barcellona dispone 
	di sei linee di Metro 
	interconnesse che coprono un totale di 86,6 chilometri attraverso 123 
	stazioni. Dispone anche di una rete urbana di ferrovie gestite dalla 
	Generalitat di Catalunya (FGC), 
	che integra la rete metropolitana. I treni della Metro camminano dalle 5:00 
	del mattino fino a mezzanotte.Solo il sabato e la domenica fino alle 2:00 di 
	notte. Il biglietto costa 1,20 €, e potete comprare la carta chiamata T-10 
	che costa da 6,85 a 28 euro a seconda della zona in cui ci si muove. Nella 
	zona 1 (la più economica) rientrano gran parte dei monumenti di interesse 
	turistico. Con la T-10 potete fare 10 viaggi. La 
	metro offre diverse tessere per circolare liberamente e risparmiare sul 
	costo del biglietto. Le card sono valide per un numero illimitato di corse. 
	Valgono sulle linee del 
	metro e 
	
	sugli autobus 
	della rete TMB (Transports 
	Metropolitans de Barcelona), delle linee urbane deiBisogna sempre timbrare il 
	biglietto prima di cambiare treno.
 
	
	Ferrocarrils de la Generalitat, 
	e delle linee della Renfe 
	 e sui Tram.
	
 
 
	
	Tessera 2 giorni €  9.20 
	
	Tessera 3 giorni €13.20 
	
	Tessera 4 giorni €16.80 
	
	Tessera 5 giorni € 20.00  
	  
	  
	
	Muoversi in auto a Barcellona 
	
	Non è difficile muoversi a 
	Barcellona in auto. Le possibilità sono solo due: o ci si 
	trova nelle zone pedonali e in quel caso bisogna solo parcheggiare e 
	continuare a piedi; o ci si trova lungo la Gran Via e la Diagonal e le altre 
	strade larghissime su cui non è difficile guidare. Basta munirsi di una 
	cartina; se vi avventurate nelle zone a più alta intensità di traffico, come 
	la zona del porto, armatevi anche di un po’ di pazienza. Una 
	raccomandazione: i barcellonesi di solito sono un po’ indisciplinati, ma non 
	quanto gli automobilisti di alcune città italiane. Se entrate nella 
	
	
	Barceloneta 
	vi sembrerà di stare a Napoli. Se volete muovervi a Barcellona con un auto a noleggio potete farlo 
	prenotandola tramite 
	Enoleggioauto: è un 
	
	
	Autonoleggio Low Cost
	con prezzi bassi e un'ampia scelta di 
	vetture.
 
	
	Autobus a Barcellona Gli autobus urbani 
	conducono regolarmente in ogni località, ad orari molto flessibili ed 
	efficaci. Le linee sono distinte da colori e numeri diversi (ad esempio 
	quella rossa percorre il centro della città). Ci sono moltissime linee che 
	allo stesso costo della Metro portano nei luoghi turistici di interesse 
	della città. Le linee più interessanti sono la 
	numero 6 che 
	percorre la Diagonal fino al Poble Nou, all’altezza della spiaggia. L’autobus 
	24 segue la linea del Passeig de Gràcia e passa proprio 
	davanti a Casa Batlló, Casa Milà e il Palau Robert. Con il 
	numero 14 si va 
	dalla Vila Olímpica fino al barrio de la Bonanova.Il 40 
	finisce al Port Vell e il 
	41, percorre tutta la Avenida Diagonal fino a Plaza Francesc 
	Macià. Gli orari vanno dalle 6.30 del mattino fino alle 22, mentre esistono 
	altre linee di autobus notturni (nitbùs) 
	che eseguono un servizio no-stop 24 ore su 24 oppure quello notturno dalle 
	22 alle 4 del mattino.
  
	
	Autobus turistico
	Il
	Barcelona Bus Turístic 
	è un mezzo molto comodo per scoprire i posti più attraenti ed interessanti 
	della città. Si muove lungo tre linee: la 
	Linea rossa, quella 
	nord, passa per Plaça Catalunya, il Passeig de Gràcia, la Sagrada Familia, 
	il Parc Güell, il monastero de Pedralbes, il Museo del Fútbol Club Barcelona. 
	La linea azzurra, 
	la sud, comincia dal Passeig de Gràcia e porta all’Anello Olimpico e alla 
	montagna de Montjuïc, la zona del Port Vell, il Porto Olimpico, il Parco de 
	la Ciutadella e il Barrio Gótico. La terza è la 
	linea verde, che 
	corre lungo la costa, e passa per il Porto Olimpico, il Poblenou e il Forum. 
	Si può salire e scendere dall'Autobus quanto si vuole in ciascuna delle 42 
	fermate. Con l'acquisto del biglietto si riceve anche una guida informativa 
	su ognuna delle fermate, ed un carnet di sconti utilizzabile nei principali 
	posti da visitare. L’autobus funziona tutto l’anno eccetto il 25 di Dicembre ed il 1 di 
	Gennaio. L’autobus passa al massimo ogni 25 minuti in bassa stagione e ogni 
	5 minuti in estate. I primi autobus partono tra le 9 e le 9:30 della 
	mattina. Il biglietto costa 17 € e 21 € per 1 o 2 giorni. I bambini pagano 
	10 e 13 €
 
	
	TaxiI 
	taxi sono molto efficienti e vi condurranno in qualsiasi luogo della città. 
	Sono di colore nero con le porte gialle e una luce verde se sono liberi; 
	rispetto all’Italia sono più economici, anche se ovviamente le tariffe 
	risultano più care (circa 15 euro per una corsa standard) dei mezzi pubblici 
	o del fai da te. Comunque restano sempre uno dei mezzi più pratici e comodi 
	per spostarsi a Barcellona evitando la folla specialmente nei mesi estivi. 
	Ci sono circa 8.000 taxi in tutta la città; le fermate si trovano 
	soprattutto nei pressi degli hotel e nei luoghi più turistici. Si possono 
	aspettare allo stazionamento (prendendo il taxi che sta in testa alla fila 
	di quelli fermi) o fermarli per la strada. 
	
	A piedi
	Il
	paseo, 
	come lo chiamano gli Spagnoli, resta sempre il modo più economico e facile 
	per visitare Barcellona. Anche se le distanze sono molto grandi, se si ha 
	forza e volontà si potranno fare delle bellissime passeggiate per le larghe 
	strade della città, sfruttando gli spaziosi marciapiedi e nel contempo non 
	perderete niente delle bellezze artistiche e paesaggistiche.  
	
	Barcellona in bici
	Un 
	mezzo ecologico è salutare per conoscere Barcellona è il 
	CicloBus Barcelona, 
	un servizio di noleggio bici. Le biciclette possono essere fittate per un 
	ora, mezza giornata, uno o più giorni; 
	le bici si possono prendere in un 
	posto e lasciare in un altro. Nei luoghi di noleggio sono 
	disponibili cartine e informazioni sui luoghi da visitare. Vi consigliamo di 
	acquistare Ciclo 10, una carta valida per 10 ore di noleggio. Le bici si 
	possono noleggiare a Placa de Catalunya e al Mirador de Colom alla fine 
	della Rambla. Una ora costa 4,5 euro, mezza giornata 11, 1 giorno 15. La 
	ciclo 10 costa 15 euro. 
	
	Las GolondrinasDal porto partono le Golondrine (rondini in italiano), imbarcazioni 
	turistiche che fanno un 
	giro lungo la costa e permette di conoscere le coste 
	barcellonesi da un altro punto di vista. Esistono due tipi di golondrine, 
	quelle tradizionali e quelle moderne, dei catamarani molto simili agli 
	aliscafi che collegano le nostre isole minori. Le due linee partono entrambe 
	all'altezza del monumento a Colon (linea 3 della metropolitana), e si 
	muovono una sulla sinistra e l'altra sulla destra della costa di Barcellona. 
	La linea gialla va verso la Barceloneta, le spiagge e il Porto Olimpico, per 
	arrivare al Porto Forum. La rossa con la golondrina tipica va verso il Molo 
	di Ponente e la stazione marittima internazionale sotto il Montjuic, 
	superando il ponte Puerta de Europa.
	
	Informazioni 
	
	Linea gialla 11.30-19.30 partenze ogni ora - 10.50 euro adulti - 4.80 
	bambini
 
	Linea rossa dalle 
	11.35 alle 20 ogni 35min. - 5 euro adulti - 2.50 bambini Gratis per chi ha fatto la 
	
	Barcelona Card
	Dove mangiare a 
	Barcellona
	
	I quartieri del cibo 
	A
	
	
	Barcellona, 
	come nel resto della Spagna, si mangia più tardi rispetto agli orari 
	italiani. Di solito i barcellonesi 
	pranzano fra le 14.00 e le 16.00 
	e cenano a partire dalle 
	21.30.  
	
	Questo non significa che se avete fame non trovate aperto. Semplicemtente 
	che prima di questi orari nei ristoranti della città troverete solo turisti. 
	A Barcellona la scelta dei 
	posti dove mangiare è veramente ampia, tipica di una 
	metropoli. Ci 
	sono centinaia di ristoranti aperti ad ogni ora del giorno e della notte, ma 
	anche trattorie, tapas, caffè e fast food, un po’ ovunque all’interno dei 
	quartieri della città. 
	Rispetto ai ristoranti italiani i prezzi non sono eccessivi. 
	Tutti i ristoranti sono obbligati per legge ad avere un menù a costo fisso 
	che di solito consiste in un antipasto, un primo piatto, desset, pane e 
	acqua o sangria. Vi consigliamo alcuni posti dove mangiare, divisi per 
	quartiere o nei pressi delle zone che sicuramente visiterete. Ah, se siete 
	dei buongustai sappiate che Barcellona è una delle città al mondo con la 
	maggiore concentrazione di stelle Michelin, vi potrete divertire.   
	
	
	Quartiere del Barrio Gotico 
	  
	
	Cafè de l'Academia. 
	Si trova in Piazza Sant Just, nel cuore del Quartiere Gotico. I tavoli sono 
	sempre affollati, soprattuto di notte. Offre ottimi piatti di cucina 
	catalana classica. La pasta è di produzione artigianale, da provare quella 
	con aglio e gamberetti. 
	
	Indirizzo: C/Lledó 1. Metro Jaume I.  
	
	Aperto dalle 9. Di sera dalle 1.30 fino alle 4 di notte. Chiuso ad Agosto.Un 
	pranzo completo costa tra 13 e 17 Euro. Carte di credito: tutte Indirizzo: C/Quintana 5 (93 317 30 22). Metro Liceu. Aperto dal Martedì al 
	Sabato dalle 13.30 alle 16:00 e dalle 21:00 alle 23: 00. Il Sabato dalle Sat; 
	13.30 alle 16:00.
 Can Culleretes. 
	È il ristorante più antico di Barcellona, il secondo più antico 
	della Spagna. Si trova nel Barrio Gotico dal 1786 ed è uno dei migliori 
	posti di barcellona per mangiare bene senza svenarisi. I piatti sono ottimi, 
	il prezzo onestissimo, il servizio perfetto.
 Chiuso a Luglio. I piatti principali costano da €7 a €15. Carte di credito: 
	MasterCard, Visa
 
 Taxidermista
 Dove c’è il ristorante, una volta c’era il negozio di un imbalsamatore e 
	impagliatore di animali. Dalì gli ordinò 200.000 formiche, una tigre ed un 
	rinoceronte. Oggi è rimasto solo il nome. Il menù prevede piatti catalani 
	che risentono delle influenze della vicina Francia. Quindi potrete gustare 
	foie gras allo sherry, ravioli con aragoste e salsa di mare. Se amate la 
	nouvelle cuisine in salsa spagnola. Indirizzo: Plaça Reial 8 (93 412 45 36). 
	Metro Liceu.
 Aperto dal Martedì al Sabato dalle 8.30 alle 12:30 e dalle 13:30 alle 16: 
	00. Chiuso tre settimane a Gennaio.Un Piatto principale costa da €12 a €17. 
	Carte di credito: tutte
   
	
	
	Los Caracoles. 
	Il 
	nome che il locale si è fatto è forse migliore rispetto alla cucina che non 
	presenta piatti eccezionali. Comunque andare in questo ristorante, farsi una 
	fila di 50 minuti, poi aspettarne altrettanti per essere serviti, sembra che 
	sia un’abitudine di turisti di tutto il mondo. Se vi piace questo sport, 
	andateci. Indirizzo: C/Escudellers 14 (93 302 31 85). Metro Liceu. Aperto 
	dalle 13:00 in poi fino a mezzanotte. Un Piatto principale costa da 8 a 12 
	euro.Carte di credito: tutte 
	
	
	Els Quatre Gats. 
	
	Famoso per essere stato il locale dove Picasso e altri artisti si 
	incontravano a parlare di arte, oggi è preso d’assalto dai turisiti. Quindi 
	è un posto dove il cibo non è un granchè; andarci e pensare che tra quelle 
	pareti Picasso beveva e immaginava i suoi quadri, rende questi inconvenienti 
	solo dettagli insignificanti. Indirizzo: C/Montsió 3 (93 302 41 40). Metro 
	Catalunya. Aperto dalle 13:00 alle Una di notte. Un pranzo con due portate 
	costa da 15 a 19 Euro. Carte di credito: tutte  
	
	Quartiere della Barceloneta e Porto Vecchio 
	
	Agua. 
	Il 
	menù è sempre lo stesso da molti anni, ma visto l’apprezzamento dei turisti, 
	è giusto così. È uno dei posti più belli dove mangiare, soprattutto 
	d’estate, quando dalla terrazza ombreggiata ci si può godere una splendida 
	vista sulla spiaggia della Barceloneta. I piatti di pesce sono quelli più 
	consigliati. 
	
	Indirizzo: Passeig Marítim 30 (93 225 12 72). Metro Barceloneta. Aperto 
	dalle 13.30 alle 16 e dalle 20.30 fino a Mezzanotte. Il Piatto principale 
	costa da 13 a 16 Euro a persone. Carte di credito: tutte
 
	
	Can Maño. 
	Si tratta di un’istituzione tra i ristoranti della Barceloneta. Pochi posti 
	e camerieri costretti a fare gli equilibristi con i piatti. Per farvi notare 
	e portarli al tavolo, inventatevi qualcosa. Arrivate presto e godetevi le 
	seppie alla brace con patate o melenzane. 
	
	Indirizzo: C/Baluard 12 (93 319 30 82). Metro Barceloneta. Aperto dalle 16 
	in poi. Piatto principale da 4 a 6 Euro. Si paga solo in contanti 
	 
	
	Can Solé. 
	Questo ristorante si trova in un vecchio rifugio per pescatori. I piatti 
	sono quelli tradizionali della cucina di mare delle Catalogna. È uno dei 
	posti migliori per mangiare la paella, cucinata sotto i vostri occhi. Ottimo 
	il servizio, a volte è molto affollato. 
	
