Arcipelago     mappa Europa   Barcellona itinerario          
   Barcellona   

Documenti necessari

Per recarsi a Barcellona serve solo una carta d’identità valida per l’espatrio. La patente italiana è riconosciuta per chi vuole arrivare con la propria auto o noleggiarla sul posto.

Sanità

Per avere assistenza sanitaria sul luogo, dovete farvi rilasciare dalla Asl della vostra città il modello E111 oppure portarvi dietro la tessera magnetica del Sistema Sanitario Nazionale. Questi documenti danno diritto all’assistenza in tutti gli ospedali pubblici e il rimborso fino all’80% delle spese sostenute. Più giù nella pagina troverete i numeri di telefono di alcuni Ospedali di Barcellona.

Lingua

La maggioranza dei barcellonesi è bilingue: la lingua ufficiale, di cui vanno fieri, è il catalano; la seconda lingua è lo spagnolo (castigliano). Le strade e molte indicazioni dei trasporti sono in catalano. Nei ristoranti troverete menù in varie lingue; in quelli più turistici, non manca l’italiano. Grazie alla vicinanza con la Francia e alla massiccia presenza dei turisti, gran parte degli operatori commerciali capisce e parla anche l'inglese ed il francese. Un po’ meno l’italiano.

Fuso orario

Nessuna differenza con l'Italia.

La Moneta

La moneta ufficiale è l'euro, come nel resto del territorio spagnolo. Se la quantità di moneta che vi portate in Spagna o a casa al ritorno supera i 6.011 euro, la dovete dichiarare alla frontiera. Le carte di credito sono accettate ovunque e massiccia è la presenza di sportelli automatici (telebanco), utilizzabili con qualunque carta bancomat abilitata al traffico internazionale.

Il clima di Barcellona

Barcellona è una città tipicamente mediterranea e gode di un clima caldo ed accogliente, con una temperatura gradevole durante tutto l'anno. C’è quasi sempre il sole, in qualunque periodo dell'anno. Le piogge, che in alcuni periodi possono essere anche intense, favoriscono il mantenimento delle molte zone verdi della città.
Le temperature annuali medie, divise per mesi, sono le seguenti:Gennaio 9º - Febbraio 10º - Marzo 12º - Aprile 14º - Maggio 17º Giugno 21º - Luglio 24º - Agosto 24º - Settembre 21º - Ottobre 17º Novembre 13º - Dicembre 10º.

Il clima migliore, e quindi anche il periodo ideale per visitare Barcellona, lo si trova da maggio alla fine di luglio. Anche settembre è un buon mese. Agosto è bollente, mentre ottobre e novembre sono tranquilli, anche se un po’ freddi.

Sicurezza

Barcellona è una città relativamente tranquilla; basta seguire delle semplici indicazioni per evitare di rovinarvi la vacanza. Nelle zone ad alta concentrazione turistica, ci sono molti borseggiatori. Non portatevi dietro il passaporto e le carte di credito che non vi servono. Chiudete bene le borse sulle Ramblas, nel mercato della Boqueria, in Metro e fuori dalla Sagrada Familia. Attenzione alle macchine fotografiche e alle telecamere appese al collo: fuori alla Sagrada ci sono scippi ad opera di ragazzini sulle moto. Nei ristoranti, soprattutto nei fast food, non lasciate le borse incustodite sulle sedie e sui tavoli. Attenzione alla tattica degli uccelli: vi si avvicina qualcuno e vi dice che avete escrementi di uccello sulle spalle. Si offre di aiutarvi a pulire e se ne va con il vostro portafogli. Fate attenzione alle zingare che vi vogliono vendere rose rosse. Evitate il Barrio Raval e il Barrio Chino di notte.

Sicurezza in auto

Non lasciate niente di visibile in auto, neanche una cartina stradale. In alcune zone di Barcellona spaccano i vetri anche per rubare le monetine. Se bucate e qualcuno si offre di aiutarvi, ditegli di andarsene. Fate attenzione nelle piazzole di sosta delle autostrade che portano alla città e lungo le provinciali, soprattutto di sera. Raramente si sono registrati dei veri e propri assalti di “pirati dell’auto” che si portano via la vostra automobile.

Abitudini alimentari

A Barcellona, come nel resto della Spagna, si mangia più tardi rispetto agli altri paesi europei. Il desayuno, la colazione, si fa tra le 9.00 e le 11.00 e, abitualmente, non è molto sostanzioso. Si pranza tra le 14.00 e le 15:00 e si cena tra le 21.00 e le 22.00. Queste sono le abitudini degli spagnoli: i turisti, soprattutto nelle zone più frequentate, trovano ristoranti aperti a tutte le ore. Allo stesso modo, gli hotel si sono adeguati ai ritmi dei visitatori.

Orari dei negozi

I negozi aprono alle 9.00 o alle 10.00 e chiudono per il pranzo verso le 13.30 e le 14.00. riaprono verso tra le 16.00 e le 17.00 e chiudono tra le 20.00 e le 20.30. sulle grandi vie turistiche, molti non chiudono per la pausa pranzo e restano aperti anche fino alle 22. anche i centri commerciali fanno orario continuo dalle 9:00 alle 22:00. La domenica sono quasi tutti chiusi.

Telefonare da Barcellona e dall'Italia

Per chiamare da Barcellona verso l’Italia, bisogna inserire il nostro prefisso internazionale +39 seguito dal numero fisso o dal cellulare. Per farvi chiamare dall’Italia alla Spagna, il prefisso che devono inserire è 0034. Per i cellulari non ci sono problemi. Non appena entrati in territorio spagnolo il vostro operatore si collegherà in automatico a quello spagnolo con cui ha stretto accordi commerciali.

Animali domestici

I viaggiatori con animali domestici devono portarsi dietro il certificato che ne attesti la buona salute. Prima di partire, verificate che l’hotel accetti gli animali domestici, soprattutto se sono classificati come di razza pericolosa o aggressiva. Di solito, l’ingresso degli animali negli esercizi pubblici e in alcune spiagge è vietato.

La corrente

La corrente elettrica è come in Italia, di 220 volt. Portatevi dietro degli adattatori perchè molte prese, soprattutto di case e alberghi più vecchi, hanno solo due fori poiché non prevedono la messa a terra.

Benzina

A Barcellona, come in tutta la Spagna, si usa la benzina Normale (92 ottani), Super (95 ottani), Senza piombo (95 e 98 ottani) e il gasolio. Per fortuna, la benzina costa quasi il 30% in meno rispetto all’Italia.

Emergenze e numeri utili

In caso di emergenza esiste un numero unico, il 112, che coordina polizia, ambulanze e vigili del fuoco.

Altri numeri utili

Pronto soccorso: 061
Pompieri: 080
Ospedale Generale della Vall d'Hebron: 93 274 61 00
Ospedale Provinciale: 93 227 54 00
Ospedale della Santa Creu e Sant Pau: 93 291 91 91
Ospedale del Mare: 93 248 30 00/93 248 33 35/34
Ospedale Sant Joan di Deu: 93 253 21 00
Telegrammi per telefono: 93 322 20 00
Taxi con operatorie al telefono in catalano: 93 481 00 85
Taxi con operatorie al telefono in castigliano: 93 481 10 85
Taxi adattati (persone con mobilità ridotta): 93 420 80 88

Consolato Italiano

Per ogni esigenza a Barcellona, potete fare riferimento al nostro Consolato Generale d'Italia che si trova in Calle Mallorca, nella Zona dell’Eixample. Il telefono è 934677305.

Barcellona Card

Per visitare Barcellona vi consigliamo di acquistare la Barcelona Card, pensata per facilitare la visita alla città. La carta include il trasporto pubblico gratuito e molti sconti in ristoranti, negozi, musei e altri luoghi d’interesse.

Musei: dal 10 al 100%;

Teatri e spettacoli: dal 10 al 25% di sconto.

Locali notturni: fino al 20%

Spazi culturali: dal 20 al 100%

Luoghi di divertimento: dal 10 al 100%

Botteghe: 12%

Ristoranti: 10%

Trasporto pubblico gratuito per autobus, metro, tramvia, treno dell'Aeroporto e tram Renfe nella Zona 1.

Altri trasporti: Tombús e Tibibús, 25% di sconto;

gli Aerobús (15%)

Parcheggi: 5% sui parcheggi BSM (Barcelona Serveis Municipals).

La carta ha una validità da 2 a 5 giorni, con un costo che va da 23 a 34 €. Per i bambini da 4 a 12 anni ha un costo da 19 € e 30 €.

Costo della vita a Barcellona

Per essere una capitale, Barcellona è una città relativamente economica. Ecco alcuni prezzi indicativi per i normali acquisti quotidiani: 1,30 € per il trasporto pubblico, Un caffé può costare tra 0,90 e 1,20 €; un menu turistico tra 7 e 15 €.

Muoversi a Barcellona

Il modo migliore per muoversi a Barcellona sono i mezzi pubblici. Anche se ci arrivate in auto, conviene parcheggiare in uno dei parcheggi pubblici e poi muoversi con le metropolitane, gli autobus, i taxi, a piedi o in bici. Se volete muovervi a Barcellona con un auto a noleggio potete farlo prenotandola tramite Enoleggioauto: è un Autonoleggio Low Cost con prezzi bassi e un'ampia scelta di vetture a Barcellona.

Orientarsi a Barcellona

Muoversi a Barcellona non è difficile, soprattutto se ci si arriva preparati almeno un po’ su com’è fatta la struttura urbanistica della città. L'Eixample, ad esempio, è il sogno di qualsiasi automobilista: strade tutte uguali che salgono,

scendono e si incrociano. La parte più antica della città ha il caratteristico intrigo di vicoli e stradine tipico di una città di mare del Mediterraneo: quindi un autentico labirinto per chi non è del luogo. In pratica tutte le strade più importanti arrivano a Plaza de Catalunya: la Rambla, il Passeig De Gracia e la Gran Via. Quasi parallela alla Gran Via corre la Diagonal; le due strade si incrociano poco più avanti in Piazza delle Glorie Catalane.

La metropolitana di Barcellona

Barcellona dispone di sei linee di Metro interconnesse che coprono un totale di 86,6 chilometri attraverso 123 stazioni. Dispone anche di una rete urbana di ferrovie gestite dalla Generalitat di Catalunya (FGC), che integra la rete metropolitana. I treni della Metro camminano dalle 5:00 del mattino fino a mezzanotte.Solo il sabato e la domenica fino alle 2:00 di notte. Il biglietto costa 1,20 €, e potete comprare la carta chiamata T-10 che costa da 6,85 a 28 euro a seconda della zona in cui ci si muove. Nella zona 1 (la più economica) rientrano gran parte dei monumenti di interesse turistico. Con la T-10 potete fare 10 viaggi.
Bisogna sempre timbrare il biglietto prima di cambiare treno
.