	Indirizzo: C/Sant Carles 4 (93 221 50 12). Metro Barceloneta. Aperto dalle 
	13.30 alle 16 e dalle 20.00 fino alle 23.00 Chiuso due settimane ad agosto. 
	Abbastanza costoso: da 20 a 23 Euro. Carte di credito: tutte 
	El 
	Suquet de l’Almirall. 
	È 
	uno dei chiringuitos più famosi delle spiagge di Barcellona. La cucina è 
	fantasiosa con al centro piatti di mare: riso nero, selezioni di tapas, menù 
	degustazione e il popolarissimo pica-pica, che include il peperoncino 
	arrostito con acciughe, una soutà di frutti di mare e un piattone di fideua 
	con aragoste. 
	
	Indirizzo: Passeig Joan de Borbó 65 (93 221 62 33). Metro Barceloneta. 
	
	Aperto dalle 13.00 alle 16 e dalle 20.00 fino alle 23.00 Chiuso due 
	settimane ad agosto. Prezzi da 13 Euro. Carte di credito: MasterCard e Visa
	 
	  Barcellona: i 
	mercati popolari 
	
	La Boqueria
	La
	Boqueria è 
	uno dei mercati più visitati del mondo; certamente è il più famoso e 
	colorato di 
	
	
	Barcellona 
	e il più grande della Spagna. È chiamato anche 
	Mercat San Josep e 
	si trova al numero 91, giusto a metà della Rambla che dal porto va verso 
	Piazza de Catalunya. La visita alla Boqueria è una tappa assolutamente 
	obbligatoria per chi si trova a Barcellona, perché rappresenta 
	il vero esempio di mercato popolare 
	catalano.Si trova all’interno di una struttura coperta in ferro costruita in un luogo 
	dove da sempre i contadini venivano a vendere i loro prodotti ai 
	commercianti barcellonesi. Sull' origine del nome ci sono due versioni, una 
	viene dal fatto che qui si trovava un portale di accesso alla città 
	fortificata di straordinaria bellezza con le porte che il Conte di 
	Barcellona aveva ottenuto come trofeo di guerra per la conquista di Almeria, 
	e la visione di questa meraviglia lasciava tutti a bocca aperta… da cui
	Badoqueria, 
	e quindi Boqueria. L'altra versione, più credibile deriva dal fatto che qui 
	si vende la carn de boc, 
	la carne di montone.
 La disposizione dei banchi dei venditori è uno spettacolo: le venditrici di 
	pesce e carne sono vestite con caratteristici grembiuli ornati di merletti;
	
	la 
	scelta dei prodotti è enorme ed eccellente così come la loro qualità. La 
	cosa che meraviglia di più è la presentazione attenta e meticolosa con cui 
	sono disposti ed ordinati gli alimenti, rispettando anche le sfumature dei 
	colori. Tra le particolarità delle bancarelle troviamo quelle che espongono 
	la frutta e la verdura di prima scelta: sia quella del luogo sia esotica, ma 
	si possono trovare anche le stranezze come una 
	libreria gastronomica. 
	I chioschi sono tutti costruiti con colonne ioniche e governati dai 
	carismatici venditori 
	ormai diventati personaggi 
	storici, per la tradizione e la fama popolare che si portano 
	dietro. Per cogliere la vera atmosfera del luogo bisogna recarsi 
	soprattutto al mattino, 
	quando sono aperte tutte le bancarelle e la folla dei visitatori travolge. 
	Fate attenzione ai portafogli, alle macchine fotografiche e ai cellulari.
	Ci sono borseggiatori ad 
	ogni angolo. Questo però non deve impedirvi di comprarvi 
	qualcosa, come un frullato appena fatto (prima bancarella sulla destra 
	entrando dalla Rambla). Una gentile signora in cambio di 2 euro vi farà 
	scegliere dalla cassetta col ghiaccio il vostro gusto preferito.
 
	
	Recentemente nella Boqueria 
	si è creata un’aula 
	gastronomica, un centro di informazione e formazione 
	relazionato con la cucina e il cibo in generale. Punto di incontro per i 
	professionisti e affezionati, dove si mescolano i cuochi con gli artigiani, 
	i venditori con gli specialisti, tutti riuniti con un unico scopo: il giusto 
	trattamento degli alimenti, cosa che rende la Boqueria un mercato ancor più 
	di qualità.  
	
	Gli altri mercati di Barcellona
	Oltre alla famosa Boqueria, a Barcellona ci sono altri mercati importanti, 
	come il più antico di tutti e prossimo alla cattedrale, quello di 
	Santa Caterina nato 
	nel 1848. Di recente è stato ristrutturato, con soluzioni architettoniche 
	innovative. Il Born 
	invece si aprì nell’antica piazza dei tornei e delle feste medioevali e fu 
	il primo mercato di Barcellona che mostrò una struttura modernista. Più 
	tardi si aprirono anche i mercati di 
	Galvany (1868), 
	Sant Antoni (1882) e 
	Barceloneta (1884). La rete iniziò a crescere e si ampliò 
	agli inizi del XX secolo con i mercati di 
	Sarrià Sant e
	Sant Andreu. 
	Di grande valore architettonicoe storico è quello di 
	Sant Antoni, nella 
	Esquerra dell’Example. Costruito quando era di moda mostrare la bellezza del 
	materiale delle costruzioni, esso conta una struttura di ferro 
	prevalentemente di stile modernista, lo stesso stile architettonico 
	disegnato più tardi per i mercati di 
	Sants, 
	Barceloneta e
	Concepciò. 
	Da sempre è stato il vero motore del suo quartiere e alla vendita 
	giornaliera di alimenti freschi, si sono poi sommati i negozietti di 
	utensili e il mercato del libro vecchio tutte le domeniche mattina. 
	
	I nuovi mercati fra tradizione e innovazione
	In 
	uno dei mercati più nuovi, quello a sud-est di Besos, nel distretto di Sant 
	Martì, si è creato un servizio chiamato 
	Bibliomercat, che 
	mette a disposizione di tutti i cittadini i libri di una biblioteca 
	pubblica. L’obiettivo del Bibliomercat è quello di creare una biblioteca ad 
	personam inusuale e integrata sia nel mercato sia nella vita sociale e 
	culturale del quartiere, offrendo servizi alternativi e vantaggiosi. 
	Nella Abaceria, 
	nel quartiere di Gracia, è aperta una “libreria 
	del vecchio” dove chiunque può consegnare libri usati ed 
	avere la possibilità di portarsene via uno a scelta, al costo di 1 euro. 
	Questo denaro è poi destinato ad una fondazione benefica in favore di 
	campagne per la povertà. Altre iniziative molto lodevoli sono state attuate 
	nel mercato di Horta,
	Carmel e 
	Vall D’hebron, per mettere in marcia un servizio a domicilio 
	per persone con disfunzioni e menomazioni. Però non si deve dimenticare che 
	i mercati si sono ampiamente inseriti anche nelle feste della tradizione, 
	una su tutte il Carnevale, durante il quale si organizzano parate, si sfila 
	per strada con maschere e carri e i mercati diventano i luoghi preferiti 
	dalla gente per acquistare ogni cosa. Inoltre ogni mercato porta le 
	celebrazioni del proprio quartiere e tutti insieme partecipano alle grandi 
	feste della città, collaborando tra l'altro alla raccolta di fondi per i 
	bambini bisognosi. 
	Ma 
	ci sono anche molti altri mercatini disseminati nelle varie zone della città 
	e che potrete trovare in diversi giorni della settimana. Ad esempio nella
	Plaça Nova il 
	giovedì si svolge il 
	mercato dell’antiquariato; il primo e il terzo venerdì del 
	mese, nella Plaça del Pi, 
	quello dei formaggi, dolci 
	e miele. In 
	Plaça Reial la domenica mattina è la volta del 
	mercato filatelico di francobolli
	e monete 
	dalle 9.30 del mattino fino alle 14.30 ed in ultimo, sempre la domenica, 
	vicino la Sagrada Familla 
	c'è un mercato 
	d'artigianato. Gli 
	Encants Vells, è 
	invece il tradizionale 
	mercato di usato che si celebra il lunedì, mercoledì, 
	venerdì e sabato nella zona della 
	Plaça de les Glòries Catalanes, 
	dalle 9.00 alle 16.00. Tutti i lunedì, mercoledì, venerdì e sabato a 
	Barcellona si svolge il consueto appuntamento con il 
	mercato delle pulci 
	in Placa de Les Gloriès, 
	dalle 8 del mattino alle 20.   
	
	Una città, i suoi mercati
	Oggi Barcellona ha più di 
	40 mercati municipali con una superficie totale di 200.000 
	metri quadrati e circa 10 mila stabilimenti, che sono parte fondamentale del 
	patrimonio artistico, culturale e sociale della città. Dal 1993 mediante 
	l’Istituto Municipale del Mercato, si è incrementata la politica di 
	modernizzazione, decidendo che non si dovevano sviluppare solo le strutture 
	fisiche dei mercati, ma anche la loro politica commerciale, per consentire 
	così un maggiore sguardo verso il futuro della metropoli. Così si sono 
	ampliati gli orari dei mercati, si sono introdotte le casse automatiche, il 
	self-service, le consegne a domicilio e un insieme di servizi e attività che 
	hanno senza dubbio migliorato e beneficiato i clienti che qui si recano 
	sempre più numerosi. A questi ultimi vanno ad aggiungersi non solo quelli 
	affezionati, di solito abitanti del quartiere o della città, ma anche i 
	turisti stranieri, affascinati da tanta scelta e qualità. Con questa nuova 
	politica commerciale di modernizzazione dei mercati, anche i quartieri in 
	cui essi sorgono si completano e riescono a divulgare a tutti la loro 
	cultura, tradizione e gastronomia. La particolarità dei mercati di 
	Barcellona è la 
	multirazzialità e multiculturalità della gente che qui si 
	reca, con la quale la città è bravissima ad instaurare rapporti di 
	conoscenza ed interessarsi a tutte le sue reali esigenze, soddisfandole in 
	pieno. Questa globalizzazione dei gusti e dei sapori che hanno portato gli 
	immigrati e i turisti, la necessità della gente di dedicarsi alla cucina e i 
	desideri dei venditori di differenziarsi dagli altri nelle loro attività, 
	conducono alla diversità delle scelte più variegate per ogni individuo. 
	Perché infatti in nessun altro posto incontreremo tanta frutta esotica ed 
	insalate fresche come nella 
	Boqueria, frutta 
	ecologica nella Abaceria
	e cibo tedesco e giapponese come il sushi nel 
	Galvany, più tanti 
	prodotti di elitè come da 
	Petras famoso sicuramente per i suoi funghi e le sue erbe, 
	ma che oggi ha incorporato la sua offerta con l’aggiunta singolare di 
	scarabei, lombrichi e formiche… non da guardare, ma da mangiare. I mercati 
	quindi, e tutta la gente che vi partecipa ogni giorno rappresentano per 
	Barcellona un insieme di idee, iniziative, colori, musica, cultura, 
	tradizione, festa e anche di soluzioni per vivere meglio. Barcellona: le 
	vie dello shopping 
	
	Shopping-line bus, tra arte e negozi 
	
	Per le compere vere e proprie, quelle degli articoli di abbigliamento ad 
	esempio, ci si può muovere soprattutto nella cosiddetta Shopping Line, 
	l'asse che va da Port Vell alla parte alta della Avinguda Diagonal, dove si 
	concentrano la maggior parte dei negozi, sia di marche internazionali sia 
	barcellonesi insieme alle migliori espressioni del design catalano. In 
	generale l'orario dei 
	negozi va dalle 10.00 alle 14.00 e 
	
	dalle 16.30 alle 20.00, 
	mentre quello dei centri commerciali è di solito continuato. 
	
	Tra i centri commerciali più forniti di Barcellona troviamo quello del
	Corte Inglés 
	in Plaça de Catalunya, quello de 
	L'Lilla sulla 
	Diagonal 557 e quello del 
	Maremàgnum nel Port Vell. La prima domenica del mese 
	normalmente è aperto il 
	Corte Inglés, ricco di molti negozi di vestiti e dischi. Nel 
	Passeig de Gràcia-Avinguda Diagonal, si trovano tutti 
	i migliori negozi di Barcellona. 
	
	Barcellona è tutta un grande centro commerciale. La sua offerta integra bene 
	i negozi della tradizione a quelli della modernità. Questi negozi formano la 
	parte della sua identità e nello stesso tempo la sua singolarità. Inoltre, 
	la presenza delle grandi marche nazionali ed internazionali la rendono una 
	città in cui il commercio è diventato risorsa internazionale. La 
	Barcelona Shopping Line è l’asse 
	commerciale della città. La sua particolarità sta 
	nell’ampiezza della zona, circa 15 km, con una buona parte pedonale molto 
	integrata nella città e nella vita dei suoi abitanti. Così passeggiando per 
	le strade e ammirando le zone più belle di Barcellona, potrete realizzare i 
	vostri acquisti in un susseguirsi di negozi di alta qualità.  Ma Barcellona 
	in fatto di shopping è molto famosa anche per un’altra innovativa invenzione 
	che è stata introdotta: il 
	Bus Shopping Line che costituisce una buona opzione per 
	districarsi in questa zona. Si tratta di un autobus che percorre l’area 
	commerciale facilitando l’accesso. Il Bus Shopping Line offre un percorso 
	disegnato per far muovere i turisti e gli appassionati di shopping nel 
	centro della città e realizzare nello stesso tempo le compere con tutta 
	comodità. Addirittura comprando 
	la tessera T-Shopping 
	si potrà salire e scendere dall’autobus tutte le volte che si desidera.
	Percorso del bus shopping line: 
	da Plaza de Catalunya fino a plaza Pius XII (Diagonal). 
	
	
	Frequenza di percorso: 
	ogni 7 minuti.Orario dal 
	lunedì al venerdì: 7.30 h a 21.45 hOrario del sabato: 
	9.30 h a 21.20 h Per 
	maggiori informazioni: Transports Ciutat Comtal Rambla 
	Catalunya 123 2º (08008) Tel. 934 156 020 | Fax. 934 155 618
  LO SHOPPING 
	NEI QUARTIERI STORICI
	
	Barri Gòtic - Placa de Catalunya
	
	Questa rappresenta la 
	Barcellona storica, cuore della città e del passeggio, dove 
	si trovano i mille negozietti colorati e suggestivi. Qui si mescolano e 
	convivono la tradizione commerciale e la cultura cittadina. A lato della 
	Cattedrale si raggruppano i 
	negozi di antiquariato 
	e di arte. Nel Barri Gòtic si incontra anche la Call, antico quartiere 
	ebraico del Medioevo. Nella Plaza del Pi e nella strada Petritxol, dove i
	negozietti storici 
	infondono tutta la loro magia, si trovano le strade Ferran, Portaferrissa e 
	soprattutto, il viale del Portal de l’Àngel. Questa via è considerata 
	indicativa della vitalità commerciale della città ed unisce il centro 
	storico con Plaza de Catalunya. La Plaza de Catalunya serve da collegamento 
	tra le Rambles, Barri Gòtic e l’Eixample. Conta numerosi negozi di tutte le 
	marche internazionali raggruppate nel cosiddetto 
	“Triangle”. 
	 
	
	Diagonal - PedralbesLa 
	Barcellona dei negozi e del commercio. Questa zona ingloba due parti: la 
	prima si estende dal paseo de Gràcia fino a la Plaza Francesc Macià. Si 
	caratterizza per la 
	concentazione di negozietti specializzati in oggetti di casa ed 
	elettrodomestici e nell’offerta di marche molto prestigiose, 
	sia nazionali sia internazionali. La seconda zona che si estende a partire 
	da la Plaza Francesc Macià, è la zona dei centri dello shopping. La 
	I'lla Diagonal 
	combina l’architettura originale con una completa offerta commerciale e con 
	la cucina mediterranea. 
	Pedralbes Centre è un centro shopping verticale, con 
	negozietti nazionali di prestigio,che incorpora durante feste natalizie 
	anche una spettacolare pista di pattinaggio. Le grandi boutique della
	Corte Inglés 
	completano e culminano il Barcelona Shopping Line. 
	
	Eixample - Modernismo - Gaudí  
	La 
	Barcellona modernista: si tratta di uno degli spazi maggiormente emblematici 
	della città. Oggi rappresenta il centro dei 
	negozi e del commercio più 
	singolare di Barcellona. El Eixample è l’area sopra la quale 
	si iniziò ad estendere la città a partire dal 1860, dopo la demolizione 
	delle mura medievali. Articolato intorno al Paseo de Gràcia e alla Rambla de 
	Catalunya, il quartiere di Eixample concentra al suo interno 
	tutti i tipi di negozietti 
	che trasformano il passeggio in un’attività ludica e gradevole 
	nella quale convivono architettura, cultura e i servizi destinati al consumo 
	finale. Il Boulevard Rosa è la sua galleria commerciale più rappresentativa. 
	Nata agli inizi degli anni ‘80 ha unito il Paseo de Gràcia con la Rambla de 
	Catalunya ed è un chiaro esempio dell’offerta commerciale del made in 
	Barcelona.  
	
	La Rambla - Port Vell - El Raval - La RiberaNella Barcellona marittima, al lato del mare, si incontra una grande offerta 
	ludica e commerciale, il 
	Maremàgnum, ai piedi del Mirador de Colom. Qui nasce il 
	paseo più popolare e colorato di Barcellona, la Rambla, con i suoi chioschi, 
	le parate di uccelli e i suoi fiori che si aggiungono ai negozi tradizionali 
	pieni di luci, vita e allegria lungo tutto il suo percorso. Vale la pena 
	citare il popolare e famosissimo 
	mercato della Boqueria, che espone 
	tutti i prodotti alimentari della città più freschi. Dall’altro lato, il 
	quartiere de la Ribera che si è convertita in una delle zone più frequentate 
	di Barcellona, promuovendo la presenza di 
	centri 
	
	commerciali, 
	ristoranti, bar e altri locali alla moda, sempre comunque rispettando il suo 
	carattere tradizionale. Un week end a 
	Barcellona
	
	Tutto in 2 giorni 
	1° 
	giorno: verso il mare  
	
	
	Les Rambles 
	sono sempre state il cuore della città. Il viaggio a 
	
	Barcellona 
	non può che iniziare da qui, da quello che una volta era un torrente 
	costeggiato da conventi e muraglie. Oggi La 
	Rambla è un viale 
	di circa tre chilometri che da 
	Piazza de Catalunya conduce fino al 
	Porto Vecchio. In realtà sono sei tratti di strada diversi, 
	ognuno con i suoi protagonisti e i suoi personaggi strani: gli artisti di 
	strada, le edicole internazionali, i borseggiatori, i venditori di fiori, ma 
	anche gli uccelli, sia per il tradizionale mercato sia per la grande 
	concentrazione di passeri che fanno i loro nidi nei rami degli alberi.
	 
	
	Dalla Rambla, a metà, si entra nel 
	
	
	Quartiere Gotico 
	(Barrio Gotico). Abbandonata l’agitazione del viale alberato, si entra nei 
	vicoli e le atmosfere diventano più rarefatte, soprattutto di sera, quando 
	cala il sole e si accendono le luci gialle di case e strade. In questo 
	quartiere, sviluppato dai Greci e poi dai Romani, c’è la storia di 
	Barcellona. Il nome deriva dalla presenza al suo interno di 
	splendidi monumenti gotici, 
	anche se sono ben visibili le tracce dell'antica città romana e dall'insieme 
	degli edifici medievali che qui si conservano come importanti testimoni del 
	glorioso passato. Quartiere dall'indiscutibile storia che, per il suo 
	splendido labirinto di stradine, deve essere visitato esclusivamente a 
	piedi. Da non perdere la 
	
	
	Cattedrale 
	che si erge maestosa, simbolo del quartiere e dedicata a Santa Eulàlia (una 
	delle due patrone di Barcellona). La 
	visita alla Rambla e al Barrio Gotico vi portano via almeno un giorno tra 
	visite ai monumenti, pranzo e osservazione dei personaggi strani che animano 
	la vita del viale notte e giorno. Ritornando sulla Rambla è d'obbligo 
	entrare alla 
	
	
	Boqueria, 
	uno dei mercati più visitati del mondo; certamente è il più famoso e 
	colorato di Barcellona e il più grande della Spagna. È chiamato anche 
	Mercat San Josep e si 
	trova al numero 91, giusto a metà della Rambla. La visita alla Boqueria è 
	una tappa assolutamente obbligatoria per chi si trova a Barcellona, perché 
	rappresenta il vero esempio 
	di mercato popolare catalano. Si trova all’interno di una 
	struttura coperta in ferro costruita in un luogo dove da sempre i contadini 
	venivano a vendere i loro prodotti ai commercianti barcellonesi. Usciti 
	dalla Boqueria e riprendendo la Rambla, potete indirizzarvi verso il mare, 
	fino al 
	
	Porto Vecchio e alla 
	Barceloneta. Qui respirerete il fascino 
	della Barcellona di mare, dei pescatori, dei ristoranti di pesce ma anche 
	delle nuove zone commerciali come il Maremagnum, dove non mancano nuove 
	attrazioni e divertimenti. 
	
	2° 
	giorno: la Barcellona di GaudìIl 
	viaggio nella Barcellona di Gaudi non può che iniziare dalla 
	
	
	Sagrada Familia
	opera incompiuta un pò per il destino, 
	un pò per scelta. Entrate e stupitevi, ma siete avvertiti. Non lamentatevi 
	di aver pagato 8 euro di biglietto per vedere un edificio in costruzione. 
	Pensate solo che è in costruzione da più di un secolo e che il fascino viene 
	proprio da questo. Quindi entrate e apprezzate la Sagrada Familia per quello 
	che è: un simbolo, importante, della religiosità spagnola. Con la Sagrada 
	Familia siete nell'Eixample 
	e potete godervi tranquillamente il 
	
	Modernismo Catalano, 
	non solo quello di Gaudì. L'architettura modernista mescolava le nuove 
	tecniche ed i materiali del momento con le diverse tecniche decorative 
	tradizionali: gli stucchi, le vetrate, il ferro. Si trattava di una nuova 
	architettura e di un nuovo concetto di spazio che raccoglieva le antiche 
	tecniche della tradizione e quelle più nuove, tutto in un'armonica libertà 
	creativa. Nel cosiddetto 
	"quadrato d'oro" che va da Passeig De Sant Joan e Carrer 
	Muntaner da una parte e Avinguda Diagonal e le 
	
	Rondes dall'altra, sono state catalogate circa 
	150 opere architettoniche dello 
	stile Modernista. Per questo 
	l'Eixample è stato 
	considerato un vero e proprio museo all'aperto. 
	  Una settimana a 
	Barcellona
	
	Sei giorni in giro per Barcellona 
	Se 
	avete solo qualche giorno per visitare 
	
	
	Barcellona, 
	vi consigliamo di leggere 
	l'itinerario suggerito per il week end. Se disponete di 
	qualche giorno in più, al classico tour tra 
	
	Ramblas,
	
	Barrio Gotico 
	e
	
	Sagrada Familia, 
	potrete aggiungere la visita a questi luoghi.  
	
	Montjuic
	
	
	Montjuïc 
	è la montagna situata tra la città ed il mare. 
	Insieme al Tibidabo rappresenta una delle due montagne che danno carattere e 
	identità a Barcellona. Potrete ammirare questa straordinaria montagna da 
	diversi punti della metropoli, soprattutto dagli edifici più alti: sulla sua 
	cima c'è un suggestivo 
	castello, sede di un museo, mentre il lato che dà sul mare è 
	occupato dal Cimitero Nuovo e nella parte che guarda a est potrete ammirare 
	un giardino di bellissime piante tropicali. Se vi trovate sul monte e 
	desiderate fare un giro tra i suoi tortuosi sentieri, troverete oltre ai 
	giardini esotici, anche alcuni dei musei della città (tra gli altri, la
	Fondazione Mirò) 
	e diverse sculture dell'arte tradizionale che si riveleranno una piacevole 
	sorpresa. Il modo migliore per arrivarci è prendere la funivia dal Porto. 
	Per chi soffre di vertigini, non è il caso di guardare in basso. 
	 
	
	TibidaboIl
	
	
	Tibidabo 
	è un luogo rappresentativo di Barcellona sia perché è il punto più alto 
	della città, sia perché rappresenta per tutti i cittadini lo spazio dello 
	svago e del divertimento. Il Tibidabo è un parco giochi ultra-centenario, 
	proprio per questo conosciuto in tutto il mondo. Dalla sua cima 
	
	
	potrete ammirare uno spettacolo incantevole che presenta l’aspetto più soave 
	della metropoli: un orizzonte limpido che si perde nel mare e le dritte 
	strade del quartiere dell'Eixample che legano la montagna al centro storico 
	e che si ha quasi l’impressione di poter toccare.
	
	Ciutadella
	Il
	
	
	Parco della 
	Ciutadella 
	si trova dove una volta c’era la cittadella militare fortificata. Sono 
	ancora visibili alcuni degli edifici originari come la 
	Cappella, il
	Palau del Governador 
	e l'Arsenale, 
	che oggi è sede del 
	Parlamento della Catalogna. Il Parco è il luogo ideale per 
	allontanarsi dal caos della Rambla o dal traffico di Barcellona; ha un 
	aspetto accogliente e tranquillo, ideale per rilassarsi, passeggiando tra 
	cascate, laghi, alberi e prati.  
	
	Raval
	
	Per molto tempo il 
	
	
	Raval 
	è stato chiamato Barrio Chino. Passando dalla Rambla e lanciando uno sguardo 
	fugace nei vicoli di questo quartiere, si potevano intravedere le 
	prostitute e i loro clienti,
	la gente di strada e gli 
	ubriaconi, i ladri e i delinquenti che avevano fatto di 
	questo Barrio la loro casa. Ma il Raval era anche il Barrio portafortuna dei 
	toreri, che prima di ogni corrida andavano a passare la notte sempre nello 
	stesso albergo fatiscente. Il Raval si trova nel Vecchio centro cittadino di 
	Barcellona, nella Ciutad Vella, a sinistra della Rambla. Fino agli anni ‘90 
	è stato un posto da emarginati, uno di quelli che si trovano in ogni 
	metropoli. Se non si era un delinquente, uno sbandato o una prostituta era 
	sconsigliato entrarci. Oggi il Raval è 
	un quartiere a metà strada; 
	in alcuni vicoli è ancora sconsigliato avventurarsi di notte; per il resto è 
	uno dei Barrii più vivi di 
	Barcellona. Indubbiamente è un 
	quartiere di confine, meticcio, 
	aperto, moderno e cosmopolita. 
	
	Ribera
	
	Alla 
	
	Ribera 
	si respira l'aria della Vecchia Barcellona, dei 
	bohemien amanti della vita 
	notturna, delle gallerie d'arte e dei musei. La Ribera, (La 
	Riva) si trova tra il Parco della Ciutadella e la parte bassa della Via 
	Layetana; è uno dei quartieri storici di Barcellona. Di sera, nelle stradine 
	antiche e nei vicoli medievali, si respira 
	un'atmosfera insolita, 
	surreale, quasi fuori dal tempo. La luce dei lampioni crea un'atmosfera 
	magica e impressionistica fatta di 
	gallerie d'arte e musei 
	d'avanguardia che si mischiano ai locali notturni. La vita 
	degli artigiani, delle botteghe e dei mestieri tradizionali che di giorno 
	animano il quartiere, di notte fa spazio a 
	bar, ristoranti e locali alla moda. Negli ultimi anni il 
	quartiere si è trasformato in 
	una delle zone più frequentate 
	della città, adeguandosi ai ritmi della vita dei giovani. 
	
	Fondazione Mirò 
	La
	
	
	Fondazione Mirò
	
	di 
	Barcellona raccoglie la più 
	importante collezione della Catalogna dedicata a Mirò. Si 
	tratta di un meraviglioso edificio che si trova a 
	Montjuic, risalente 
	al 1975 e frutto dell’estro di 
	Josep Lluís Sert. 
	Il centro dell'edificio è un patio quadrato intorno al quale si snodano le 
	diverse strutture che formano il complesso architettonico della Fondazione. 
	Le sale sono state progettate in modo da facilitare la contemplazione delle 
	opere attraverso l'uso della luce naturale. Sono presenti alcuni elementi 
	dell'architettura popolare catalana: le case bianche, l'uso della ceramica, 
	i tetti a forma di cupola. Al suo interno la fondazione accoglie una 
	collezione di opere di Joan Mirò ed anche esposizioni itineranti. 
	 
	
	Museo PicassoLa 
	storia del 
	
	
	Museo Picasso 
	di Barcellona è la cronaca di una volontà ferma dell'artista di lasciare a 
	Barcellona l'orma della sua arte. Una volontà che si materializza attraverso 
	la tenacia di Jaume 
	Sabartés, amico intimo di gioventù e segretario personale 
	dal 1935 che, oltre alle 
	
	negoziazioni che intraprese col Municipio di Barcellona per la creazione del 
	Museo, donò la sua collezione. Il 9 marzo 1963, il 
	Museo Picasso apre 
	le porte al pubblico. La sua sede è il palazzo Aguilar, nel numero 15 della 
	strada Montcada.
	