La metro offre diverse tessere per circolare liberamente e risparmiare sul costo del biglietto. Le card sono valide per un numero illimitato di corse. Valgono sulle linee del metro e sugli autobus della rete TMB (Transports Metropolitans de Barcelona), delle linee urbane dei

Ferrocarrils de la Generalitat, e delle linee della Renfe  e sui Tram.

 

Tessera 2 giorni €  9.20

Tessera 3 giorni €13.20

Tessera 4 giorni €16.80

Tessera 5 giorni € 20.00

 

 

Muoversi in auto a Barcellona

Non è difficile muoversi a Barcellona in auto. Le possibilità sono solo due: o ci si trova nelle zone pedonali e in quel caso bisogna solo parcheggiare e continuare a piedi; o ci si trova lungo la Gran Via e la Diagonal e le altre strade larghissime su cui non è difficile guidare. Basta munirsi di una cartina; se vi avventurate nelle zone a più alta intensità di traffico, come la zona del porto, armatevi anche di un po’ di pazienza. Una raccomandazione: i barcellonesi di solito sono un po’ indisciplinati, ma non quanto gli automobilisti di alcune città italiane. Se entrate nella Barceloneta vi sembrerà di stare a Napoli.
Se volete muovervi a Barcellona con un auto a noleggio potete farlo prenotandola tramite Enoleggioauto: è un
Autonoleggio Low Cost con prezzi bassi e un'ampia scelta di vetture.

Autobus a Barcellona

Gli autobus urbani conducono regolarmente in ogni località, ad orari molto flessibili ed efficaci. Le linee sono distinte da colori e numeri diversi (ad esempio quella rossa percorre il centro della città). Ci sono moltissime linee che allo stesso costo della Metro portano nei luoghi turistici di interesse della città. Le linee più interessanti sono la numero 6 che percorre la Diagonal fino al Poble Nou, all’altezza della spiaggia. L’autobus 24 segue la linea del Passeig de Gràcia e passa proprio davanti a Casa Batlló, Casa Milà e il Palau Robert. Con il numero 14 si va dalla Vila Olímpica fino al barrio de la Bonanova.
Il 40 finisce al Port Vell e il 41, percorre tutta la Avenida Diagonal fino a Plaza Francesc Macià. Gli orari vanno dalle 6.30 del mattino fino alle 22, mentre esistono altre linee di autobus notturni (nitbùs) che eseguono un servizio no-stop 24 ore su 24 oppure quello notturno dalle 22 alle 4 del mattino.

 

Autobus turistico

Il Barcelona Bus Turístic è un mezzo molto comodo per scoprire i posti più attraenti ed interessanti della città. Si muove lungo tre linee: la Linea rossa, quella nord, passa per Plaça Catalunya, il Passeig de Gràcia, la Sagrada Familia, il Parc Güell, il monastero de Pedralbes, il Museo del Fútbol Club Barcelona. La linea azzurra, la sud, comincia dal Passeig de Gràcia e porta all’Anello Olimpico e alla montagna de Montjuïc, la zona del Port Vell, il Porto Olimpico, il Parco de la Ciutadella e il Barrio Gótico. La terza è la linea verde, che corre lungo la costa, e passa per il Porto Olimpico, il Poblenou e il Forum. Si può salire e scendere dall'Autobus quanto si vuole in ciascuna delle 42 fermate. Con l'acquisto del biglietto si riceve anche una guida informativa su ognuna delle fermate, ed un carnet di sconti utilizzabile nei principali posti da visitare.
L’autobus funziona tutto l’anno eccetto il 25 di Dicembre ed il 1 di Gennaio. L’autobus passa al massimo ogni 25 minuti in bassa stagione e ogni 5 minuti in estate. I primi autobus partono tra le 9 e le 9:30 della mattina. Il biglietto costa 17 € e 21 € per 1 o 2 giorni. I bambini pagano 10 e 13 €

Taxi

I taxi sono molto efficienti e vi condurranno in qualsiasi luogo della città. Sono di colore nero con le porte gialle e una luce verde se sono liberi; rispetto all’Italia sono più economici, anche se ovviamente le tariffe risultano più care (circa 15 euro per una corsa standard) dei mezzi pubblici o del fai da te. Comunque restano sempre uno dei mezzi più pratici e comodi per spostarsi a Barcellona evitando la folla specialmente nei mesi estivi. Ci sono circa 8.000 taxi in tutta la città; le fermate si trovano soprattutto nei pressi degli hotel e nei luoghi più turistici. Si possono aspettare allo stazionamento (prendendo il taxi che sta in testa alla fila di quelli fermi) o fermarli per la strada.

 

A piedi

Il paseo, come lo chiamano gli Spagnoli, resta sempre il modo più economico e facile per visitare Barcellona. Anche se le distanze sono molto grandi, se si ha forza e volontà si potranno fare delle bellissime passeggiate per le larghe strade della città, sfruttando gli spaziosi marciapiedi e nel contempo non perderete niente delle bellezze artistiche e paesaggistiche.

Barcellona in bici

Un mezzo ecologico è salutare per conoscere Barcellona è il CicloBus Barcelona, un servizio di noleggio bici. Le biciclette possono essere fittate per un ora, mezza giornata, uno o più giorni; le bici si possono prendere in un posto e lasciare in un altro. Nei luoghi di noleggio sono disponibili cartine e informazioni sui luoghi da visitare. Vi consigliamo di acquistare Ciclo 10, una carta valida per 10 ore di noleggio. Le bici si possono noleggiare a Placa de Catalunya e al Mirador de Colom alla fine della Rambla. Una ora costa 4,5 euro, mezza giornata 11, 1 giorno 15. La ciclo 10 costa 15 euro.

Las Golondrinas

Dal porto partono le Golondrine (rondini in italiano), imbarcazioni turistiche che fanno un giro lungo la costa e permette di conoscere le coste barcellonesi da un altro punto di vista. Esistono due tipi di golondrine, quelle tradizionali e quelle moderne, dei catamarani molto simili agli aliscafi che collegano le nostre isole minori. Le due linee partono entrambe all'altezza del monumento a Colon (linea 3 della metropolitana), e si muovono una sulla sinistra e l'altra sulla destra della costa di Barcellona. La linea gialla va verso la Barceloneta, le spiagge e il Porto Olimpico, per arrivare al Porto Forum. La rossa con la golondrina tipica va verso il Molo di Ponente e la stazione marittima internazionale sotto il Montjuic, superando il ponte Puerta de Europa.

Informazioni
Linea gialla 11.30-19.30 partenze ogni ora - 10.50 euro adulti - 4.80 bambini

Linea rossa dalle 11.35 alle 20 ogni 35min. - 5 euro adulti - 2.50 bambini
Gratis per chi ha fatto la
Barcelona Card

Dove mangiare a Barcellona

I quartieri del cibo

A Barcellona, come nel resto della Spagna, si mangia più tardi rispetto agli orari italiani. Di solito i barcellonesi pranzano fra le 14.00 e le 16.00 e cenano a partire dalle 21.30.

Questo non significa che se avete fame non trovate aperto. Semplicemtente che prima di questi orari nei ristoranti della città troverete solo turisti. A Barcellona la scelta dei posti dove mangiare è veramente ampia, tipica di una metropoli.

Ci sono centinaia di ristoranti aperti ad ogni ora del giorno e della notte, ma anche trattorie, tapas, caffè e fast food, un po’ ovunque all’interno dei quartieri della città. Rispetto ai ristoranti italiani i prezzi non sono eccessivi. Tutti i ristoranti sono obbligati per legge ad avere un menù a costo fisso che di solito consiste in un antipasto, un primo piatto, desset, pane e acqua o sangria. Vi consigliamo alcuni posti dove mangiare, divisi per quartiere o nei pressi delle zone che sicuramente visiterete. Ah, se siete dei buongustai sappiate che Barcellona è una delle città al mondo con la maggiore concentrazione di stelle Michelin, vi potrete divertire.

 

Quartiere del Barrio Gotico  

Cafè de l'Academia. Si trova in Piazza Sant Just, nel cuore del Quartiere Gotico. I tavoli sono sempre affollati, soprattuto di notte. Offre ottimi piatti di cucina catalana classica. La pasta è di produzione artigianale, da provare quella con aglio e gamberetti.

Indirizzo: C/Lledó 1. Metro Jaume I.

Aperto dalle 9. Di sera dalle 1.30 fino alle 4 di notte. Chiuso ad Agosto.Un pranzo completo costa tra 13 e 17 Euro. Carte di credito: tutte 

Can Culleretes. È il ristorante più antico di Barcellona, il secondo più antico della Spagna. Si trova nel Barrio Gotico dal 1786 ed è uno dei migliori posti di barcellona per mangiare bene senza svenarisi. I piatti sono ottimi, il prezzo onestissimo, il servizio perfetto.