	Il Poble Espanyol 
	
	Negli anni ’20 due architetti e due artisti spagnoli se ne andarono in giro 
	per la penisola con lo scopo di raccogliere fotografie, annotazioni e 
	disegni sulla vita dei villaggi spagnoli, visitando ben 1600 paesi diversi. 
	L’obiettivo di questo viaggio era raccogliere informazioni per 
	costruire a Barcellona un villaggio 
	che fosse la sintesi della Spagna intera, un modo straordinario per 
	raccogliere tutta la penisola in un solo luogo. Da questo viaggio nacque, 
	tra il 1926 e il 1929, il 
	Poble Espanyol, un villaggio che raggruppa sotto la forma di 
	un paese vero e proprio, i luoghi tipici della Spagna e le diverse 
	rappresentazioni dell'arte delle sue regioni.  La Rambla: il 
	cuore di Barcellona 
	
	La Rambla, anzi le Rambles 
	
	Les Rambles sono sempre state il cuore della città. Il viaggio a Barcellona 
	non può che iniziare da qui, da quello che una volta era un torrente 
	costeggiato da conventi e muraglie. Poi, nel 1704 si cominciarono ad 
	edificare le prime case nei paraggi del mercato della Boqueria e nel 1775 fu 
	abbattuta la parte delle muraglie vicina alle Drassanes (Arsenali). 
	Fu 
	così che, verso la fine del XVIII secolo, si urbanizzò la strada e le 
	Ramblas si trasformarono nella lunga passeggiata che oggi tutti conoscono. 
	Il nome Rambla deriva da questo antico torrente e al termine arabo “ramla” 
	che significa appunto “arenile”. Anche se tutti la chiamano Rambla, in 
	realtà questo lungo viale, il cui principio si trova vicino a piazza di 
	Catalunya e la fine ai piedi del monumento di Cristoforo Colombo, comprende 
	sei diverse Ramblas, ognuna con un proprio nome. In primo luogo la 
	Rambla di Canaletes 
	nome popolare che gli è stato dato dalla fontana di Pagaie, situata 
	in questo luogo fin dai tempi antichi. La fonte di Canaletas è l’equivalete 
	barcellonese della Fontana di Trevi. Secondo il detto popolare, chi beve in 
	questa fontana tornerà almeno una volta nella città di Barcellona. Il tratto 
	di rambla che segue è chiamata 
	Rambla dels Estudis,
	degli Studi, nome 
	che gli è stato dato per l'edificio costruito a metà del XV secolo, ovvero 
	lo Studio Generale o Università di Barcellona. 
	La 
	storia dice che proprio questa Università venne soppressa da Felipe V nel 
	1843 per convertire l'edificio in un quartiere. Scendendo verso il mare 
	troverete c’è la rambla de 
	les Flores, dei 
	Fiori, anche conosciuta come 
	rambla di Sant Josep, 
	poiché qui si trova l'antico convento di San José. Questo rappresenta un 
	posto molto caratteristico di Barcellona, nel quale intorno al XIX secolo si 
	vendevano tutti i tipi di fiori esistenti e che oggi costituisce un 
	passeggio unico nel suo genere. Il tratto seguente è la rambla del Centre (il 
	Centro), anche nota come 
	rambla dels Caputxins 
	(dei Cappuccini),per 
	l'antico convento di frati cappuccini lì presente. Finalmente, arrivati 
	all'ultimo tratto delle Ramblas, incontrerete quella di 
	Santa Monica: 
	l’entrata del porto in cui si alza la parrocchia che le dà il nome e che fu, 
	anticamente, convento degli Agostiniani Scalzi.  
	
	Rambla de Canaletes
	
	
	Secondo la leggenda chi beve l’acqua della fontana di Canaletas torna a 
	Barcellona. La fontana si trova a destra delle Ramblas, poco prima di 
	arrivare all’incrocio con la strada dei 
	Tallers (delle 
	Officine). Questa parte 
	delle Ramblas, quella più vicina alla piazza di Catalunya, prende il nome da 
	questa fontana. Il suo termine proviene da un'antica fontana che c'era nel 
	cosiddetto Studio Generale, precedente all’attuale Università. Era una fontana nella quale alcuni canali versavano l'acqua e si formava una 
	specie di abbeveratoio. Dopo la distruzione delle muraglie si costruì una 
	fontana più moderna, la cui acqua diventò famosa perché proveniente dalla 
	miniera di Montcada. Questa parte della Rambla non è famosa solo per 
	l’acqua: in quest’angolo di strada nacque il primo chiosco che offriva già 
	nel 1933 cocktail alcolici agli abitanti di Barcellona. Era un posto molto 
	piccolo, chiamato la coctelería 
	Boadas, il cui proprietario fece conoscere a tutti per la prima 
	volta l’Havana e i segreti dei cocktail tipici di quella terra. 
	
	Nella stessa strada troverete inoltre, altri negozi antichi, come quelli di 
	musica molto conosciuti nella zona. Sempre sulla destra della Rambla, ma in 
	basso, incontrerete la strada del 
	Bonsuccés che vi 
	porta fino al Museo d'Arte 
	Contemporanea di Barcellona. Nell'altro lato, la strada di 
	Santa Anna arriva fino il 
	viale del Portone dell'Àngel, importante via commerciale 
	convertita oggi in una zona pedonale, che percorsa fino alla fine vi conduce 
	alla Cattedrale di 
	Barcellona. Ritornando verso la Rambla sulla sinistra c’è la 
	strada Canuda 
	che vi conduce fino 
	all'Ateneo Barcellonese, una delle più antiche istituzioni 
	culturali della città, installato dal 1907 nel palazzo del duca di Sabassona. 
	La rambla dei fiori 
	e degli studi 
	
	
	Rambla dels Estudis 
	    
	Se 
	la protagonista della rambla de canaletes è l’acqua, nella 
	
	Rambla degli Studi 
	gli attori principali sono gli uccelli. 
	
	Teatre Poliorama
	Scendendo per il lato destro della Rambla, incontrerete la strada 
	Bonsuccés, aperta 
	nel 1442 e per la quale si giunge al CCCB - 
	Centro di Cultura Contemporanea di 
	Barcellona, situato nell'antica 
	Casa della Carità. Più 
	giù c’è il teatro Poliorama, 
	stabilito nel 1912 nei pianterreni dell'edificio dell'Accademia di Scienze 
	ed Arti e costruito interamente in 1883. Sempre sulla destra di questa via 
	troverete invece, la chiesa 
	di Betlem, antica chiesetta dei Gesuiti che si incendiò nel 
	1671. Nel 1680 si cominciò a costruire la chiesa attuale che fa angolo con 
	la Rambla e la strada dalla Carmen: il suo interno è il tradizionale gotico 
	catalano. Prima di arrivare alla chiesa di Betlem e a sinistra della Rambla, 
	la strada Canuda 
	vi conduce fino alla Piazza 
	della Vila di Madrid, in cui potrete visitare una 
	straordinaria necropoli romana, messa a nudo da una bomba lanciata durante 
	Guerra Civile spagnola del 1936.
	Al 
	lato sinistro della Rambla, ad angolo con la strada Portaferrissa, c’è il
	palazzo Bagna, 
	conosciuto anche come palazzo 
	del Marchese de Cornillas, titolo concesso al suo ultimo 
	proprietario Antonio López. Quando questo edificio venne costruito nel 1702, 
	esso era addossato alle muraglie della Rambla, ma ottenne comunque 
	l’autorizzazione per potere aprire le sue finestre. Da 1981 il palazzo 
	accoglie le dipendenze della Conselleria di Cultura della Generalitat di 
	Catalunya.  
	 A 
	sinistra, vicino alla strada Portaferrissa, nel lato più soleggiato, si 
	trova il tradizionale mercato degli uccelli: proprio per questo motivo 
	alcuni scrittori hanno chiamato questa strada, 
	rambla dels Ocells, sia 
	per il mercato che vendeva ed esponeva questi esemplari, sia per la grande 
	concentrazione di passeri che facevano i loro nidi nei rami degli alberi che 
	lo circondano. 
	
	Questo tratto di rambla in realtà prende il nome dall'edificio dello Studio 
	Generale o Università, soppressa da Felipe V che trasformò l’edificio in 
	quartiere, abbattuto poi nel 1843 per aprire nelle muraglie la Porta di 
	Isabel II.  
	
	Rambla de les floresDurante il XIX secolo la Rambla de les floresera l'unico posto di Barcellona 
	in cui si vendevano i fiori. Su questa Rambla è nata l’impressionismo 
	catalano: i gruppetti di persone che si formavano intorno ai fioristi furono 
	immortalati da pittore Ramón 
	Casas che ne fece i suoi modelli. Oggi il 
	mercato dei fiori è accompagnato da 
	grandi chioschi di 
	
	libri, riviste e giornali nazionali e stranieri, 
	che restano aperti tutto il giorno, fino alla notte e non mancano personaggi 
	stravaganti mascherati, che camminano per la strada sotto gli occhi 
	divertiti dei passanti. La bellezza di questa strada cambia in ogni 
	stagione, insieme al colore dei fiori.Quasi di fronte alla strada 
	Portaferrissa, troverete il 
	palazzo del Vicerè, 
	costruito per il Vicerè del Perù, marchese di Castellbell. Al lato di questo 
	palazzo c’è un piccolo negozio molto antico: 
	la Casa Beethoven, 
	in cui gli appassionati della musica classica potranno trovare una grande 
	quantità di spartiti. Ma la caratteristica principale di questa strada 
	riguarda il mercato della 
	Boqueria presente al suo interno, anche se il suo nome 
	ufficiale è mercato di San José. La struttura del mercato è in ferro, ma 
	comunque molto armoniosa dal punto di vista architettonico, tanto che ha 
	conservato la sua natura di principale mercato tradizionale della città. Se 
	vi addentrate nella strada 
	Petritxol, troverete un luogo incantevole e pieno di vita: 
	sale di esposizioni (come la 
	Sala Parés), oreficerie, librerie, negozi di moda e le tipiche
	chocolaterías che 
	l’hanno resa famosa. Questa via prende il nome del cittadino Petritxol, che 
	abitava appunto in questa zona, ma si ricorda anche la figura del popolare 
	drammaturgo spagnolo Àngel 
	Guiderà che visse in una delle case di questa strada.
	
	Mercato della Boqueria e La Casa dels Paraigües
	All'altro lato della strada, precisamente al numero 94, si trova il 
	Palau Nou della Rambla, 
	edificio di alta tecnologia in cui è stato stabilito un parcheggio 
	automatizzato di undici piante sotterranee. Si tratta di un edificio 
	commerciale costruito nel 1992 dall’unione degli architetti 
	
	Martorell-Bohigas-Mackay-Puigdomènech e dall'architetto 
	Jordi Frontons. La sua 
	struttura è stata studiata in modo da consentire la visione, attraverso una 
	grandissima apertura nella sua facciata, del campanile della 
	chiesa di Santa Maria della Pi. 
	Continuando ad ammirare le costruzioni vicine a questa zona, sarete 
	sicuramente colpiti da un contraddittorio edificio in stile orientale, noto 
	a tutti come la Casa dels 
	Paraigües, in cui si trova un drago, (imitazione del celebre 
	drago cinese) nella sua facciata. Invece il suo interno è oggi occupato 
	dalla sede della banca in stile rigorosamente modernista.
	  La rambla che 
	porta al mare 
	
	Rambla dels Caputxins
	
	La 
	rambla dels Caputxins (ovvero 
	dei Cappuccini), è anche nota come 
	Rambla del Centro. 
	Questa strada comincia nello spazio conosciuto come 
	Pla della Boqueria, 
	tra la strada dell'Ospedale e l'entrata della strada della Boqueria, 
	prolungandosi fino alla piazza del Teatro.  
	
	Questo tratto della Rambla è diventato nel tempo il luogo di ritrovo e di 
	passeggiata per tutti gli amici che qui si riuniscono e che le danno un'aria 
	molto popolare. Inoltre nelle notti in cui c’è l’Opera, questa passeggiata 
	si riempie della presenza della borghesia catalana, all’uscita del Teatro 
	del Liceo.  
	
	Teatro Poliorama
	Se 
	partite dalla Pla della 
	Boqueria guardate a terra, c’è un particolare chi vi 
	colpirà: una parte di pavimento decorato dall’artista 
	Joan Mirò. A destra del
	Teatro del Liceo, 
	ricostruito sul modello dell'antico teatro che fu incendiato nel 1994, 
	appare l'edificio del Hotel 
	Oriente costruito nel 1882 e al cui lato è situata la 
	caserma della Guardia Urbana del I Distretto. Ma se vi addentrate per la 
	strada Nou della Rambla potrete ammirare in tutto il suo splendore il
	Palazzo Güell, 
	opera dello straordinario artista catalano 
	Antoni Gaudí, finito di 
	costruire nel 1889. La facciata principale è in stile modernista e di pietra 
	bianca, mentre al suo interno particolare attenzione merita la monumentale 
	scala di marmo illuminata dalla cupola e che conduce alla hall superiore. Al 
	lato sinistro della Rambla inizia la strada della Boqueria, nota per il suo 
	commercio tradizionale e per i negozi tipici, ma anche per il 
	Caffè dell'Opera, 
	situato nello spazio di fronte al Teatro dal Liceo: uno dei caffè più 
	antichi di Barcellona, inaugurato nel 1929. Potrete notare che nell'angolo 
	che la Rambla forma con la strada Ferran, (cioè la strada che porta alla 
	celebre piazza di San Jaume), esisteva nel 1936 un'antica armeria, chiamata
	Beristain, che oggi 
	è diventato un negozio di articoli sportivi. Proseguendo la passeggiata, 
	arriverete alla piazza 
	Reial che occupa il casato del convento di cappuccini ed in 
	cui gli attuali spazi pubblici, in passato erano vecchi conventi ed edifici 
	religiosi. 
	
	Plaça Reial
	
	Alla fine del secolo, nella Piazza Reial si stabilì la 
	fontana di ferro delle Tre Grazie: 
	i due lampioni, opera di gioventù di 
	Gaudí, hanno delle 
	braccia di diverse altezze che sembrano ricordare i rami degli alberi. 
	Andando verso destra, troverete un altro suggestivo luogo: il romantico
	passaggio di Bacardí, 
	aperto nel 1856 e attraversato da un ponte di ferro che in origine aveva i 
	vetri dipinti con paesaggi tropicali. I portici nella parte nord di questo 
	posto sono famosi per essere luogo di ritrovo dei giovani amanti e 
	consumatori di birra. Scendendo verso la piazza del Teatro inizia l’ultimo 
	tratto delle Ramblas: la rambla di Santa Monica.  
	
	Rambla di Santa Monica
	Durante il 1774 furono abbattute le muraglie che dalla 
	piazza del Teatro 
	andavano fino al mare e nel 1817 si alzò in questo posto, una fontana 
	dedicata ad Ercole, mitico fondatore della città, poi abbattuta alla fine 
	del secolo. Gli fu dato il nome di “piazza 
	del Teatro” perché è situata di fronte al Teatro Principale che 
	è uno dei più antichi della città. In questa piazza oggi c'è un monumento in 
	onore di Frederic Solere, anche conosciuto come 
	Serafí Pitarra, 
	fondatore del teatro catalano moderno. Da questa piazza, se continuate a 
	scendere a sinistra delle Ramblas,
	
	arriverete alla strada 
	Escudellers, nome che ricorda gli antichi vasai che durante 
	il Medioevo si mettevano per strada a fare le loro decorazioni. Durante il 
	XVIII secolo questa via divenne un affollato centro alberghiero, ma 
	attualmente si è popolata di ristoranti tipici, taverne e bar che hanno 
	contribuito all'animazione della sua vita notturna. Proprio attraverso la 
	piazza del Teatro potrete entrare all'Università 
	Pompeu Fabra, edificio in cui si trova la nuova piazza 
	dedicata a Joaquim Xirau.
	 
	La 
	Rambla di Santa Monica rappresenta l'entrata del porto. Conserva ancora 
	alcuni dei suoi vecchi edifici: la casa del fotografo 
	Napoleón, il 
	Palazzo Marc, la 
	Fonderia di Cannoni e 
	l'antico edificio di Credito e 
	Docks, palazzo di marmo in cui potrete vedere, insieme alle sue 
	statue classiche, le due figure moderne di Superman e dell'Androide di 
	Guerre stellari che annunciano la vicinanza nella zona, del Museo delle 
	Cera. Il palazzo Marc di Reus 
	invece, oggi è la sede della Conselleria di Cultura della Generalitat di 
	Catalunya. Alla fine di questo lato della Rambla si giunge alla 
	Chiesa del Mare di 
	Nuestra Señora de la Mercede all'edificio del Governo Militare. Invece dal 
	lato destro di Santa Monica, la prima cosa che incontrerete è il 
	Teatro Principale, 
	dall’affascinante e tortuosa storia. Infatti, il teatro negli anni ha subito 
	numerose ricostruzioni: inizialmente, nel 1568 Felipe II concesse il 
	privilegio di costruire un teatro a Barcellona che potesse mantenere con i 
	suoi ingressi, l’Ospedale di Santa Croce. Così fu costruito un teatro di 
	legno, che, però venne ricostruito più tardi a causa di un incendio che lo 
	distrusse. Successivamente venne edificato un altro palazzo in cui, per la 
	prima volta si rappresentò l’opera italiana e a cui fu dato il nome 
	Teatro di Santa Croce. 
	Ma fu l'anno 1847 in cui avvenne un'importante restaurazione per il teatro 
	che ricevette appunto il nome attuale di 
	Teatro Principale. Ma 
	la difficile storia del Teatro Principale non continuò anche dopo, perché 
	altri due incendi nel 1924 e l'ultimo nel 1933 ne devastarono purtroppo la 
	bellissima facciata. È proprio la sua facciata che merita grande attenzione: 
	la forma è curvata e tripartita, decorata con quattro busti di attori ed 
	attrici del passato. 
	
	Scendendo al di sotto di questa zona, c’è la strada chiamata 
	Arc del Teatre (Arco 
	del Teatro), tipica via situata tra le strade del “quartiere 
	cinese”, che unisce il viale 
	del Parallel con la Rambla. E ancora più in giù troverete 
	l'antico convento degli 
	Agostiniani Scalzi del 1626, ora convertito nel 
	Centro d'Arte di Santa Monica, 
	che attualmente accoglie interessanti esposizioni. Da notare la 
	Chiesa di Santa Monica, 
	a lato dell’edificio d’arte, che conserva al suo interno un austero chiostro 
	barocco. Se siete arrivati alla fine della Rambla è d’obbligo una visita 
	alle Drassanes,ovvero 
	gli Arsenali: 
	l'edificio gotico civile più importante della città, nonché il luogo più 
	grande e completo risalente all’epoca medievale e conservato ancora oggi in 
	perfetto stato grazie alla recente restaurazione. Costruite nei secoli XIII 
	e XIV, le Drassanes sono state recuperate dopo il 1939 come locale pubblico 
	e poi sono state in parte occupate dal 
	Museo Marittimo. 
	
	Rambla de Mar
	Per concludere il giro alle Ramblas, basterà spostarvi dalla Rambla di Santa 
	Mónica alla Piazza del 
	Portal de la Pau. Qui e di fronte alle Drassanes si innalza il monumento di 
	Cristoforo Colombo, costruito nel 1886 ad opera 
	dell’architetto Gaietà Buigas 
	Monravà. La statua fu dedicata al ritorno di Colombo dal primo 
	viaggio in America e alla sua prima presentazione ai re Ferdinando e 
	Isabella nella città di Barcellona: la grande colonna di ferro che sostiene 
	la statua del navigatore spagnolo si trova su una base di pietra. Si tratta 
	di un monumento molto suggestivo e caro agli abitanti della metropoli, 
	all’interno del quale c’è un ascensore che vi permetterà di arrivare sopra 
	la cima da cui si ammira una incantevole vista del porto Montjuïc. Al lato 
	dell’edificio del Puerto 
	Autónomo si trova una passerella di legno ondulata chiamata 
	Rambla de Mar che passa sopra l’acqua, fino all’inizio del 
	Molo di Spagna. 
	Questa passerella cominciò a funzionare e ad essere adoperata in modo 
	continuativo nel settembre del 1994.  Barcellona - Da 
	vedere: La Cattedrale 
	La 
	Cattedrale è il simbolo della diocesi di Barcellona nonché più alta 
	espressione del Gotico 
	Catalano.  
	
	Sorge sul luogo dove venne fondata una basilica poi distrutta dai musulmani. 
	Le opere dell'attuale cattedrale gotica, incominciarono il 1 maggio del 
	1298, durante il pontificato del vescovo Bernat Pelegrí ed il regno di Jaime 
	II e finirono a metà del secolo XV, quando era re Alfonso D‘Aragona. Ha come 
	patroni la Santa Croce e Santa Eulalia, che qui riposa dopo che le sue 
	reliquie furono trovate in Santa Maria del Mare (877).  
	
	L’esterno della Cattedrale 
	Ha 
	linee semplici, proprie del gotico catalano. In mezzo a questa semplicità 
	risalta la porta Sant Iu, 
	nel transetto sinistro. Da qui si innalza anche una delle due torri; 
	guardando in alto, ammirate l’abside 
	poligonale. Le altre porte che si incontrano lungo il 
	perimetro sono quella di 
	Santa Eulalia e quella della 
	Pietà, che danno 
	accesso al bellissimo chiostro della cattedrale.  
	La 
	facciata era stata progettata dal maestro Carlí (Carles Galtés di Rouen) il 
	27 aprile di 1408, come si desume dalla pergamena conservata nella sala 
	denominata "della traça", 
	del tracciato; Carlí la progettò con 111 figure, più la centrale che 
	rappresentava la Maiestas Domini; su questo progetto lavorò l'architetto 
	José O. Mestres, grazie al mecenatismo del signor Girona e dei suoi figli, 
	agli inizi del secolo XX.  
	
	L’interno della Cattedrale È 
	a tre navate con volte a crociera. Da notare, sopra l’altare, il 
	Crocifisso del 
	Quattrocento che secondo la tradizione fu issato sulla nave di Giovanni 
	D’Austria come stendardo durante la 
	battaglia di Lepanto 
	contro i Turchi nel 1571. Pare che nel mezzo di questa battaglia la figura 
	del Cristo Crocifisso si sia mossa per scansare una palla di cannone, cosa 
	che le avrebbbe fatto assumere la strana forma che ha attualmente.Da ammirare anche il Coro, protetto da un recinto rinascimentale i cui 
	rilievi marmorei sono di Bartolomè Odorez, allievo del nostro Michelangelo. 
	Il presbiterio poggia su una vasta cripta al centro della quale c’è il 
	sarcofago che ospita le spoglie di Santa Eulalia. Nelle cappelle di destra e 
	sinistra si conservano pale gotiche degli artisti Bernat Martorell, Guerau 
	Gener, Miquel Nadal, Lluís Borrassá, Gabriel Alemany. Dalla destra 
	dell’altare maggiore si ha accesso al 
	tesoro che 
	comprende oro, argento e gioielli offerti dalla devozione popolare. Alzando 
	gli occhi potrete notare numerose vetrate gotiche e moderne; tra esse 
	risalta la vetrata rinascimentale del 
	“noli me tangere” di Gil Fontanet.
  
	
	Il chiostro.
	Il chiostro fu costruito durante i secoli XIV 
	e XV. Si accede al Chiostro dal transetto destro, dalla 
	Porta San Sever, di 
	fattura italiana. Da non perdere, nella volta a crociera, le chiavi scolpite 
	da maestri catalani e da Giuliano Fiorentino. Al centro del Chiostro si 
	trova la splendida fontana 
	delle oche e tutto intorno magnolie e palme. Durante la 
	processione del Corpus Domini una delle fontane del chiostro viene addobbata 
	con fiori e un singolare guscio d'uovo che simboleggia l'ostia consacrata, 
	lasciato danzare sull'acqua nel rispetto delle antiche tradizioni della 
	città. Le 13 oche raffigurano invece gli anni del martirio di Santa Eulalia, 
	fungendo con il loro verso, da ottimi guardiani per il chiostro. 
	
	Visita della CattedraleDal lunedì al venerdi: 
	mattino dalle 8 alle 12:45; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:30.Sabato: 
	mattino dalle 8 alle 12:45; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:45.
 
	
	Domenica e festivi: 
	mattino dalle 8 alle 13:45; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:45. Biglietto 
	1,20 € a persona
 
	
	Visita del Chiostro
	
	Dal lunedì al venerdì: 
	
	mattino dalle 8:30 alle 12:30; pomeriggio dalle 17:15 alle 19 Sabato: 
	mattino dalle 8:30 alle 12:30; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:00
 Domenica e festivi: 
	mattino dalle 9 alle 13:00; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:00.
 Barcellona: la 
	Sagrada Familia 
	
	La costruzione infinita 
	
	Molti di quelli che entrano alla Sagrada Familia pagando 8 euro di 
	biglietto, all’uscita hanno una faccia un po’ delusa. Tutti sanno che è un 
	tempio in perenne costruzione, ma si stupiscono di trovarci all’interno 
	blocchi di pietre, sacchi di cemento e altro materiale da costruzione come 
	se si trattasse di un normale condominio in rifacimento. Il fascino della Sagrada Familia viene proprio da questo. Quindi non 
	stupitevi, entrate e apprezzate la Sagrada Familia per quello che è: un 
	simbolo, importante, della religiosità spagnola.
 
	
	La storia di un simboloNel 1866 Josep M. Bocabella 
	Verdaguer fonda l'associazione spirituale dei devoti di San 
	José: si tratta di un’associazione che promuove la costruzione di un 
	tempio dedicato alla Sacra Famiglia. 
	I soldi arrivano dalle donazioni di tutti i devoti e nel 1881 l'associazione 
	compra un grande terreno per costruire questo tempio. Fu l’architetto 
	Francesc del Villar a 
	presentare il primo progetto fatto di tre navate, sette cappelle ed una 
	guglia; proprio nel giorno di San José il vescovo 
	Urquinaona mise la 
	prima pietra del Tempio della Sagrada Familia. La vita di questo tempio è 
	così
	
	lunga che nella sua storia si distingue un’infanzia, 
	un’adolescenza, 
	la gioventù 
	e l’età adulta.
	 
	La 
	stagione dell’infanzia 
	coincide con le prime costruzioni del Tempio e con i primi screzi tra gli 
	artisti che se ne occupavano: come accadde con 
	Francesc del Villar, 
	che per varie discussioni con l’architetto 
	Joan Martorell diede le 
	sue dimissioni. Al suo posto subentrò l’eclettico e giovane 
	Antoni Gaudí, 
	aiutante di Martorell che diventò il più famoso architetto del Tempio. Gaudí 
	espose un nuovo insieme della pianta della basilica, fatto di cinque navate 
	tutto con predominio verticale. Concluso l'abside nel 1894, iniziarono le 
	fondamenta della facciata della Nascita e la costruzione del Chiostro. Il 
	periodo della gioventù
	della Sagrada Familia coincide con una grande lentezza dei 
	lavori di ricostruzione del Tempio, specialmente dei suoi campanili, a causa 
	degli scarsi mezzi a disposizione. In realtà il povero Gaudí riuscì a vedere 
	finito solo il campanile di San Bernabé della facciata della Nascita. Poi 
	finalmente nel 1929, quando i re della Danimarca fecero visita alla città, 
	vennero completati i restanti campanili di questa facciata a cui si 
	sommeranno nel 1933 la Lanterna della Fede ed il Cipresso centrale.Con il ‘900, inizia l’adolescenza
	della Sagrada. Un’adolescenza molto inquieta e turbolenta: 
	nel 1926 Gaudí muore investito da un tram. A questa terribile notizia ne 
	seguirono altre che culminarono nel 1936 con la Guerra Civile spagnola, 
	l’incendio della cripta del Tempio, del laboratorio di Gaudí e la 
	distruzione di gran parte dei suoi modelli. Questo sfortunato periodo si 
	placa nel 1940, in piena dittatura franchista, quando l'architetto 
	Francesc Quintana 
	restaura la cripta e ricostruisce i modellini che si erano perduti, sui 
	quali oggi si basa il Tempio.
 L’età adulta del Tempio 
	corrisponde ad una stagione di rinascita e ricostruzione dell’opera, fatta 
	di lavori che furono terminati e di nuovi artisti che fecero il loro 
	ingresso sulla scena. Nel 1954 viene costruita la facciata della Passione: 
	si gettano le sue fondamenta e si sollevano i muri. Gli architetti scelti 
	per la continuazione dei lavori del tempio furono 
	Quintana, Puig 
	Boada e Bonet Garí. 
	Intorno al 1958, sempre nel giorno di San José si diede un nuovo impulso 
	all'opera: venne collocata la Nascita di 
	J. Busquets sopra alla 
	colonna genealogica nella facciata della Nascita, mentre nel 1976 si termina 
	l'incoronazione dei campanili della facciata della Passione. 
	Gli anni maturi della Sagrada Familia sono gli ultimi anni 
	della sua vita, quelli in cui il tempo e la tradizione hanno messo i 
	tasselli più significativi alla sua storia. Questo periodo termina con la 
	costruzione della facciata della Passione e l'incorporazione delle sculture 
	di Josep M. Subirachs.
 Da allora fino ad oggi si è lavorato nella costruzione delle navate e della 
	crociera, di cui fanno parte il patio di colonne, il coro ed i finestroni 
	superiori che li illuminano. Ed è proprio a questo punto della sua vita, 
	durante l’età della maturità, che il Tempio si potrà contemplare in tutta la 
	sua maestosità, riuscendo a far toccare con mano l’intera portata del 
	progetto: un’opera 
	straordinaria e sublime.
 