Indirizzo: C/Quintana 5 (93 317 30 22). Metro Liceu. Aperto dal Martedì al Sabato dalle 13.30 alle 16:00 e dalle 21:00 alle 23: 00. Il Sabato dalle Sat; 13.30 alle 16:00.
Chiuso a Luglio. I piatti principali costano da €7 a €15. Carte di credito: MasterCard, Visa

Taxidermista
Dove c’è il ristorante, una volta c’era il negozio di un imbalsamatore e impagliatore di animali. Dalì gli ordinò 200.000 formiche, una tigre ed un rinoceronte. Oggi è rimasto solo il nome. Il menù prevede piatti catalani che risentono delle influenze della vicina Francia. Quindi potrete gustare foie gras allo sherry, ravioli con aragoste e salsa di mare. Se amate la nouvelle cuisine in salsa spagnola. Indirizzo: Plaça Reial 8 (93 412 45 36). Metro Liceu.
Aperto dal Martedì al Sabato dalle 8.30 alle 12:30 e dalle 13:30 alle 16: 00. Chiuso tre settimane a Gennaio.Un Piatto principale costa da €12 a €17. Carte di credito: tutte

 

Los Caracoles. Il nome che il locale si è fatto è forse migliore rispetto alla cucina che non presenta piatti eccezionali. Comunque andare in questo ristorante, farsi una fila di 50 minuti, poi aspettarne altrettanti per essere serviti, sembra che sia un’abitudine di turisti di tutto il mondo. Se vi piace questo sport, andateci. Indirizzo: C/Escudellers 14 (93 302 31 85). Metro Liceu. Aperto dalle 13:00 in poi fino a mezzanotte. Un Piatto principale costa da 8 a 12 euro.Carte di credito: tutte

Els Quatre Gats. Famoso per essere stato il locale dove Picasso e altri artisti si incontravano a parlare di arte, oggi è preso d’assalto dai turisiti. Quindi è un posto dove il cibo non è un granchè; andarci e pensare che tra quelle pareti Picasso beveva e immaginava i suoi quadri, rende questi inconvenienti solo dettagli insignificanti. Indirizzo: C/Montsió 3 (93 302 41 40). Metro Catalunya. Aperto dalle 13:00 alle Una di notte. Un pranzo con due portate costa da 15 a 19 Euro. Carte di credito: tutte

Quartiere della Barceloneta e Porto Vecchio

Agua. Il menù è sempre lo stesso da molti anni, ma visto l’apprezzamento dei turisti, è giusto così. È uno dei posti più belli dove mangiare, soprattutto d’estate, quando dalla terrazza ombreggiata ci si può godere una splendida vista sulla spiaggia della Barceloneta. I piatti di pesce sono quelli più consigliati.

Indirizzo: Passeig Marítim 30 (93 225 12 72). Metro Barceloneta. Aperto dalle 13.30 alle 16 e dalle 20.30 fino a Mezzanotte. Il Piatto principale costa da 13 a 16 Euro a persone.
Carte di credito: tutte

Can Maño. Si tratta di un’istituzione tra i ristoranti della Barceloneta. Pochi posti e camerieri costretti a fare gli equilibristi con i piatti. Per farvi notare e portarli al tavolo, inventatevi qualcosa. Arrivate presto e godetevi le seppie alla brace con patate o melenzane.

Indirizzo: C/Baluard 12 (93 319 30 82). Metro Barceloneta. Aperto dalle 16 in poi. Piatto principale da 4 a 6 Euro. Si paga solo in contanti

Can Solé. Questo ristorante si trova in un vecchio rifugio per pescatori. I piatti sono quelli tradizionali della cucina di mare delle Catalogna. È uno dei posti migliori per mangiare la paella, cucinata sotto i vostri occhi. Ottimo il servizio, a volte è molto affollato.

Indirizzo: C/Sant Carles 4 (93 221 50 12). Metro Barceloneta. Aperto dalle 13.30 alle 16 e dalle 20.00 fino alle 23.00 Chiuso due settimane ad agosto. Abbastanza costoso: da 20 a 23 Euro. Carte di credito: tutte

El Suquet de l’Almirall. È uno dei chiringuitos più famosi delle spiagge di Barcellona. La cucina è fantasiosa con al centro piatti di mare: riso nero, selezioni di tapas, menù degustazione e il popolarissimo pica-pica, che include il peperoncino arrostito con acciughe, una soutà di frutti di mare e un piattone di fideua con aragoste.

Indirizzo: Passeig Joan de Borbó 65 (93 221 62 33). Metro Barceloneta.

Aperto dalle 13.00 alle 16 e dalle 20.00 fino alle 23.00 Chiuso due settimane ad agosto. Prezzi da 13 Euro. Carte di credito: MasterCard e Visa

 

Barcellona: i mercati popolari

La Boqueria

La Boqueria è uno dei mercati più visitati del mondo; certamente è il più famoso e colorato di Barcellona e il più grande della Spagna. È chiamato anche Mercat San Josep e si trova al numero 91, giusto a metà della Rambla che dal porto va verso Piazza de Catalunya. La visita alla Boqueria è una tappa assolutamente obbligatoria per chi si trova a Barcellona, perché rappresenta il vero esempio di mercato popolare catalano.
Si trova all’interno di una struttura coperta in ferro costruita in un luogo dove da sempre i contadini venivano a vendere i loro prodotti ai commercianti barcellonesi. Sull' origine del nome ci sono due versioni, una viene dal fatto che qui si trovava un portale di accesso alla città fortificata di straordinaria bellezza con le porte che il Conte di Barcellona aveva ottenuto come trofeo di guerra per la conquista di Almeria, e la visione di questa meraviglia lasciava tutti a bocca aperta… da cui Badoqueria, e quindi Boqueria. L'altra versione, più credibile deriva dal fatto che qui si vende la carn de boc, la carne di montone.
La disposizione dei banchi dei venditori è uno spettacolo: le venditrici di pesce e carne sono vestite con caratteristici grembiuli ornati di merletti;
la scelta dei prodotti è enorme ed eccellente così come la loro qualità. La cosa che meraviglia di più è la presentazione attenta e meticolosa con cui sono disposti ed ordinati gli alimenti, rispettando anche le sfumature dei colori. Tra le particolarità delle bancarelle troviamo quelle che espongono la frutta e la verdura di prima scelta: sia quella del luogo sia esotica, ma si possono trovare anche le stranezze come una libreria gastronomica. I chioschi sono tutti costruiti con colonne ioniche e governati dai carismatici venditori ormai diventati personaggi storici, per la tradizione e la fama popolare che si portano dietro. Per cogliere la vera atmosfera del luogo bisogna recarsi soprattutto al mattino, quando sono aperte tutte le bancarelle e la folla dei visitatori travolge. Fate attenzione ai portafogli, alle macchine fotografiche e ai cellulari. Ci sono borseggiatori ad ogni angolo. Questo però non deve impedirvi di comprarvi qualcosa, come un frullato appena fatto (prima bancarella sulla destra entrando dalla Rambla). Una gentile signora in cambio di 2 euro vi farà scegliere dalla cassetta col ghiaccio il vostro gusto preferito.

Recentemente nella Boqueria si è creata un’aula gastronomica, un centro di informazione e formazione relazionato con la cucina e il cibo in generale. Punto di incontro per i professionisti e affezionati, dove si mescolano i cuochi con gli artigiani, i venditori con gli specialisti, tutti riuniti con un unico scopo: il giusto trattamento degli alimenti, cosa che rende la Boqueria un mercato ancor più di qualità.

Gli altri mercati di Barcellona

Oltre alla famosa Boqueria, a Barcellona ci sono altri mercati importanti, come il più antico di tutti e prossimo alla cattedrale, quello di Santa Caterina nato nel 1848. Di recente è stato ristrutturato, con soluzioni architettoniche innovative. Il Born invece si aprì nell’antica piazza dei tornei e delle feste medioevali e fu il primo mercato di Barcellona che mostrò una struttura modernista. Più tardi si aprirono anche i mercati di Galvany (1868), Sant Antoni (1882) e Barceloneta (1884). La rete iniziò a crescere e si ampliò agli inizi del XX secolo con i mercati di Sarrià Sant e Sant Andreu. Di grande valore architettonicoe storico è quello di Sant Antoni, nella Esquerra dell’Example. Costruito quando era di moda mostrare la bellezza del materiale delle costruzioni, esso conta una struttura di ferro prevalentemente di stile modernista, lo stesso stile architettonico disegnato più tardi per i mercati di Sants, Barceloneta e Concepciò. Da sempre è stato il vero motore del suo quartiere e alla vendita giornaliera di alimenti freschi, si sono poi sommati i negozietti di utensili e il mercato del libro vecchio tutte le domeniche mattina.

 

I nuovi mercati fra tradizione e innovazione

In uno dei mercati più nuovi, quello a sud-est di Besos, nel distretto di Sant Martì, si è creato un servizio chiamato Bibliomercat, che mette a disposizione di tutti i cittadini i libri di una biblioteca pubblica. L’obiettivo del Bibliomercat è quello di creare una biblioteca ad personam inusuale e integrata sia nel mercato sia nella vita sociale e culturale del quartiere, offrendo servizi alternativi e vantaggiosi.

Nella Abaceria, nel quartiere di Gracia, è aperta una “libreria del vecchio” dove chiunque può consegnare libri usati ed avere la possibilità di portarsene via uno a scelta, al costo di 1 euro. Questo denaro è poi destinato ad una fondazione benefica in favore di campagne per la povertà. Altre iniziative molto lodevoli sono state attuate nel mercato di Horta, Carmel e Vall D’hebron, per mettere in marcia un servizio a domicilio per persone con disfunzioni e menomazioni. Però non si deve dimenticare che i mercati si sono ampiamente inseriti anche nelle feste della tradizione, una su tutte il Carnevale, durante il quale si organizzano parate, si sfila per strada con maschere e carri e i mercati diventano i luoghi preferiti dalla gente per acquistare ogni cosa. Inoltre ogni mercato porta le celebrazioni del proprio quartiere e tutti insieme partecipano alle grandi feste della città, collaborando tra l'altro alla raccolta di fondi per i bambini bisognosi.

Ma ci sono anche molti altri mercatini disseminati nelle varie zone della città e che potrete trovare in diversi giorni della settimana. Ad esempio nella Plaça Nova il giovedì si svolge il mercato dell’antiquariato; il primo e il terzo venerdì del mese, nella Plaça del Pi, quello dei formaggi, dolci e miele. In Plaça Reial la domenica mattina è la volta del mercato filatelico di francobolli e monete dalle 9.30 del mattino fino alle 14.30 ed in ultimo, sempre la domenica, vicino la Sagrada Familla c'è un mercato d'artigianato. Gli Encants Vells, è invece il tradizionale mercato di usato che si celebra il lunedì, mercoledì, venerdì e sabato nella zona della Plaça de les Glòries Catalanes, dalle 9.00 alle 16.00. Tutti i lunedì, mercoledì, venerdì e sabato a Barcellona si svolge il consueto appuntamento con il mercato delle pulci in Placa de Les Gloriès, dalle 8 del mattino alle 20.

 

Una città, i suoi mercati

Oggi Barcellona ha più di 40 mercati municipali con una superficie totale di 200.000 metri quadrati e circa 10 mila stabilimenti, che sono parte fondamentale del patrimonio artistico, culturale e sociale della città. Dal 1993 mediante l’Istituto Municipale del Mercato, si è incrementata la politica di modernizzazione, decidendo che non si dovevano sviluppare solo le strutture fisiche dei mercati, ma anche la loro politica commerciale, per consentire così un maggiore sguardo verso il futuro della metropoli. Così si sono ampliati gli orari dei mercati, si sono introdotte le casse automatiche, il self-service, le consegne a domicilio e un insieme di servizi e attività che hanno senza dubbio migliorato e beneficiato i clienti che qui si recano sempre più numerosi. A questi ultimi vanno ad aggiungersi non solo quelli affezionati, di solito abitanti del quartiere o della città, ma anche i turisti stranieri, affascinati da tanta scelta e qualità. Con questa nuova politica commerciale di modernizzazione dei mercati, anche i quartieri in cui essi sorgono si completano e riescono a divulgare a tutti la loro cultura, tradizione e gastronomia. La particolarità dei mercati di Barcellona è la multirazzialità e multiculturalità della gente che qui si reca, con la quale la città è bravissima ad instaurare rapporti di conoscenza ed interessarsi a tutte le sue reali esigenze, soddisfandole in pieno. Questa globalizzazione dei gusti e dei sapori che hanno portato gli immigrati e i turisti, la necessità della gente di dedicarsi alla cucina e i desideri dei venditori di differenziarsi dagli altri nelle loro attività, conducono alla diversità delle scelte più variegate per ogni individuo. Perché infatti in nessun altro posto incontreremo tanta frutta esotica ed insalate fresche come nella Boqueria, frutta ecologica nella Abaceria e cibo tedesco e giapponese come il sushi nel Galvany, più tanti prodotti di elitè come da Petras famoso sicuramente per i suoi funghi e le sue erbe, ma che oggi ha incorporato la sua offerta con l’aggiunta singolare di scarabei, lombrichi e formiche… non da guardare, ma da mangiare. I mercati quindi, e tutta la gente che vi partecipa ogni giorno rappresentano per Barcellona un insieme di idee, iniziative, colori, musica, cultura, tradizione, festa e anche di soluzioni per vivere meglio.

 

Barcellona: le vie dello shopping Shopping-line bus, tra arte e negozi

Per le compere vere e proprie, quelle degli articoli di abbigliamento ad esempio, ci si può muovere soprattutto nella cosiddetta

Shopping Line, l'asse che va da Port Vell alla parte alta della Avinguda Diagonal, dove si concentrano la maggior parte dei negozi, sia di marche internazionali sia barcellonesi insieme alle migliori espressioni del design catalano. In generale l'orario dei negozi va dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 20.00, mentre quello dei centri commerciali è di solito continuato.

Tra i centri commerciali più forniti di Barcellona troviamo quello del Corte Inglés in Plaça de Catalunya, quello de L'Lilla sulla Diagonal 557 e quello del Maremàgnum nel Port Vell. La prima domenica del mese normalmente è aperto il Corte Inglés, ricco di molti negozi di vestiti e dischi. Nel Passeig de Gràcia-Avinguda Diagonal, si trovano tutti i migliori negozi di Barcellona.

Barcellona è tutta un grande centro commerciale. La sua offerta integra bene i negozi della tradizione a quelli della modernità. Questi negozi formano la parte della sua identità e nello stesso tempo la sua singolarità. Inoltre, la presenza delle grandi marche nazionali ed internazionali la rendono una città in cui il commercio è diventato risorsa internazionale. La Barcelona Shopping Line è l’asse commerciale della città. La sua particolarità sta nell’ampiezza della zona, circa 15 km, con una buona parte pedonale molto integrata nella città e nella vita dei suoi abitanti. Così passeggiando per le strade e ammirando le zone più belle di Barcellona, potrete realizzare i vostri acquisti in un susseguirsi di negozi di alta qualità.  Ma Barcellona in fatto di shopping è molto famosa anche per un’altra innovativa invenzione che è stata introdotta: il Bus Shopping Line che costituisce una buona opzione per districarsi in questa zona. Si tratta di un autobus che percorre l’area commerciale facilitando l’accesso. Il Bus Shopping Line offre un percorso disegnato per far muovere i turisti e gli appassionati di shopping nel centro della città e realizzare nello stesso tempo le compere con tutta comodità. Addirittura comprando la tessera T-Shopping si potrà salire e scendere dall’autobus tutte le volte che si desidera.

Percorso del bus shopping line: da Plaza de Catalunya fino a plaza Pius XII (Diagonal).

Frequenza di percorso: ogni 7 minuti.Orario dal lunedì al venerdì: 7.30 h a 21.45 h
Orario del sabato: 9.30 h a 21.20 h Per maggiori informazioni: Transports Ciutat Comtal Rambla Catalunya 123 2º (08008) Tel. 934 156 020 | Fax. 934 155 618

 

LO SHOPPING NEI QUARTIERI STORICI

Barri Gòtic - Placa de Catalunya

Questa rappresenta la Barcellona storica, cuore della città e del passeggio, dove si trovano i mille negozietti colorati e suggestivi. Qui si mescolano e convivono la tradizione commerciale e la cultura cittadina. A lato della Cattedrale si raggruppano i negozi di antiquariato e di arte. Nel Barri Gòtic si incontra anche la Call, antico quartiere ebraico del Medioevo. Nella Plaza del Pi e nella strada Petritxol, dove i negozietti storici infondono tutta la loro magia, si trovano le strade Ferran, Portaferrissa e soprattutto, il viale del Portal de l’Àngel. Questa via è considerata indicativa della vitalità commerciale della città ed unisce il centro storico con Plaza de Catalunya. La Plaza de Catalunya serve da collegamento tra le Rambles, Barri Gòtic e l’Eixample. Conta numerosi negozi di tutte le marche internazionali raggruppate nel cosiddetto “Triangle”.

Diagonal - Pedralbes

La Barcellona dei negozi e del commercio. Questa zona ingloba due parti: la prima si estende dal paseo de Gràcia fino a la Plaza Francesc Macià. Si caratterizza per la concentazione di negozietti specializzati in oggetti di casa ed elettrodomestici e nell’offerta di marche molto prestigiose, sia nazionali sia internazionali. La seconda zona che si estende a partire da la Plaza Francesc Macià, è la zona dei centri dello shopping. La I'lla Diagonal combina l’architettura originale con una completa offerta commerciale e con la cucina mediterranea. Pedralbes Centre è un centro shopping verticale, con negozietti nazionali di prestigio,che incorpora durante feste natalizie anche una spettacolare pista di pattinaggio. Le grandi boutique della Corte Inglés completano e culminano il Barcelona Shopping Line.

 

Eixample - Modernismo - Gaudí 

La Barcellona modernista: si tratta di uno degli spazi maggiormente emblematici della città. Oggi rappresenta il centro dei negozi e del commercio più singolare di Barcellona. El Eixample è l’area sopra la quale si iniziò ad estendere la città a partire dal 1860, dopo la demolizione delle mura medievali. Articolato intorno al Paseo de Gràcia e alla Rambla de Catalunya, il quartiere di Eixample concentra al suo interno tutti i tipi di negozietti che trasformano il passeggio in un’attività ludica e gradevole nella quale convivono architettura, cultura e i servizi destinati al consumo finale. Il Boulevard Rosa è la sua galleria commerciale più rappresentativa. Nata agli inizi degli anni ‘80 ha unito il Paseo de Gràcia con la Rambla de Catalunya ed è un chiaro esempio dell’offerta commerciale del made in Barcelona.

La Rambla - Port Vell - El Raval - La Ribera

Nella Barcellona marittima, al lato del mare, si incontra una grande offerta ludica e commerciale, il Maremàgnum, ai piedi del Mirador de Colom. Qui nasce il paseo più popolare e colorato di Barcellona, la Rambla, con i suoi chioschi, le parate di uccelli e i suoi fiori che si aggiungono ai negozi tradizionali pieni di luci, vita e allegria lungo tutto il suo percorso. Vale la pena citare il popolare e famosissimo mercato della Boqueria, che espone tutti i prodotti alimentari della città più freschi. Dall’altro lato, il quartiere de la Ribera che si è convertita in una delle zone più frequentate di Barcellona, promuovendo la presenza di centri commerciali, ristoranti, bar e altri locali alla moda, sempre comunque rispettando il suo carattere tradizionale.

 

Un week end a Barcellona

Tutto in 2 giorni

1° giorno: verso il mare

Les Rambles sono sempre state il cuore della città. Il viaggio a Barcellona non può che iniziare da qui, da quello che una volta era un torrente costeggiato da conventi e muraglie. Oggi La Rambla è un viale di circa tre chilometri che da Piazza de Catalunya conduce fino al Porto Vecchio. In realtà sono sei tratti di strada diversi, ognuno con i suoi protagonisti e i suoi personaggi strani: gli artisti di strada, le edicole internazionali, i borseggiatori, i venditori di fiori, ma anche gli uccelli, sia per il tradizionale mercato sia per la grande concentrazione di passeri che fanno i loro nidi nei rami degli alberi.

Dalla Rambla, a metà, si entra nel Quartiere Gotico (Barrio Gotico). Abbandonata l’agitazione del viale alberato, si entra nei vicoli e le atmosfere diventano più rarefatte, soprattutto di sera, quando cala il sole e si accendono le luci gialle di case e strade. In questo quartiere, sviluppato dai Greci e poi dai Romani, c’è la storia di Barcellona. Il nome deriva dalla presenza al suo interno di splendidi monumenti gotici, anche se sono ben visibili le tracce dell'antica città romana e dall'insieme degli edifici medievali che qui si conservano come importanti testimoni del glorioso passato. Quartiere dall'indiscutibile storia che, per il suo splendido labirinto di stradine, deve essere visitato esclusivamente a piedi. Da non perdere la Cattedrale che si erge maestosa, simbolo del quartiere e dedicata a Santa Eulàlia (una delle due patrone di Barcellona).

La visita alla Rambla e al Barrio Gotico vi portano via almeno un giorno tra visite ai monumenti, pranzo e osservazione dei personaggi strani che animano la vita del viale notte e giorno. Ritornando sulla Rambla è d'obbligo entrare alla Boqueria, uno dei mercati più visitati del mondo; certamente è il più famoso e colorato di Barcellona e il più grande della Spagna. È chiamato anche Mercat San Josep e si trova al numero 91, giusto a metà della Rambla. La visita alla Boqueria è una tappa assolutamente obbligatoria per chi si trova a Barcellona, perché rappresenta il vero esempio di mercato popolare catalano. Si trova all’interno di una struttura coperta in ferro costruita in un luogo dove da sempre i contadini venivano a vendere i loro prodotti ai commercianti barcellonesi. Usciti dalla Boqueria e riprendendo la Rambla, potete indirizzarvi verso il mare, fino al Porto Vecchio e alla Barceloneta. Qui respirerete il fascino della Barcellona di mare, dei pescatori, dei ristoranti di pesce ma anche delle nuove zone commerciali come il Maremagnum, dove non mancano nuove attrazioni e divertimenti.