	
	La Simbologia della Sagrada Familia
	
	Il 
	simbolismo religioso è l’essenza principale e più intima dell’opera della 
	Sagrada Familia. Il Tempio della Sagrada Familia è come un libro aperto che 
	racconta ogni giorno, la storia di una Fede. Le sue pietre, le sue sculture, 
	la sua forte esteriorità e il suo silenzioso interno sono così dense di 
	spiritualità che riusciranno a farvi sentire tutta la fede che quest’opera 
	porta con sè.  
	
	Il tempio L’esterno della Sagrada mostra la chiesa cattolica: Gesù, Maria, gli 
	apostoli ed i Santi. Le 
	facciate rappresentano invece la vita umana di Gesù, dalla 
	sua nascita fino alla morte. E nel suo interno si racconta la Gerusalemme 
	celestiale, abitata dall’Agnello, ovvero dal figlio di Dio. Ciò che potrete 
	notare e che vi sorprenderà è 
	la combinazione del modernismo con 
	l’essenza dell'architettura religiosa e della cultura 
	mediterranea, elementi diversi che si fondono armonicamente in un insieme, 
	dando vita così, ad un'opera unica al mondo.
	
	Il Campanile
	
	Il
	ciborio secondo 
	Gaudí, è l'innalzamento del Tempio. Il campanile più importante è quello 
	dedicato a Gesù Cristo, 
	alto 170 metri ed incoronato da una grande croce. La 
	particolarità di questo campanile è proprio la sua croce, che brilla di 
	giorno grazie ai mosaici da cui è composta e splende anche di notte per la 
	luce proiettata dagli altri campanili, su cui si può leggere “Amen” ed 
	“Alleluia”. Tutto nella Sagrada Familia è stato studiato nei minimi 
	particolari. Vicino al campanile c’è la Madre di Dio, proprio come accadeva 
	nella vita di Gesù sempre seguito dalla Madonna fino alla sua morte. A 
	questo si accompagnano i quattro campanili degli evangelisti sormontati da 
	un angelo, un toro, un leone ed un'aquila.  
	
	Facciata della Passione
	
	
	Questa facciata del Tempio 
	è il simbolo della desolazione, del dolore e della morte di Gesù Cristo. 
	Si presenta nuda, con forme semplici ed ornamenti scarni quasi come a 
	dimostrare e a rispettare lo stesso dolore del Cristo. L’insieme dei suoi 
	elementi architettonici sembrano avvolti dall’assurdo: le colonne che 
	sembrano ossa e gli ornamenti di fiori e animali che rappresentano il 
	sentimento della perdita irreversibile provocata dalla morte. La facciata 
	della passione si compone anche di tre portoni rappresentanti le virtù 
	teologali e quattro campanili dedicati agli Apostoli: 
	San Jaime, 
	San Bartomeu, 
	San Tomás e 
	San Felipe. Nella parte 
	terminale dei finestroni si offrono i frutti di inverno ed autunno: 
	castagne, granate ed arance, un'altra dimostrazione ben chiara 
	dell'influenza del mediterraneo nell'opera.  
	
	Le Sacrestie 
	della Sagrada Familia 
	La 
	Sagrada Familia possiede due sacrestie, situate negli angoli nord ed ovest 
	del chiostro. Le sue lanterne coincidono con i punti cardinali ed allacciano 
	le virtù con le Témporas - i digiuni che fa il paese cristiano in ogni 
	stagione - in gratitudine per i frutti della terra. La sua rappresentazione 
	è la seguente: la lanterna dell'Inverno, al nord, col serpente ed il 
	salvadanaio che simbolizzano la prudenza; l'Autunno, all'ovest, con un elmo 
	ed una corazza, rappresenta la forza; quella d'Estate, al sud, con una 
	bascula ed una spada, simbolizza la giustizia. E la Primavera, all'est, 
	sorge a simboleggiare la temperanza, attraverso un coltello, pane e caraffa 
	a beccuccio, simboli chiari della cultura catalana.  
	
	Cripta
	
	La 
	cripta del Tempio è coperta da una cupola che rappresenta 
	l'Annunciazione di Maria 
	e contiene le cappelle dedicate ai componenti dalla Sacra Famiglia di Gesù. 
	È circondata da un mosaico in cui sono raffigurati i vigneti ed il grano, i 
	simboli mediterranei della fertilità. L'altare maggiore mostra il tempo 
	liturgico della Pasqua ed in esso si evidenzia un rilievo dello scultore 
	Josep Llimona dedicato 
	alla Sacra Famiglia.  
	
	Campanili
	
	I 
	dodici campanili della Sagrada Familia rappresentano gli apostoli e sono 
	incoronati dai simboli episcopali della croce, la mitra, l'anello ed il 
	bastone. La sua forma verticale vuole essere l'unione tra terra e cielo.
	 
	
	Facciata della Nascita
	La 
	facciata che si trova di fronte al sole è la facciata della Vita e del 
	Godimento. Il suo senso si esprime dalla forza plastica delle pietre dense 
	di vita e significato, come una sorta di miracolo che si compie. Le sue 
	porte simbolizzano la Fede, la Speranza e la Carità, tre aspetti importanti 
	della vita di Gesù, in analogia a San José, la Madre di Dio e Gesù. I 
	quattro campanili che nascono da questa facciata sono dedicati agli
	
	Apostoli San Matías,
	San Giuda, 
	San Simón, e 
	San Bernabé. Allo stile 
	gotico di questa facciata si uniscono ondulazioni di tipo modernista, oltre 
	ad elementi naturalistici con flora e fauna di ispirazione tipicamente 
	mediterranea: tartarughe di terra, lumache, paperi, galli e gufi che rendono 
	l’opera densa di vitalità. Questo schema naturale e vitale si è ripreso 
	anche nei finestroni, ripieni di frutti di primavera ed estivi.  
	
	Facciata della Gloria
	
	
	Questa facciata è orientata a mezzogiorno e 
	rappresenta l'uomo all’interno della Creazione: la sua 
	origine, i suoi problemi, le strade da seguire e la sua morte. La Gloria 
	mostra la conseguenza del peccato, della virtù e del cielo a cui si accede 
	solo con la preghiera ed il sacramento. È questo il motivo per cui questa 
	facciata mostra, in ordine di ascensione, l'inferno, la morte, le virtù, i 
	doni dello Spirito Santo fino ad arrivare alla cima dove si trova la 
	Trinità. Le sette colonne esterne del portico simbolizzano i sette doni 
	dello Spirito Santo. La facciata della Gloria è ornata, oltre che da 
	elementi religiosi, anche da temi che riguardano l'immaginario popolare, le 
	antiche mitologie e le tematiche pagane come i mostri che popolano 
	l'inferno.  
	
	Navata centrale
	
	
	Così come l’aveva inteso Gaudí, 
	l'interno del Tempio è come una sorta di 
	bosco naturale. 
	Infatti la disposizione delle colonne ricorda i tronchi degli alberi con i 
	loro rami. La luce che si infiltra tra le colonne dà alla navata un tocco 
	bucolico. Le colonne che supportano le volte rappresentano gli Apostoli e le 
	chiese di tutto il mondo. Delle colonne che circondano la crociera e 
	l'abside, si evidenziano quelle degli Apostoli 
	Pietro e 
	Paolo che uniscono 
	l'arco trionfale col Calvario: un insieme col Cristo Crocifisso, la Vergine 
	Maria e San Juan. La rappresentazione della Trinità si completa col Padre 
	Eterno nella cupola dell'abside e con la lanterna a sette braccia che 
	rappresenta lo Spirito Santo.  
	
	Cappella dell'Assunzione
	La 
	Cappella dell'Assunzione della Vergine Maria, anche se non ancora 
	completata, rappresenta tuttavia la glossa della Salvezza. La sua leggenda 
	appare nel frontone principale con una grande corazza che è il simbolo della 
	regalità. La sua cupola, disposta come un mantello, rappresenta invece la 
	povertà ed è sollevata dagli angeli. L’interno della cupola ritrae la 
	Trinità che incorona Maria in ascensione al cielo, avvolta dalle gerarchie 
	degli angeli.  
	
	Abside
	
	
	L'abside di architettura neo-gotica è formato da sette cappelle di forma 
	poligonale dedicate ai godimenti e ai dolori. Esso è avvolto da due scale 
	circolari e ad ogni suo lato si trovano due sagrestie destinate ad opere 
	sociali. L’abside inoltre dispone di alcuni finestroni che regalano 
	all’insieme meravigliosi giochi di luce ed ombra. 
	
	Orari delle visite 
	Da 
	Ottobre a Febbraio dalle 9:00 alle 18:00Da Marzo a Settembre dalle 9:00 alle 20:00
 Il Tempio è chiuso i pomeriggi del 25 e 26 Dicembre e del 1 e 6 Gennaio.
 
	
	Servizio di ascensore e negozio: 
	chiude approssimativamente 15 minuti prima della chiusura generale. 
	
	Servizio di audio-guida: 
	Chiude un'ora prima della chiusura generale.  
	
	Prezzi
	Entrata individuale: 8 €Entrata di gruppo: 5 € (più di 20 persone)
 Entrata individuale + Visita Guidata: 8 + 3,5 €
 Ragazzi e studenti: 5 €
 Autobus Turistico: 7 €
 Autobus Turistico + Visita Guidata: 7 + 3,5 €
 Barcelona Card:5 €
 
 
 
	
	Entrata combinata alla Sagrada Familia + Casa -museo Gaudí (Park Güell): 9 €
	Ascensore: 
	Porta su i visitatori fino a 65 metri di altezza fino alla Facciata della 
	Passione.
 Ascensore alla Facciata della Nascita in alta stagione:2 €.
 Gruppo Adulti con Visita Libera: 5 € a persona (Minimo 20 persone e 1 
	accompagnatore con entrata gratuita).
 Barcellona: 
	Montjuic 
	
	Barcellona ai vostri piedi 
	
	Montjuïc è la montagna situata tra la città ed il mare. Insieme al Tibidabo 
	rappresenta una delle due montagne che danno carattere e identità a 
	Barcellona.  
	
	Potrete ammirare questa straordinaria montagna da diversi punti della 
	metropoli, soprattutto dagli edifici più alti: 
	sulla sua cima c'è un suggestivo 
	castello, mentre il lato che dà sul mare è occupato dal 
	Cimitero Nuovo. 
	
	Nella parte che guarda a est potrete ammirare un giardino di bellissime 
	piante tropicali. Se vi trovate sul monte e desiderate fare un giro tra i 
	suoi tortuosi sentieri, troverete oltre ai giardini esotici, anche alcuni 
	dei musei della città e diverse sculture d'arte tradizionale che si 
	riveleranno una piacevole sorpresa. 
	Il modo migliore per arrivarci è prendere la funivia dal Porto. 
	Per chi soffre di vertigini, non è il caso di guardare in basso.  
	
	Il MiramarCon il nome di Miramar 
	si indica lo spazio da cui in alto si può ammirare il porto della città. Nei 
	giardini di questa zona potrete contemplare alcuni alberi secolari i cui 
	tronchi ormai contorti dal tempo, hanno assunto delle forme fantastiche. Ma 
	ci sono anche due sculture, "la Fertilità" di Josep
	
	Clarà e la "Pomona" di Pau Gargallo (dea dei raccolti e degli alberi da 
	frutto nella mitologia romana). 
	
	I Musei del Montjuic 
	
	Gli appassionati dell’arte potranno visitare alcuni dei musei più 
	significativi della cultura di Barcellona: il 
	Museo Militare, il Museo dell’Arte 
	e delle Industrie Popolari, il Museo Nazionale dell’Arte della Catalogna, il 
	Museo dell’Archeologia, quello Etnologico e la Fondazione Miró. 
	
	I giardini di Costa i Llobera
	
	Sotto il Miramar c’è dal 1970 
	uno dei giardini di cactus più 
	importanti d’Europa, quello di Miquel Costa i Llobera. Nel 
	parco di questi splendidi giardini incontrerete alcune specie di piante 
	provenienti dal Kenya, dall’Etiopia e dal Messico e sarete sorpresi oltre 
	che dalla natura, anche dall’arte: infatti qui si trovano una scultura di 
	Josep Viladomat, “La Puntare”, che rappresenta una donna nell’intento di 
	cucire il pizzo ed anche un monumento dedicato a La pi di Formentor, il 
	poema più famoso di Costa i Llobera.  
	
	Il Castello
	Il 
	castello che si trova sulla cima del monte Montjuïc è un’antica torre di 
	vigilanza. Durante il tragitto che porta al castello c’è una bellissima 
	scultura rappresentante una vittoria alata su un piedistallo, ricordo 
	dell’aviatore Juan Manuel Durán, ovvero uno degli eroi dell'aeroplano che 
	nel 1926 volò fino all'America senza mai fare scalo. Meritano grande 
	attenzione i baluardi intitolati a San Carlos e Santa Amalia, in onore di 
	Carlos III e di sua moglie. 
	
	Il museo militare Dopo lunghe negoziazioni, intorno al 1940, lo Stato restituì alla città di 
	Barcellona il castello nel quale attualmente si trova il Museo Militare. Se 
	vi trovate nei paraggi, fermatevi a visitare il museo: al suo interno 
	potrete infatti contemplare una 
	collezione di armi ed armature ed i ritratti dei re della Catalogna, 
	opera di Filippo Ariosto. Ma c’è anche la statua equestre che ritrae il 
	generale Francisco Franco, che però venne ritirata dal patio dopo che fu 
	instaurata la democrazia nel paese.
	
	Il mirador del Sindaco
	Da 
	un mirador conosciuto come 
	Mirador del Sindaco (inaugurata appunto per il sindaco 
	dell'epoca, José María di Porcioles), potrete godere di una vista 
	straordinaria e panoramica che affaccia sul porto di Barcellona. Il 
	pavimento della veranda è una specie di "collage" di ceramica molto 
	originale, tenuto insieme a pezzi di vetro di bottiglie che formano una 
	sorta di mosaico. Si tratta di un’opera del pittore Joan J.Tharrats. 
	