2° giorno: la Barcellona di Gaudì

Il viaggio nella Barcellona di Gaudi non può che iniziare dalla Sagrada Familia opera incompiuta un pò per il destino, un pò per scelta. Entrate e stupitevi, ma siete avvertiti. Non lamentatevi di aver pagato 8 euro di biglietto per vedere un edificio in costruzione. Pensate solo che è in costruzione da più di un secolo e che il fascino viene proprio da questo. Quindi entrate e apprezzate la Sagrada Familia per quello che è: un simbolo, importante, della religiosità spagnola. Con la Sagrada Familia siete nell'Eixample e potete godervi tranquillamente il Modernismo Catalano, non solo quello di Gaudì. L'architettura modernista mescolava le nuove tecniche ed i materiali del momento con le diverse tecniche decorative tradizionali: gli stucchi, le vetrate, il ferro. Si trattava di una nuova architettura e di un nuovo concetto di spazio che raccoglieva le antiche tecniche della tradizione e quelle più nuove, tutto in un'armonica libertà creativa. Nel cosiddetto "quadrato d'oro" che va da Passeig De Sant Joan e Carrer Muntaner da una parte e Avinguda Diagonal e le

Rondes dall'altra, sono state catalogate circa 150 opere architettoniche dello stile Modernista. Per questo l'Eixample è stato considerato un vero e proprio museo all'aperto.

 

Una settimana a Barcellona

Sei giorni in giro per Barcellona

Se avete solo qualche giorno per visitare Barcellona, vi consigliamo di leggere l'itinerario suggerito per il week end. Se disponete di qualche giorno in più, al classico tour tra Ramblas, Barrio Gotico e Sagrada Familia, potrete aggiungere la visita a questi luoghi.

Montjuic

Montjuïc è la montagna situata tra la città ed il mare. Insieme al Tibidabo rappresenta una delle due montagne che danno carattere e identità a Barcellona. Potrete ammirare questa straordinaria montagna da diversi punti della metropoli, soprattutto dagli edifici più alti: sulla sua cima c'è un suggestivo castello, sede di un museo, mentre il lato che dà sul mare è occupato dal Cimitero Nuovo e nella parte che guarda a est potrete ammirare un giardino di bellissime piante tropicali. Se vi trovate sul monte e desiderate fare un giro tra i suoi tortuosi sentieri, troverete oltre ai giardini esotici, anche alcuni dei musei della città (tra gli altri, la Fondazione Mirò) e diverse sculture dell'arte tradizionale che si riveleranno una piacevole sorpresa. Il modo migliore per arrivarci è prendere la funivia dal Porto. Per chi soffre di vertigini, non è il caso di guardare in basso.

Tibidabo

Il Tibidabo è un luogo rappresentativo di Barcellona sia perché è il punto più alto della città, sia perché rappresenta per tutti i cittadini lo spazio dello svago e del divertimento. Il Tibidabo è un parco giochi ultra-centenario, proprio per questo conosciuto in tutto il mondo. Dalla sua cima potrete ammirare uno spettacolo incantevole che presenta l’aspetto più soave della metropoli: un orizzonte limpido che si perde nel mare e le dritte strade del quartiere dell'Eixample che legano la montagna al centro storico e che si ha quasi l’impressione di poter toccare.

Ciutadella

Il Parco della Ciutadella si trova dove una volta c’era la cittadella militare fortificata. Sono ancora visibili alcuni degli edifici originari come la Cappella, il Palau del Governador e l'Arsenale, che oggi è sede del Parlamento della Catalogna. Il Parco è il luogo ideale per allontanarsi dal caos della Rambla o dal traffico di Barcellona; ha un aspetto accogliente e tranquillo, ideale per rilassarsi, passeggiando tra cascate, laghi, alberi e prati.

Raval

Per molto tempo il Raval è stato chiamato Barrio Chino. Passando dalla Rambla e lanciando uno sguardo fugace nei vicoli di questo quartiere, si potevano intravedere le prostitute e i loro clienti, la gente di strada e gli ubriaconi, i ladri e i delinquenti che avevano fatto di questo Barrio la loro casa. Ma il Raval era anche il Barrio portafortuna dei toreri, che prima di ogni corrida andavano a passare la notte sempre nello stesso albergo fatiscente. Il Raval si trova nel Vecchio centro cittadino di Barcellona, nella Ciutad Vella, a sinistra della Rambla. Fino agli anni ‘90 è stato un posto da emarginati, uno di quelli che si trovano in ogni metropoli. Se non si era un delinquente, uno sbandato o una prostituta era sconsigliato entrarci. Oggi il Raval è un quartiere a metà strada; in alcuni vicoli è ancora sconsigliato avventurarsi di notte; per il resto è uno dei Barrii più vivi di Barcellona. Indubbiamente è un quartiere di confine, meticcio, aperto, moderno e cosmopolita.

Ribera

Alla Ribera si respira l'aria della Vecchia Barcellona, dei bohemien amanti della vita notturna, delle gallerie d'arte e dei musei. La Ribera, (La Riva) si trova tra il Parco della Ciutadella e la parte bassa della Via Layetana; è uno dei quartieri storici di Barcellona. Di sera, nelle stradine antiche e nei vicoli medievali, si respira un'atmosfera insolita, surreale, quasi fuori dal tempo. La luce dei lampioni crea un'atmosfera magica e impressionistica fatta di gallerie d'arte e musei d'avanguardia che si mischiano ai locali notturni. La vita degli artigiani, delle botteghe e dei mestieri tradizionali che di giorno animano il quartiere, di notte fa spazio a bar, ristoranti e locali alla moda. Negli ultimi anni il quartiere si è trasformato in una delle zone più frequentate della città, adeguandosi ai ritmi della vita dei giovani.

Fondazione Mirò

La Fondazione Mirò di Barcellona raccoglie la più importante collezione della Catalogna dedicata a Mirò. Si tratta di un meraviglioso edificio che si trova a Montjuic, risalente al 1975 e frutto dell’estro di Josep Lluís Sert. Il centro dell'edificio è un patio quadrato intorno al quale si snodano le diverse strutture che formano il complesso architettonico della Fondazione. Le sale sono state progettate in modo da facilitare la contemplazione delle opere attraverso l'uso della luce naturale. Sono presenti alcuni elementi dell'architettura popolare catalana: le case bianche, l'uso della ceramica, i tetti a forma di cupola. Al suo interno la fondazione accoglie una collezione di opere di Joan Mirò ed anche esposizioni itineranti.

Museo Picasso

La storia del Museo Picasso di Barcellona è la cronaca di una volontà ferma dell'artista di lasciare a Barcellona l'orma della sua arte. Una volontà che si materializza attraverso la tenacia di Jaume Sabartés, amico intimo di gioventù e segretario personale dal 1935 che, oltre alle negoziazioni che intraprese col Municipio di Barcellona per la creazione del Museo, donò la sua collezione. Il 9 marzo 1963, il Museo Picasso apre le porte al pubblico. La sua sede è il palazzo Aguilar, nel numero 15 della strada Montcada.

Il Poble Espanyol

Negli anni ’20 due architetti e due artisti spagnoli se ne andarono in giro per la penisola con lo scopo di raccogliere fotografie, annotazioni e disegni sulla vita dei villaggi spagnoli, visitando ben 1600 paesi diversi. L’obiettivo di questo viaggio era raccogliere informazioni per costruire a Barcellona un villaggio che fosse la sintesi della Spagna intera, un modo straordinario per raccogliere tutta la penisola in un solo luogo. Da questo viaggio nacque, tra il 1926 e il 1929, il Poble Espanyol, un villaggio che raggruppa sotto la forma di un paese vero e proprio, i luoghi tipici della Spagna e le diverse rappresentazioni dell'arte delle sue regioni.

 

La Rambla: il cuore di Barcellona

La Rambla, anzi le Rambles

Les Rambles sono sempre state il cuore della città. Il viaggio a Barcellona non può che iniziare da qui, da quello che una volta era un torrente costeggiato da conventi e muraglie. Poi, nel 1704 si cominciarono ad edificare le prime case nei paraggi del mercato della Boqueria e nel 1775 fu abbattuta la parte delle muraglie vicina alle Drassanes (Arsenali).

Fu così che, verso la fine del XVIII secolo, si urbanizzò la strada e le Ramblas si trasformarono nella lunga passeggiata che oggi tutti conoscono. Il nome Rambla deriva da questo antico torrente e al termine arabo “ramla” che significa appunto “arenile”. Anche se tutti la chiamano Rambla, in realtà questo lungo viale, il cui principio si trova vicino a piazza di Catalunya e la fine ai piedi del monumento di Cristoforo Colombo, comprende sei diverse Ramblas, ognuna con un proprio nome. In primo luogo la Rambla di Canaletes nome popolare che gli è stato dato dalla fontana di Pagaie, situata in questo luogo fin dai tempi antichi. La fonte di Canaletas è l’equivalete barcellonese della Fontana di Trevi. Secondo il detto popolare, chi beve in questa fontana tornerà almeno una volta nella città di Barcellona. Il tratto di rambla che segue è chiamata Rambla dels Estudis, degli Studi, nome che gli è stato dato per l'edificio costruito a metà del XV secolo, ovvero lo Studio Generale o Università di Barcellona.

La storia dice che proprio questa Università venne soppressa da Felipe V nel 1843 per convertire l'edificio in un quartiere. Scendendo verso il mare troverete c’è la rambla de les Flores, dei Fiori, anche conosciuta come rambla di Sant Josep, poiché qui si trova l'antico convento di San José. Questo rappresenta un posto molto caratteristico di Barcellona, nel quale intorno al XIX secolo si vendevano tutti i tipi di fiori esistenti e che oggi costituisce un passeggio unico nel suo genere. Il tratto seguente è la rambla del Centre (il Centro), anche nota come rambla dels Caputxins (dei Cappuccini),per l'antico convento di frati cappuccini lì presente. Finalmente, arrivati all'ultimo tratto delle Ramblas, incontrerete quella di Santa Monica: l’entrata del porto in cui si alza la parrocchia che le dà il nome e che fu, anticamente, convento degli Agostiniani Scalzi.

Rambla de Canaletes

Secondo la leggenda chi beve l’acqua della fontana di Canaletas torna a Barcellona. La fontana si trova a destra delle Ramblas, poco prima di arrivare all’incrocio con la strada dei Tallers (delle Officine). Questa parte delle Ramblas, quella più vicina alla piazza di Catalunya, prende il nome da questa fontana. Il suo termine proviene da un'antica fontana che c'era nel cosiddetto Studio Generale, precedente all’attuale Università.

Era una fontana nella quale alcuni canali versavano l'acqua e si formava una specie di abbeveratoio. Dopo la distruzione delle muraglie si costruì una fontana più moderna, la cui acqua diventò famosa perché proveniente dalla miniera di Montcada. Questa parte della Rambla non è famosa solo per l’acqua: in quest’angolo di strada nacque il primo chiosco che offriva già nel 1933 cocktail alcolici agli abitanti di Barcellona. Era un posto molto piccolo, chiamato la coctelería Boadas, il cui proprietario fece conoscere a tutti per la prima volta l’Havana e i segreti dei cocktail tipici di quella terra.

Nella stessa strada troverete inoltre, altri negozi antichi, come quelli di musica molto conosciuti nella zona. Sempre sulla destra della Rambla, ma in basso, incontrerete la strada del Bonsuccés che vi porta fino al Museo d'Arte Contemporanea di Barcellona. Nell'altro lato, la strada di Santa Anna arriva fino il viale del Portone dell'Àngel, importante via commerciale convertita oggi in una zona pedonale, che percorsa fino alla fine vi conduce alla Cattedrale di Barcellona. Ritornando verso la Rambla sulla sinistra c’è la strada Canuda che vi conduce fino all'Ateneo Barcellonese, una delle più antiche istituzioni culturali della città, installato dal 1907 nel palazzo del duca di Sabassona.

La rambla dei fiori e degli studi

Rambla dels Estudis   

Se la protagonista della rambla de canaletes è l’acqua, nella Rambla degli Studi gli attori principali sono gli uccelli.

Teatre Poliorama

Scendendo per il lato destro della Rambla, incontrerete la strada Bonsuccés, aperta nel 1442 e per la quale si giunge al CCCB - Centro di Cultura Contemporanea di Barcellona, situato nell'antica Casa della Carità. Più giù c’è il teatro Poliorama, stabilito nel 1912 nei pianterreni dell'edificio dell'Accademia di Scienze ed Arti e costruito interamente in 1883. Sempre sulla destra di questa via troverete invece, la chiesa di Betlem, antica chiesetta dei Gesuiti che si incendiò nel 1671. Nel 1680 si cominciò a costruire la chiesa attuale che fa angolo con la Rambla e la strada dalla Carmen: il suo interno è il tradizionale gotico catalano. Prima di arrivare alla chiesa di Betlem e a sinistra della Rambla, la strada Canuda vi conduce fino alla Piazza della Vila di Madrid, in cui potrete visitare una straordinaria necropoli romana, messa a nudo da una bomba lanciata durante Guerra Civile spagnola del 1936.

Al lato sinistro della Rambla, ad angolo con la strada Portaferrissa, c’è il palazzo Bagna, conosciuto anche come palazzo del Marchese de Cornillas, titolo concesso al suo ultimo proprietario Antonio López. Quando questo edificio venne costruito nel 1702, esso era addossato alle muraglie della Rambla, ma ottenne comunque l’autorizzazione per potere aprire le sue finestre. Da 1981 il palazzo accoglie le dipendenze della Conselleria di Cultura della Generalitat di Catalunya.

 A sinistra, vicino alla strada Portaferrissa, nel lato più soleggiato, si trova il tradizionale mercato degli uccelli: proprio per questo motivo alcuni scrittori hanno chiamato questa strada, rambla dels Ocells, sia per il mercato che vendeva ed esponeva questi esemplari, sia per la grande concentrazione di passeri che facevano i loro nidi nei rami degli alberi che lo circondano.

Questo tratto di rambla in realtà prende il nome dall'edificio dello Studio Generale o Università, soppressa da Felipe V che trasformò l’edificio in quartiere, abbattuto poi nel 1843 per aprire nelle muraglie la Porta di Isabel II.

Rambla de les flores

Durante il XIX secolo la Rambla de les floresera l'unico posto di Barcellona in cui si vendevano i fiori. Su questa Rambla è nata l’impressionismo catalano: i gruppetti di persone che si formavano intorno ai fioristi furono immortalati da pittore Ramón Casas che ne fece i suoi modelli. Oggi il mercato dei fiori è accompagnato da grandi chioschi di libri, riviste e giornali nazionali e stranieri, che restano aperti tutto il giorno, fino alla notte e non mancano personaggi stravaganti mascherati, che camminano per la strada sotto gli occhi divertiti dei passanti. La bellezza di questa strada cambia in ogni stagione, insieme al colore dei fiori.Quasi di fronte alla strada Portaferrissa, troverete il palazzo del Vicerè, costruito per il Vicerè del Perù, marchese di Castellbell. Al lato di questo palazzo c’è un piccolo negozio molto antico: la Casa Beethoven, in cui gli appassionati della musica classica potranno trovare una grande quantità di spartiti. Ma la caratteristica principale di questa strada riguarda il mercato della Boqueria presente al suo interno, anche se il suo nome ufficiale è mercato di San José. La struttura del mercato è in ferro, ma comunque molto armoniosa dal punto di vista architettonico, tanto che ha conservato la sua natura di principale mercato tradizionale della città. Se vi addentrate nella strada Petritxol, troverete un luogo incantevole e pieno di vita: sale di esposizioni (come la Sala Parés), oreficerie, librerie, negozi di moda e le tipiche chocolaterías che l’hanno resa famosa. Questa via prende il nome del cittadino Petritxol, che abitava appunto in questa zona, ma si ricorda anche la figura del popolare drammaturgo spagnolo Àngel Guiderà che visse in una delle case di questa strada.

Mercato della Boqueria e La Casa dels Paraigües

All'altro lato della strada, precisamente al numero 94, si trova il Palau Nou della Rambla, edificio di alta tecnologia in cui è stato stabilito un parcheggio automatizzato di undici piante sotterranee. Si tratta di un edificio commerciale costruito nel 1992 dall’unione degli architetti Martorell-Bohigas-Mackay-Puigdomènech e dall'architetto Jordi Frontons. La sua struttura è stata studiata in modo da consentire la visione, attraverso una grandissima apertura nella sua facciata, del campanile della chiesa di Santa Maria della Pi. Continuando ad ammirare le costruzioni vicine a questa zona, sarete sicuramente colpiti da un contraddittorio edificio in stile orientale, noto a tutti come la Casa dels Paraigües, in cui si trova un drago, (imitazione del celebre drago cinese) nella sua facciata. Invece il suo interno è oggi occupato dalla sede della banca in stile rigorosamente modernista.

 

La rambla che porta al mare

Rambla dels Caputxins

La rambla dels Caputxins (ovvero dei Cappuccini), è anche nota come Rambla del Centro. Questa strada comincia nello spazio conosciuto come Pla della Boqueria, tra la strada dell'Ospedale e l'entrata della strada della Boqueria, prolungandosi fino alla piazza del Teatro.

Questo tratto della Rambla è diventato nel tempo il luogo di ritrovo e di passeggiata per tutti gli amici che qui si riuniscono e che le danno un'aria molto popolare. Inoltre nelle notti in cui c’è l’Opera, questa passeggiata si riempie della presenza della borghesia catalana, all’uscita del Teatro del Liceo.

Teatro Poliorama

Se partite dalla Pla della Boqueria guardate a terra, c’è un particolare chi vi colpirà: una parte di pavimento decorato dall’artista Joan Mirò. A destra del Teatro del Liceo, ricostruito sul modello dell'antico teatro che fu incendiato nel 1994, appare l'edificio del Hotel Oriente costruito nel 1882 e al cui lato è situata la caserma della Guardia Urbana del I Distretto. Ma se vi addentrate per la strada Nou della Rambla potrete ammirare in tutto il suo splendore il Palazzo Güell, opera dello straordinario artista catalano Antoni Gaudí, finito di costruire nel 1889. La facciata principale è in stile modernista e di pietra bianca, mentre al suo interno particolare attenzione merita la monumentale scala di marmo illuminata dalla cupola e che conduce alla hall superiore. Al lato sinistro della Rambla inizia la strada della Boqueria, nota per il suo commercio tradizionale e per i negozi tipici, ma anche per il Caffè dell'Opera, situato nello spazio di fronte al Teatro dal Liceo: uno dei caffè più antichi di Barcellona, inaugurato nel 1929. Potrete notare che nell'angolo che la Rambla forma con la strada Ferran, (cioè la strada che porta alla celebre piazza di San Jaume), esisteva nel 1936 un'antica armeria, chiamata Beristain, che oggi è diventato un negozio di articoli sportivi. Proseguendo la passeggiata, arriverete alla piazza Reial che occupa il casato del convento di cappuccini ed in cui gli attuali spazi pubblici, in passato erano vecchi conventi ed edifici religiosi.

 

Plaça Reial

Alla fine del secolo, nella Piazza Reial si stabilì la fontana di ferro delle Tre Grazie: i due lampioni, opera di gioventù di Gaudí, hanno delle braccia di diverse altezze che sembrano ricordare i rami degli alberi. Andando verso destra, troverete un altro suggestivo luogo: il romantico passaggio di Bacardí, aperto nel 1856 e attraversato da un ponte di ferro che in origine aveva i vetri dipinti con paesaggi tropicali. I portici nella parte nord di questo posto sono famosi per essere luogo di ritrovo dei giovani amanti e consumatori di birra. Scendendo verso la piazza del Teatro inizia l’ultimo tratto delle Ramblas: la rambla di Santa Monica.

Rambla di Santa Monica

Durante il 1774 furono abbattute le muraglie che dalla piazza del Teatro andavano fino al mare e nel 1817 si alzò in questo posto, una fontana dedicata ad Ercole, mitico fondatore della città, poi abbattuta alla fine del secolo. Gli fu dato il nome di “piazza del Teatro” perché è situata di fronte al Teatro Principale che è uno dei più antichi della città. In questa piazza oggi c'è un monumento in onore di Frederic Solere, anche conosciuto come Serafí Pitarra, fondatore del teatro catalano moderno. Da questa piazza, se continuate a scendere a sinistra delle Ramblas,

arriverete alla strada Escudellers, nome che ricorda gli antichi vasai che durante il Medioevo si mettevano per strada a fare le loro decorazioni. Durante il XVIII secolo questa via divenne un affollato centro alberghiero, ma attualmente si è popolata di ristoranti tipici, taverne e bar che hanno contribuito all'animazione della sua vita notturna. Proprio attraverso la piazza del Teatro potrete entrare all'Università Pompeu Fabra, edificio in cui si trova la nuova piazza dedicata a Joaquim Xirau.