	I giardini di Mossèn Cinto
	
	Questi giardini sono 
	assolutamente da visitare in primavera. Le piante che li 
	formano sono ricche di bulbi e fioriscono nella bella stagione. Si 
	raggiungono dalla stessa strada che parte dal castello fino a raggiungere il 
	monumento dell’aviatore Durán. Sarete sicuramente colpiti anche dai giochi 
	di acqua che formano l’insieme delle terrazze che si trovano qui. Per gli 
	amanti della tranquillità, questo è il posto giusto, in cui non manca la 
	poesia: verso lo stagno infatti, c'è una scultura di Ramón Sabí, con i versi 
	del poeta Verdaguer. 
	
	La Piazza di Dante 
	
	Barcellona ha reso omaggio a Dante Alighieri con una statua che commemora il 
	sesto centenario dell'autore della Divina Commedia. Nella stessa piazza c’è 
	uno splendido nudo femminile, La 
	Bellezza, opera di 
	Josep Llimona. 
	
	La piscina olimpica di Barcellona Di 
	fronte alla piazza di Dante si trova la piscina olimpica, opera di Antoni de 
	Moragas, costruita nel 1992 nello stesso posto in cui c'era stata l'antica 
	piscina scoperta. La costruzione di questa nuova piscina però fece 
	scomparire l’antica fontana Trobada dell’800, che prima si trovava in quel 
	posto e che fu una delle fontane storiche della montagna barcellonese del 
	Montjuïc.
	
	La Scuola del Bosco 
	
	Non molto lontano dalla piscina olimpica si trova la Scuola del Bosco, la 
	prima grande scuola municipale, aperta nel 1914. All'entrata della scuola, 
	c’è un insieme di sculture denominate “Amore all'infanzia”. Questa scuola è 
	molto famosa nella città perché la sua prima direttrice, (Rosa Sensat), fu 
	una maestra che realizzò un importante lavoro di innovazione e divulgazione 
	nella docenza. 
	
	La Plaza del Sol
	Se 
	continuate a percorrere l’incantevole itinerario su questo straordinario 
	monte, non potete non visitare la 
	Plaza del Sol, che 
	si trova accanto alla Scuola del Bosco. In questa piazza, il Municipio 
	installò intorno al 1992 un giardino di sculture moderne rappresentanti le 
	diverse tendenze scultorie della fine del XX secolo. 
	
	La Fondazione MiròLa
	
	
	Fondazione Mirò 
	è un meraviglioso edificio risalente al 1975, frutto dell’estro di Josep 
	Lluís Sert. Al suo interno la fondazione accoglie una collezione di opere di 
	Joan Mirò ed anche esposizioni itineranti. Mentre negli spazi all'aperto 
	potrete contemplare le creative 
	sculture di Mirò, 
	come quella di “Bon dia”. All’entrata della Fondazione, inoltre, risaltano 
	un uccello di color arancio, opera di 
	Alexander Calder ed 
	uno splendido monumento conosciuto con il nome di Quatre Ales, (le Quattro 
	Ali), situato prima nel viale di Pau Casals e poi finalmente trasferito 
	nella Fondazione. Una delle grandi attrazioni della Fondazione Mirò è la 
	Font di Mercuri, opera di Calder, realizzata per il Padiglione della 
	Repubblica Spagnola, all’interno dell’Esposizione Internazionale di Parigi. 
	La Fontana 
	di 
	Mercurio è un’opera fatta con mercurio proveniente dalle miniere di Almadén. 
	
	La Fontana Magica 
	
	Una particolarissima fontana progettata da Carles Buigas nel 1929 in 
	occasione dell'esposizione universale di quell'anno. Di sera inizia 
	uno spettacolo molto suggestivo con 
	coreografie d'acqua, luci e musica, con getti d'acqua che 
	arrivano fino a quindici metri d'altezza.  
	
	La Font del Gat 
	Il 
	percorso che scende dalla Fondazione Mirò si conclude nella Font del Gat, 
	una delle più famose di Montjuïc, anche grazie alla fama che le diede 
	un’antica canzone catalana. La fontana si trova all'entrata di un edificio 
	del 1925, oggi convertito in un suggestivo ristorante. 
	
	Lo stagno
	Di 
	fronte alla Font del Gat troverete uno stagno circondato da alberi. Questo 
	posto, conosciuto come i “giardini 
	del Chiostro”, è uno degli angoli più belli della montagna 
	di Montjuïc. 
	
	Il Teatro Greco Proseguendo il cammino a destra del monte, troverete il 
	Teatro Greco creato 
	per l'Esposizione del 1929 dall’architetto Ramón Reventós e costruito 
	approfittando del bacino di un'antica cava. All'entrata di questo teatro 
	potrete ammirare alcuni bellissimi giardini ed una loggia in cui si trova 
	una scultura di Josep Viladomat: 
	la ragazza della treccia. 
	Ogni estate nel teatro hanno luogo rappresentazioni di diversi generi, 
	come danza, recitazione, canto e concerti, durante quella che è conosciuta 
	come "la stagione del Grec”. 
	Le rappresentazioni di questa stagione si celebrano anche in altri spazi, 
	come nelle Piscine Picornell dove potrete vedere manifestazioni ideate 
	soprattutto per i bambini come “Cinema i bany” (Cinema e bagno), 
	nell'Istituto del Teatro, nel teatro municipale Mercat di les Flors, nel 
	Teatre Lliure, nel Gran Teatro del Liceo. Barcellona: il 
	Tibidabo 
	
	La montagna magica
	Il 
	Tibidabo è la cima più elevata della catena montuosa di Collserola, con ben 
	512 metri di altezza.  
	Su 
	questo monte, oltre il panorama sorprendente che guarda Barcellona, esiste 
	un meraviglioso parco di attrazioni costruito più di cento anni fa e poi 
	recuperato dal Municipio della città. Le origini di questo parco risalgono 
	al 1899, quando Salvatore Andrei fondò la Societat Anonima Tibidabo. 
	 
	
	Uno dei progetti dell'impresa era proprio la creazione di un centro di svago 
	sulla cima del monte, con lo scopo di avvicinare la montagna, se pur così 
	alta e lontana, alla gente comune. Perciò se state visitando la metropoli, 
	il vostro itinerario non può concludersi se prima non avete fatto visita 
	alla “Montagna Magica”, come viene chiamato il Tibidabo. La sua magia si 
	esprime nelle diverse sfaccettature che il luogo vi propone; dai sentieri 
	incontaminati da cui potrete ammirare Barcellona dall’alto, fino alle mete 
	più in voga proposte dal parco: le fantastiche grotte, la vertigine della 
	Palaia. Poi ci sono le attrazioni che riguardano il divertimento dei più 
	piccoli: le smorfie riflesse nella “casa degli specchi”, l'incantesimo dell'Aeromagic 
	ed il fascino del Museo degli Automi. Sono proprio tutte queste emozioni, 
	dai panorami mozzafiato tra la natura alle attrazioni pensate per i bambini, 
	che hanno reso il parco sul monte Tibidabo il più antico della Spagna ed il 
	secondo dell'Europa. 
	
	Il Tibidabo: parco “familiare” di divertimentiIl 
	Tibidabo è un luogo rappresentativo di Barcellona sia perché è il punto più 
	alto della città, sia perché rappresenta per tutti i cittadini lo spazio 
	dello svago e del divertimento. A ciò si aggiunge che il Tibidabo è un parco 
	ultra-centenario, proprio per questo conosciuto in tutto il mondo. Dalla sua 
	cima potrete ammirare uno spettacolo incantevole che presenta l’aspetto più 
	soave della metropoli: un orizzonte limpido che si perde nel mare e le 
	dritte strade del quartiere dell'Eixample che legano la montagna al centro 
	storico e che si ha quasi l’impressione di poter toccare.
	Il 
	Tibidabo è un parco familiare, 
	non solo perché è visitato da tante famiglie, come nel passato così ancora 
	oggi, ma anche perché tutte le persone che qui si recano, di qualunque età 
	esse siano, trovano attrazioni adeguate. Infatti, le sue proposte riuniscono 
	praticamente tutti i tipi di svago del settore: alcuni di essi sono 
	indubbiamente lontani dai modelli più moderni di divertimento, perché 
	presenti sul posto da quasi un secolo e legati alla sua antica tradizione, 
	ma altri invece per la loro qualità e singolarità, superano di gran lunga 
	l’offerta degli altri parchi.  
	La 
	missione finale che il parco del Tibidabo si è sempre proposta è stata 
	quella di soddisfare i suoi clienti da ogni punto di vista, per farli 
	sentire protagonisti delle loro emozioni, in un ambiente unico che combina 
	insieme natura, divertimento, spettacolo, servizi, cultura e valori. 
	 
	
	Parco di Attrazioni TibidaboPl. del Tibidabo, 3-4
 08035 Barcellona
 Tel. Informazione: 93 211 79 42
 
	
	La VerandaUno dei tanti motivi per visitare la Montagna Magica, non è solo il parco di 
	attrazioni, ma tutta quella serie di luoghi isolati e un pò nascosti che 
	sapranno regalare al vostro viaggio un’indimenticabile emozione ed una nuova 
	e suggestiva visione della città di Barcellona. Questo è il caso di un posto 
	straordinario sul monte Tibidabo: la 
	Veranda, luogo 
	intimo e panoramico, in passato di proprietà privata e che poi l'impresa 
	proprietaria chiuse nel 1985 per crearne un'attrazione turistica. Anche il 
	Municipio della città ha ritirato lo steccato che ostacolava il libero 
	accesso a questo “balcone cittadino” che, grazie alla sua vista spettacolare 
	sulla metropoli, vi saprà offrire un ricordo unico e prezioso di Barcellona.
	
	
	Il Tram Azzurro, la Funicolare e le attrazioni
	Il 
	29 ottobre del 1901 si inaugurarono il Tram Azzurro e la Funicolare e 
	proprio in questo periodo arrivarono al Tibidabo le prime attrazioni. Data 
	la storia e la tradizione antica del parco, al suo interno sono conservate 
	alcune delle più significative attrazioni che hanno riempito il posto 
	nell’arco dei suoi cento anni di esistenza, tra queste: il Castello del 
	Terrore e la Montagna Russa. Ma uno dei suoi divertimenti più singolari 
	resta l'aeroplano, datato 1928 e che rappresenta una fedele riproduzione del 
	modello che fece il primo viaggio tra Barcellona e Madrid. Per tutte queste 
	ragioni la Montagna Magica potrà costituire per il vostro viaggio una meta 
	indiscutibile, perché capace di unire la cultura di un popolo con le sue 
	bellezze naturali in un unico e fantastico luogo. 
	
	L'Osservatorio Fabra ed il Gabinetto di Fisica sperimentale
	Le 
	attrazioni del parco sul monte Tibidabo non finiscono qui. Tra i 
	divertimenti storici e panoramici ci sono anche le opere realizzate tra il 
	1901 e il 1905. Proprio nel 1901 Camil Fabra, marchese di Alella costruì 
	l'Osservatorio Fabra, un osservatorio astronomico opera di Josep Domènech i 
	Estapà e vicino al quale, nel 1905, Ferran Alsina costruì il Museo di Fisica 
	Sperimentale “La Mentora” ancora oggi ben conservato e che espone alcuni 
	degli apparati scientifici dell’epoca. Inoltre tra i vari cambiamenti che 
	vennero eseguiti in quel particolare periodo storico e precisamente nel 
	1908, si evidenzia anche la conversione dei pendii della montagna in parco 
	municipale. 
	
	Il Tempio espiatorio del Sacro CuoreNel 1886 un pezzo di terra della cima del Tibidabo venne offerto a Giovanni 
	Bosco, fondatore della congregazione dei salesiani, con lo scopo di 
	edificare un tempio dedicato al Sacro Cuore. Inizialmente in questo terreno 
	si costruì un piccolo oratorio che ancora oggi si conserva sulla zona, ma fu 
	nel 1902 che si incominciò realmente la costruzione del grande tempio 
	espiatorio terminato solo intorno al 1961. Si tratta di un edificio 
	monumentale in stile neo-gotico ed sormontato da una statua di bronzo del 
	Sacro Cuore, opera di Enric Sagnier. Se desiderate godere di una vista 
	impressionante di Barcellona, potrete farlo grazie ad un apposito ascensore 
	che è stato costruito e che vi permetterà di accedere alla parte superiore 
	del tempio, situata a ben 575 metri sul livello del mare. Da qui godrete di 
	uno spettacolo della città senza eguali.
	  Barcellona: Il 
	Poble Espanyol 
	
	Tutta la Spagna in un solo posto 
	
	Negli anni ’20 due architetti e due artisti spagnoli se ne andarono in giro 
	per la penisola con lo scopo di raccogliere fotografie, annotazioni e 
	disegni sulla vita dei villaggi spagnoli, visitando ben 1600 popolazioni 
	diverse. L 
	’obiettivo di questo viaggio era raccogliere informazioni per 
	costruire a Barcellona un villaggio 
	che fosse la sintesi della Spagna intera, un modo straordinario per 
	raccogliere tutta la penisola in un solo luogo. Da questo viaggio nacque, 
	tra il 1926 e il 1929, il 
	Poble Espanyol, un villaggio che raggruppa sotto la forma di 
	un paese vero e proprio, i luoghi tipici della Spagna e le diverse 
	rappresentazioni dell'arte delle sue regioni. L’inaugurazione avvenne nel 
	1929 durante l'Esposizione Internazionale di Barcellona, quando il Poble fu 
	usato come padiglione dedicato all'arte. Il Poble ha avuto una vita 
	abbastanza tormentata. Secondo la leggenda, il villaggio 
	doveva essere abbattuto alla fine della dittatura, perché 
	visto da molti come il simbolo del franchismo. Lo spirito autonomo e 
	indipendente dei barcellonesi non apprezzava quell’elemento tradizionalista 
	che voleva imporre tradizioni spagnole di cui essi, in parte, non si sentono 
	partecipi. La fortuna del villaggio sta nel fatto che non solo non venne 
	abbattuto alla fine dell'Esposizione, ma lo scorso hanno ha festeggiato il 
	suo 75esimo anniversario; ancora oggi è uno dei pochi monumenti appartenenti 
	ad una Esposizione Internazionale che può ancora essere visitato. Durante 
	gli anni della Guerra Civile, il Poble Espanyol 
	perse la sua vocazione festiva, 
	smettendo così di ricevere visitatori curiosi ed entusiasti. La sua realtà 
	quasi fantastica venne spazzata via dalla guerra che trasformò il villaggio 
	in un scenario di disperazione: un campo di internamento di prigionieri. Ma 
	fu proprio in questi tragici anni di guerra che il Poble divenne luogo di 
	ispirazione per due cineasti: Max Aub ed André Malraux, che qui girarono il 
	loro film "Sierra di Teruel (L'Espoir)" sulla guerra civile spagnola. 
	