La Rambla di Santa Monica rappresenta l'entrata del porto. Conserva ancora alcuni dei suoi vecchi edifici: la casa del fotografo Napoleón, il Palazzo Marc, la Fonderia di Cannoni e l'antico edificio di Credito e Docks, palazzo di marmo in cui potrete vedere, insieme alle sue statue classiche, le due figure moderne di Superman e dell'Androide di Guerre stellari che annunciano la vicinanza nella zona, del Museo delle Cera. Il palazzo Marc di Reus invece, oggi è la sede della Conselleria di Cultura della Generalitat di Catalunya.

Alla fine di questo lato della Rambla si giunge alla Chiesa del Mare di Nuestra Señora de la Mercede all'edificio del Governo Militare. Invece dal lato destro di Santa Monica, la prima cosa che incontrerete è il Teatro Principale, dall’affascinante e tortuosa storia. Infatti, il teatro negli anni ha subito numerose ricostruzioni: inizialmente, nel 1568 Felipe II concesse il privilegio di costruire un teatro a Barcellona che potesse mantenere con i suoi ingressi, l’Ospedale di Santa Croce. Così fu costruito un teatro di legno, che, però venne ricostruito più tardi a causa di un incendio che lo distrusse. Successivamente venne edificato un altro palazzo in cui, per la prima volta si rappresentò l’opera italiana e a cui fu dato il nome Teatro di Santa Croce. Ma fu l'anno 1847 in cui avvenne un'importante restaurazione per il teatro che ricevette appunto il nome attuale di Teatro Principale. Ma la difficile storia del Teatro Principale non continuò anche dopo, perché altri due incendi nel 1924 e l'ultimo nel 1933 ne devastarono purtroppo la bellissima facciata. È proprio la sua facciata che merita grande attenzione: la forma è curvata e tripartita, decorata con quattro busti di attori ed attrici del passato.

Scendendo al di sotto di questa zona, c’è la strada chiamata Arc del Teatre (Arco del Teatro), tipica via situata tra le strade del “quartiere cinese”, che unisce il viale del Parallel con la Rambla. E ancora più in giù troverete l'antico convento degli Agostiniani Scalzi del 1626, ora convertito nel Centro d'Arte di Santa Monica, che attualmente accoglie interessanti esposizioni. Da notare la Chiesa di Santa Monica, a lato dell’edificio d’arte, che conserva al suo interno un austero chiostro barocco. Se siete arrivati alla fine della Rambla è d’obbligo una visita alle Drassanes,ovvero gli Arsenali: l'edificio gotico civile più importante della città, nonché il luogo più grande e completo risalente all’epoca medievale e conservato ancora oggi in perfetto stato grazie alla recente restaurazione. Costruite nei secoli XIII e XIV, le Drassanes sono state recuperate dopo il 1939 come locale pubblico e poi sono state in parte occupate dal Museo Marittimo.

Rambla de Mar

Per concludere il giro alle Ramblas, basterà spostarvi dalla Rambla di Santa Mónica alla Piazza del Portal de la Pau. Qui e di fronte alle Drassanes si innalza il monumento di Cristoforo Colombo, costruito nel 1886 ad opera dell’architetto Gaietà Buigas Monravà. La statua fu dedicata al ritorno di Colombo dal primo viaggio in America e alla sua prima presentazione ai re Ferdinando e Isabella nella città di Barcellona: la grande colonna di ferro che sostiene la statua del navigatore spagnolo si trova su una base di pietra. Si tratta di un monumento molto suggestivo e caro agli abitanti della metropoli, all’interno del quale c’è un ascensore che vi permetterà di arrivare sopra la cima da cui si ammira una incantevole vista del porto Montjuïc. Al lato dell’edificio del Puerto Autónomo si trova una passerella di legno ondulata chiamata Rambla de Mar che passa sopra l’acqua, fino all’inizio del Molo di Spagna. Questa passerella cominciò a funzionare e ad essere adoperata in modo continuativo nel settembre del 1994.

 

Barcellona - Da vedere: La Cattedrale

La Cattedrale è il simbolo della diocesi di Barcellona nonché più alta espressione del Gotico Catalano.

Sorge sul luogo dove venne fondata una basilica poi distrutta dai musulmani. Le opere dell'attuale cattedrale gotica, incominciarono il 1 maggio del 1298, durante il pontificato del vescovo Bernat Pelegrí ed il regno di Jaime II e finirono a metà del secolo XV, quando era re Alfonso D‘Aragona. Ha come patroni la Santa Croce e Santa Eulalia, che qui riposa dopo che le sue reliquie furono trovate in Santa Maria del Mare (877).

L’esterno della Cattedrale

Ha linee semplici, proprie del gotico catalano. In mezzo a questa semplicità risalta la porta Sant Iu, nel transetto sinistro. Da qui si innalza anche una delle due torri; guardando in alto, ammirate l’abside poligonale. Le altre porte che si incontrano lungo il perimetro sono quella di Santa Eulalia e quella della Pietà, che danno accesso al bellissimo chiostro della cattedrale.

La facciata era stata progettata dal maestro Carlí (Carles Galtés di Rouen) il 27 aprile di 1408, come si desume dalla pergamena conservata nella sala denominata "della traça", del tracciato; Carlí la progettò con 111 figure, più la centrale che rappresentava la Maiestas Domini; su questo progetto lavorò l'architetto José O. Mestres, grazie al mecenatismo del signor Girona e dei suoi figli, agli inizi del secolo XX.

L’interno della Cattedrale

È a tre navate con volte a crociera. Da notare, sopra l’altare, il Crocifisso del Quattrocento che secondo la tradizione fu issato sulla nave di Giovanni D’Austria come stendardo durante la battaglia di Lepanto contro i Turchi nel 1571. Pare che nel mezzo di questa battaglia la figura del Cristo Crocifisso si sia mossa per scansare una palla di cannone, cosa che le avrebbbe fatto assumere la strana forma che ha attualmente.
Da ammirare anche il Coro, protetto da un recinto rinascimentale i cui rilievi marmorei sono di Bartolomè Odorez, allievo del nostro Michelangelo. Il presbiterio poggia su una vasta cripta al centro della quale c’è il sarcofago che ospita le spoglie di Santa Eulalia. Nelle cappelle di destra e sinistra si conservano pale gotiche degli artisti Bernat Martorell, Guerau Gener, Miquel Nadal, Lluís Borrassá, Gabriel Alemany. Dalla destra dell’altare maggiore si ha accesso al tesoro che comprende oro, argento e gioielli offerti dalla devozione popolare. Alzando gli occhi potrete notare numerose vetrate gotiche e moderne; tra esse risalta la vetrata rinascimentale del “noli me tangere” di Gil Fontanet.

 

Il chiostro. Il chiostro fu costruito durante i secoli XIV e XV. Si accede al Chiostro dal transetto destro, dalla Porta San Sever, di fattura italiana. Da non perdere, nella volta a crociera, le chiavi scolpite da maestri catalani e da Giuliano Fiorentino. Al centro del Chiostro si trova la splendida fontana delle oche e tutto intorno magnolie e palme. Durante la processione del Corpus Domini una delle fontane del chiostro viene addobbata con fiori e un singolare guscio d'uovo che simboleggia l'ostia consacrata, lasciato danzare sull'acqua nel rispetto delle antiche tradizioni della città. Le 13 oche raffigurano invece gli anni del martirio di Santa Eulalia, fungendo con il loro verso, da ottimi guardiani per il chiostro.

 

Visita della Cattedrale

Dal lunedì al venerdi: mattino dalle 8 alle 12:45; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:30.
Sabato: mattino dalle 8 alle 12:45; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:45.

Domenica e festivi: mattino dalle 8 alle 13:45; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:45.
Biglietto 1,20 € a persona

Visita del Chiostro

Dal lunedì al venerdì: mattino dalle 8:30 alle 12:30; pomeriggio dalle 17:15 alle 19
Sabato: mattino dalle 8:30 alle 12:30; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:00
Domenica e festivi: mattino dalle 9 alle 13:00; pomeriggio dalle 17:15 alle 19:00.
 

Barcellona: la Sagrada Familia

La costruzione infinita

Molti di quelli che entrano alla Sagrada Familia pagando 8 euro di biglietto, all’uscita hanno una faccia un po’ delusa. Tutti sanno che è un tempio in perenne costruzione, ma si stupiscono di trovarci all’interno blocchi di pietre, sacchi di cemento e altro materiale da costruzione come se si trattasse di un normale condominio in rifacimento.
Il fascino della Sagrada Familia viene proprio da questo. Quindi non stupitevi, entrate e apprezzate la Sagrada Familia per quello che è: un simbolo, importante, della religiosità spagnola.

La storia di un simbolo

Nel 1866 Josep M. Bocabella Verdaguer fonda l'associazione spirituale dei devoti di San José: si tratta di un’associazione che promuove la costruzione di un tempio dedicato alla Sacra Famiglia. I soldi arrivano dalle donazioni di tutti i devoti e nel 1881 l'associazione compra un grande terreno per costruire questo tempio. Fu l’architetto Francesc del Villar a presentare il primo progetto fatto di tre navate, sette cappelle ed una guglia; proprio nel giorno di San José il vescovo Urquinaona mise la prima pietra del Tempio della Sagrada Familia. La vita di questo tempio è così

lunga che nella sua storia si distingue un’infanzia, un’adolescenza, la gioventù e l’età adulta.

La stagione dell’infanzia coincide con le prime costruzioni del Tempio e con i primi screzi tra gli artisti che se ne occupavano: come accadde con Francesc del Villar, che per varie discussioni con l’architetto Joan Martorell diede le sue dimissioni. Al suo posto subentrò l’eclettico e giovane Antoni Gaudí, aiutante di Martorell che diventò il più famoso architetto del Tempio. Gaudí espose un nuovo insieme della pianta della basilica, fatto di cinque navate tutto con predominio verticale. Concluso l'abside nel 1894, iniziarono le fondamenta della facciata della Nascita e la costruzione del Chiostro.
Con il ‘900, inizia l’adolescenza della Sagrada. Un’adolescenza molto inquieta e turbolenta: nel 1926 Gaudí muore investito da un tram. A questa terribile notizia ne seguirono altre che culminarono nel 1936 con la Guerra Civile spagnola, l’incendio della cripta del Tempio, del laboratorio di Gaudí e la distruzione di gran parte dei suoi modelli. Questo sfortunato periodo si placa nel 1940, in piena dittatura franchista, quando l'architetto Francesc Quintana restaura la cripta e ricostruisce i modellini che si erano perduti, sui quali oggi si basa il Tempio.