	Da vedere
	Nel Poble ci sono 117 
	edifici, strade e piazze all'interno di una composizione 
	armonica e globale. Senza automobili ma avvolto dalla 
	montagna di Montjuïc, 
	la visita al Poble Espanyol è un insolito viaggio lontani dal traffico, 
	senza i rumori della città, con un'aria pulita e un clima straordinario, 
	contornato da paesaggi incantevoli e suggestivi. Oggi non è solo un luogo di 
	vista; qui si organizzano 
	spettacoli teatrali, concerti di musica. È un luogo che i 
	barcellonesi usano per conversare, incontrarsi con gli amici, godendo anche 
	della buona cucina grazie alla vasta 
	offerta gastronomica 
	proposta dai diversi ristoranti. Ci sono anche 
	discoteche e locali 
	all'aperto. Il passeggio per il Poble è diviso per zone, ognuna 
	delle quali riprende alcune caratteristiche costruzioni delle diverse 
	regioni spagnole. Ad esempio dell'Andalusia, la parte di Spagna in cui il 
	sole splende e riscalda come in nessun altro posto, nel Poble sono 
	rappresentati gli edifici e le tipiche stradine strette e imbiancate, ideali 
	per ripararsi cercando un pò d'ombra. Della Cantabria e del suo paesaggio 
	fatto di coste scoscese, ripide montagne, immensi prati e fitti boschi, il 
	Poble Espanyol rappresenta Santillana del Mare, bellissimo villaggio che,
	
	nonostante il suo nome, non si trova sul mare ma nella zona interna. Questo 
	villaggio è conosciuto perché dentro il suo municipio si trovano le grotte 
	di Altamira che contengono le vestigia delle pitture rupestri paleolitiche 
	più importanti del mondo. Tutti gli edifici dell'Estremadura riprodotti nel 
	Poble Espanyol sono principalmente case signorili e palazzi, dove potrete 
	contemplare gli scudi nobiliari, tipico esempio del potere 
	dell'aristocrazia. La maggioranza di queste sono di Caceres, città che nel 
	1986 fu dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.  
	
	Negozi
	
	
	Nel Poble Espanyol ci sono più di 
	40 negozi di 
	artigiani in cui potrete scoprire l’essenza dell'antica disciplina 
	dell'artigianato tradizionale. Infatti è proprio dalle mani di questi 
	artigiani che è passata la saggezza che poi si è trasformata nel moderno ed 
	innovativo design dei giorni nostri, favorendo in questo modo la simbiosi 
	della tradizione con la modernità. Per la sua grande concentrazione di 
	artigiani, il Poble è stato 
	dichiarato Zona di Interesse Artigianale dalla Generalitat 
	di Catalunya. Oltre alle officine di artigiani, il Poble conta una gamma di 
	stabilimenti in cui potrete acquistare oggetti e molti altri articoli 
	originali.  
	
	Orari delle officine di artigiani e dei negozi:In inverno dalle 10:00 alle 18:00
 In primavera e autunno dalle 10:00 alle 19:00
 In estate dalle 10:00 alle 20:00
 
	
	Ristoranti
	
	
	L'offerta gastronomica del Poble Espanyol è molto variegata ed offre divers  
	e possibilità per tutti i gusti e per tutte le tasche. Ristoranti d'autore 
	che propongono saporite ricette della cucina catalana, compreso di musica 
	dal vivo e spettacoli.  
	
	Campus accademico
	
	
	Attorno all'impalcatura dedicata alle arti plastiche e sceniche, il Poble 
	Espanyol ha configurato un campus accademico che riunisce più di 450 alunni 
	provenienti dall'area metropolitana di Barcellona. Il mondo accademico trova 
	un ambiente favorevole per portare a termine i suoi progetti. L'obiettivo 
	del villaggio è stato quello di favorire la presenza al suo intreno, di uno 
	spazio per lavorare e per sviluppare i progetti. 
	
	Informazioni pratiche
	
	
	Con soli 18 € potrete entrare al Poble Espanyol con un accompagnatore e due 
	bambini fino a 12 anni; il biglietto è valido tutto l'anno; in più, nel 
	prezzo è inclusa una visita con audio-guida nel giorno dell'acquisto del 
	Carnet. Inoltre, potrete usufruire anche di diversi sconti in molte altre 
	attività che si svolgono al Poble.  
	  La Ciutadella: 
	il parco di Barcellona 
	
	Il polmone verde di Barcellona 
	Il
	Parco della Ciutadella 
	si trova dove una volta c’era la cittadella militare fortificata. Sono 
	ancora visibili alcuni degli edifici originari come la 
	Cappella, il
	Palau del Governador 
	e l'Arsenale, 
	che oggi è sede del 
	Parlamento della Catalogna.  
	Il 
	Parco è il luogo ideale per allontanarsi dal caos della Rambla o dal 
	traffico di Barcellona; ha un aspetto accogliente e tranquillo, ideale per 
	rilassarsi, passeggiando tra cascate, laghi, alberi e prati. All’interno 
	trovano spazio il Museo di 
	Zoologia e il parco zoologico. Chi entra nel parco dalla 
	passeggiata di Colombo incontra due statue dello scultore Venanci 
	Vallmitjana (1882-85) che rappresentano l'Agricoltura e la Marina, riflesso 
	delle idee progressiste dell'epoca. Vicino all'entrata che dà alla passeggiata di Colombo, sulla destra, 
	troviamo il busto del filologo e primo storiografo della letteratura 
	catalana Manuel Milà i Fontanals (1818-1884), opera di Manuel Fuxà. 
	
	Quasi davanti al monumento a Milà i Fontanals, si alza la statua equestre 
	dal generale Joan Prim, che volle l’abbattimento definitivo della 
	Cittadella. La scultura originale, opera di Lluís Puiggener (1887) fu 
	abbattuta e fusa durante la Guerra Civile, ed una nuova statua fu ricreata 
	dallo scultore Frederic Marès in 1940. 
	
	Walt e Disney e gli eroi catalani In 
	direzione allo Zoo c’è il monumento dedicato ai volontari catalani della 
	Prima Guerra Mondiale, ma che ricorda anche quelli che lottarono durante la 
	Seconda Guerra Mondiale. All'entrata dello Zoo, possiamo vedere un gruppo di 
	cervi nell’atto di saltare (1969), opera della scultrice Núria Tortras. 
	Questa opera è un omaggio a 
	Walt Disney. L'entrata principale dello Zoo si trova al 
	fianco del Parlamento della Catalogna. Nella piccola piazza nel recinto 
	dello Zoo si trova uno dei monumenti più popolari della città: è la 
	Dama dell’ombrello. 
	Opera di Joan Roig i Suolai (1884), è un’immagine rappresentativa della 
	città e la si può trovare in forma di piccola scultura. Quella che oggi è la 
	sede del Parlamento della Catalogna una volta era 
	l'antico arsenale della Cittadella. 
	Chiuso durante il periodo del franchismo, gli furono restituite le sue 
	funzioni parlamentari nel 1980. Fu progettato dall'ingegnere Florido Prosper 
	di Verboom. Tutto l'edificio del Parlamento è circondato di 28 busti che 
	rappresentano scultori. Questa idea si deve all'architetto municipale Pere 
	Falqués che fu il riformatore dell'arsenale per trasformarlo in museo. Sulla 
	parete del Parlamento che dà allo Zoo troviamo un medaglione su marmo 
	dedicato alla memoria del poeta nicaraguense Rubén Darío (1867-1916) che 
	visse a Barcellona in diverse occasioni. Il 
	Parlamento ha due 
	entrate; quella del lato destro dà alla biblioteca. Vicino a questa, nel 
	patio, troviamo due dediche politiche: una dedicata ai catalani che morirono 
	per la libertà, rappresentata da una Pietà, opera di Ferran Venturo, 
	installata in 1984; l'altra dedica che possiamo vedere nella parete, è una 
	stele di Josep Maria Subirachs, in memoria del catalano resistente durante 
	il franchismo. Nel lato sinistro dell'antico arsenale c'è il 
	Museo di Arte Moderna, 
	che perse una parte del suo spazio condividendolo col Parlamento. Il museo 
	fu inaugurato nel 1945 e contiene importanti testimonianze dell'arte 
	catalana della seconda metà del secolo XIX e dei principi del XX. Possiamo 
	ammirare opere dei pittori Martí Alsina, Fortuny, Rusiñol, Case, Mir, Nonell 
	e Sunyer, completare da alcune sculture di Gargallo, Llimona, Hugué, 
	Casanovas e Juli González.
	
	A Barcellona sul lago 
	
	Davanti al Parlamento, nell'antico patio di armi, si trova un o 
	stagno ovale 
	circondato di giardini; fu progettato l'anno 1917 da J.C. Forestier. In 
	mezzo allo stagno si trova una delle sculture più belle del Modernismo 
	catalano, opera di Josep Llimona (1903). La scultura è chiamata il Desconsol. 
	Per andare sul lago si possono 
	noleggiare della barchette; 
	tutto intorno si possono ammirare i cipressi delle paludi, nome popolare con 
	cui è indicato il Taxodium distichum che arriva a dimensioni gigantesche e 
	che cresce unicamente dentro l'acqua. Seguendo la strada che dal lago va 
	verso la Cascata 
	si trova un 
	immenso mammuth di pietra che fu collocato per iniziativa 
	dello scienziato Norbert Font i Sagué, geologo, speleologo e scrittore.
	L'immensa e bellissima 
	Cascata è opera di Josep Fontserè. Restaurata nel 1992, 
	accoglie diverse sculture di autori come Alentorn, Pagès e Venanci 
	Vallmitjana. Fontserè ebbe come aiutante il giovane Gaudí, allora studente 
	di architettura, al quale si attribuiscono i pali di ferro ed alcuni motivi 
	decorativi. 
	
	Poeti e scultoriSe 
	entriamo al parco dalla passeggiata di Lluís Companys, troveremo una piccola 
	piazza circondata di un'esuberante vegetazione nella quale ci sono tre 
	busti; il primo è dedicato a Víctor Balaguer, (1824-1901, opera di Manuel 
	Fuxà (1910), autore anche del secondo monumento, dedicato a Bonaventura 
	Carles Aribau (1798-1862); la scultura è di 1884. Per ultima c'è la scultura 
	dedicata al poeta Joan MaragalI (1860-1911), di Eusebi Arnau (1913). Al 
	fianco dell'Istituto Verdaguer, l'antico 
	palazzo del Governatore della 
	Cittadella, c'è la cappella dalla Cittadella. Questa 
	costruzione di straordinaria armonia è attualmente aperta al culto. Dietro 
	l'Istituto Verdaguer si trova uno degli alberi più curiosi del parco: si 
	tratta dell'acacia di 
	Costantinopoli. Conosciuta come albero delle sete, per i 
	suoi fiori lilla, è un albero poco diffuso, che proviene dal Giappone. 
	Attraversando il viale dei Tigli, proprio di fronte dell'Istituto Verdaguer 
	e alla Cappella Castrense, c'è 
	"l'angolo scientifico"; 
	è chiamato così perchè all'inizio del 1900 qui c'era una colonna 
	meteorologica con igrometro, termometro, barometro ed una meridiana. Di 
	questo insieme attualmente resta solo la colonna. Sempre in occasione 
	dell'Esposizione Universale del 1888 è l'edificio di mattone incoronato di 
	merli, conosciuto popolarmente come il 
	Castell dels Tre Dragons; 
	è una testimonianza del primo modernismo barcellonese. Questo nome popolare 
	è il titolo di una commedia di Serafí Pitarra. Dall'anno 1920 è occupato dal 
	museo di Zoologia. Questo edificio è importante anche per la storia 
	dell'arte, perché accoglie le officine dove si studiarono per la prima 
	volta, durante il secolo XIX, le antiche tecniche artigianali della ceramica 
	e della forgiatura del ferro.
	
	Museo di Geologia di Barcellona Fu 
	inaugurato in 1882 come Museo Martorell di Scienze Naturali ed Archeologia; 
	fu il primo museo pubblico di Barcellona. Da 1924 è destinato esclusivamente 
	alla Geologia e accoglie numerose ed importanti collezioni di minerali, 
	rocce e fossili; di speciale interesse le collezioni di esemplari della 
	Catalogna e del resto della Spagna. Vicino Museo Martorell di Geologia 
	troviamo la Serra, 
	opera di Josep Amargós (1884). La sua architettura è un esempio tipico 
	dell'architettura di ferro e vetro dell'epoca della Torre Eiffel. In mezzo 
	c'è una fonte progettata dallo scultore Xavier Corberó (1985); nella sua 
	base possiamo leggere un frammento del poema La muntanya di Joan Maragall. 
	La 
	Serra 
	fu 
	realizzato anche per l'Esposizione Universale; nel suo recinto possono 
	celebrarsi concerti ed esposizioni. Attualmente accoglie una gradevole 
	caffetteria. La fonte di Josep Reynés, in forma di vaso decorato con bambini 
	e fiori, scultura che risale anche ai primi tempi del parco, 1882, è 
	considerata come uno delle migliori sculture dello stesso.  
	
	Indirizzo: 
	
	Parc della Ciutadella s/nTelefono: 
	933 196 912
 Fax: 933 
	199 312
 Posta elettronica: 
	museuciencies@mail.bcn.es
 Web: 
	www.bcn.es/museuciencies
 Orario: 
	10-14,30. 10-18.30h.
 Prezzo: 
	Esposizione permanente 3 Euro (combinato Museo Zoologia + Museo 
	Geologia/Esposizione temporanee 3,5 euro / Prima domenica delmese: ingresso 
	gratuito
 
	
	Come arrivare al Parco della Ciutadella 
	
	Metro: 
	
	Barceloneta e Jaume I (L4); Arco di Trionfo, L1Autobus: 
	14, 39, 40, 42, 51, 141 e B25
 Bus Turistico: 
	rotta sud, blava
 Servizi: 
	Visite guidate, Biblioteca, Negozio
 
	
	Lo zoo di Barcellona  
	
	All'interno del Parco c'è lo Zoo di Barcellona all'interno del quale vivono 
	più di 7.000 animali di circa 500 specie. Niente di straordinario; la grande 
	attrazione era Fiocco di Neve, il gorilla albino unico esemplare al mondo, 
	ormai morto. 
	
	Orario: 
	
	Gennaio, febbraio, novembre e dicembre: dalle 10 alle 17. Il 25 dicembre 
	apre fino a mezzogiorno. Marzo, aprile, maggio ed ottobre: dalle 10 alle 18 
	Giugno, Luglio, agosto e settembre: dalle 10 alle 19.  
	
	Prezzo: 
	14,50 € Bambini, 3-12 anni,: 8,75 € Maggiore di 65 anni: 7,70 € Informazione 
	gruppi e visite commentate: Tel. 932 256 787. |  
	
         
     
	  
	  
	  
	  
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