Il periodo della gioventù della Sagrada Familia coincide con una grande lentezza dei lavori di ricostruzione del Tempio, specialmente dei suoi campanili, a causa degli scarsi mezzi a disposizione. In realtà il povero Gaudí riuscì a vedere finito solo il campanile di San Bernabé della facciata della Nascita. Poi finalmente nel 1929, quando i re della Danimarca fecero visita alla città, vennero completati i restanti campanili di questa facciata a cui si sommeranno nel 1933 la Lanterna della Fede ed il Cipresso centrale.
L’età adulta del Tempio corrisponde ad una stagione di rinascita e ricostruzione dell’opera, fatta di lavori che furono terminati e di nuovi artisti che fecero il loro ingresso sulla scena. Nel 1954 viene costruita la facciata della Passione: si gettano le sue fondamenta e si sollevano i muri. Gli architetti scelti per la continuazione dei lavori del tempio furono Quintana, Puig Boada e Bonet Garí. Intorno al 1958, sempre nel giorno di San José si diede un nuovo impulso all'opera: venne collocata la Nascita di J. Busquets sopra alla colonna genealogica nella facciata della Nascita, mentre nel 1976 si termina l'incoronazione dei campanili della facciata della Passione. Gli anni maturi della Sagrada Familia sono gli ultimi anni della sua vita, quelli in cui il tempo e la tradizione hanno messo i tasselli più significativi alla sua storia. Questo periodo termina con la costruzione della facciata della Passione e l'incorporazione delle sculture di Josep M. Subirachs.
Da allora fino ad oggi si è lavorato nella costruzione delle navate e della crociera, di cui fanno parte il patio di colonne, il coro ed i finestroni superiori che li illuminano. Ed è proprio a questo punto della sua vita, durante l’età della maturità, che il Tempio si potrà contemplare in tutta la sua maestosità, riuscendo a far toccare con mano l’intera portata del progetto: un’opera straordinaria e sublime.

La Simbologia della Sagrada Familia

Il simbolismo religioso è l’essenza principale e più intima dell’opera della Sagrada Familia. Il Tempio della Sagrada Familia è come un libro aperto che racconta ogni giorno, la storia di una Fede. Le sue pietre, le sue sculture, la sua forte esteriorità e il suo silenzioso interno sono così dense di spiritualità che riusciranno a farvi sentire tutta la fede che quest’opera porta con sè.

Il tempio

L’esterno della Sagrada mostra la chiesa cattolica: Gesù, Maria, gli apostoli ed i Santi. Le facciate rappresentano invece la vita umana di Gesù, dalla sua nascita fino alla morte. E nel suo interno si racconta la Gerusalemme celestiale, abitata dall’Agnello, ovvero dal figlio di Dio. Ciò che potrete notare e che vi sorprenderà è la combinazione del modernismo con l’essenza dell'architettura religiosa e della cultura mediterranea, elementi diversi che si fondono armonicamente in un insieme, dando vita così, ad un'opera unica al mondo.

Il Campanile

Il ciborio secondo Gaudí, è l'innalzamento del Tempio. Il campanile più importante è quello dedicato a Gesù Cristo, alto 170 metri ed incoronato da una grande croce. La particolarità di questo campanile è proprio la sua croce, che brilla di giorno grazie ai mosaici da cui è composta e splende anche di notte per la luce proiettata dagli altri campanili, su cui si può leggere “Amen” ed “Alleluia”. Tutto nella Sagrada Familia è stato studiato nei minimi particolari. Vicino al campanile c’è la Madre di Dio, proprio come accadeva nella vita di Gesù sempre seguito dalla Madonna fino alla sua morte. A questo si accompagnano i quattro campanili degli evangelisti sormontati da un angelo, un toro, un leone ed un'aquila.

Facciata della Passione

Questa facciata del Tempio è il simbolo della desolazione, del dolore e della morte di Gesù Cristo. Si presenta nuda, con forme semplici ed ornamenti scarni quasi come a dimostrare e a rispettare lo stesso dolore del Cristo. L’insieme dei suoi elementi architettonici sembrano avvolti dall’assurdo: le colonne che sembrano ossa e gli ornamenti di fiori e animali che rappresentano il sentimento della perdita irreversibile provocata dalla morte. La facciata della passione si compone anche di tre portoni rappresentanti le virtù teologali e quattro campanili dedicati agli Apostoli: San Jaime, San Bartomeu, San Tomás e San Felipe. Nella parte terminale dei finestroni si offrono i frutti di inverno ed autunno: castagne, granate ed arance, un'altra dimostrazione ben chiara dell'influenza del mediterraneo nell'opera.

Le Sacrestie della Sagrada Familia

La Sagrada Familia possiede due sacrestie, situate negli angoli nord ed ovest del chiostro. Le sue lanterne coincidono con i punti cardinali ed allacciano le virtù con le Témporas - i digiuni che fa il paese cristiano in ogni stagione - in gratitudine per i frutti della terra. La sua rappresentazione è la seguente: la lanterna dell'Inverno, al nord, col serpente ed il salvadanaio che simbolizzano la prudenza; l'Autunno, all'ovest, con un elmo ed una corazza, rappresenta la forza; quella d'Estate, al sud, con una bascula ed una spada, simbolizza la giustizia. E la Primavera, all'est, sorge a simboleggiare la temperanza, attraverso un coltello, pane e caraffa a beccuccio, simboli chiari della cultura catalana.

Cripta

La cripta del Tempio è coperta da una cupola che rappresenta l'Annunciazione di Maria e contiene le cappelle dedicate ai componenti dalla Sacra Famiglia di Gesù. È circondata da un mosaico in cui sono raffigurati i vigneti ed il grano, i simboli mediterranei della fertilità. L'altare maggiore mostra il tempo liturgico della Pasqua ed in esso si evidenzia un rilievo dello scultore Josep Llimona dedicato alla Sacra Famiglia.

Campanili

I dodici campanili della Sagrada Familia rappresentano gli apostoli e sono incoronati dai simboli episcopali della croce, la mitra, l'anello ed il bastone. La sua forma verticale vuole essere l'unione tra terra e cielo.

Facciata della Nascita

La facciata che si trova di fronte al sole è la facciata della Vita e del Godimento. Il suo senso si esprime dalla forza plastica delle pietre dense di vita e significato, come una sorta di miracolo che si compie. Le sue porte simbolizzano la Fede, la Speranza e la Carità, tre aspetti importanti della vita di Gesù, in analogia a San José, la Madre di Dio e Gesù. I quattro campanili che nascono da questa facciata sono dedicati agli

Apostoli San Matías, San Giuda, San Simón, e San Bernabé. Allo stile gotico di questa facciata si uniscono ondulazioni di tipo modernista, oltre ad elementi naturalistici con flora e fauna di ispirazione tipicamente mediterranea: tartarughe di terra, lumache, paperi, galli e gufi che rendono l’opera densa di vitalità. Questo schema naturale e vitale si è ripreso anche nei finestroni, ripieni di frutti di primavera ed estivi.

Facciata della Gloria

Questa facciata è orientata a mezzogiorno e rappresenta l'uomo all’interno della Creazione: la sua origine, i suoi problemi, le strade da seguire e la sua morte. La Gloria mostra la conseguenza del peccato, della virtù e del cielo a cui si accede solo con la preghiera ed il sacramento. È questo il motivo per cui questa facciata mostra, in ordine di ascensione, l'inferno, la morte, le virtù, i doni dello Spirito Santo fino ad arrivare alla cima dove si trova la Trinità. Le sette colonne esterne del portico simbolizzano i sette doni dello Spirito Santo. La facciata della Gloria è ornata, oltre che da elementi religiosi, anche da temi che riguardano l'immaginario popolare, le antiche mitologie e le tematiche pagane come i mostri che popolano l'inferno.

Navata centrale

Così come l’aveva inteso Gaudí, l'interno del Tempio è come una sorta di bosco naturale. Infatti la disposizione delle colonne ricorda i tronchi degli alberi con i loro rami. La luce che si infiltra tra le colonne dà alla navata un tocco bucolico. Le colonne che supportano le volte rappresentano gli Apostoli e le chiese di tutto il mondo. Delle colonne che circondano la crociera e l'abside, si evidenziano quelle degli Apostoli Pietro e Paolo che uniscono l'arco trionfale col Calvario: un insieme col Cristo Crocifisso, la Vergine Maria e San Juan. La rappresentazione della Trinità si completa col Padre Eterno nella cupola dell'abside e con la lanterna a sette braccia che rappresenta lo Spirito Santo.

Cappella dell'Assunzione

La Cappella dell'Assunzione della Vergine Maria, anche se non ancora completata, rappresenta tuttavia la glossa della Salvezza. La sua leggenda appare nel frontone principale con una grande corazza che è il simbolo della regalità. La sua cupola, disposta come un mantello, rappresenta invece la povertà ed è sollevata dagli angeli. L’interno della cupola ritrae la Trinità che incorona Maria in ascensione al cielo, avvolta dalle gerarchie degli angeli.

Abside

L'abside di architettura neo-gotica è formato da sette cappelle di forma poligonale dedicate ai godimenti e ai dolori. Esso è avvolto da due scale circolari e ad ogni suo lato si trovano due sagrestie destinate ad opere sociali. L’abside inoltre dispone di alcuni finestroni che regalano all’insieme meravigliosi giochi di luce ed ombra.

Orari delle visite

Da Ottobre a Febbraio dalle 9:00 alle 18:00
Da Marzo a Settembre dalle 9:00 alle 20:00
Il Tempio è chiuso i pomeriggi del 25 e 26 Dicembre e del 1 e 6 Gennaio.

Servizio di ascensore e negozio: chiude approssimativamente 15 minuti prima della chiusura generale.

Servizio di audio-guida: Chiude un'ora prima della chiusura generale.

Prezzi

Entrata individuale: 8 €
Entrata di gruppo: 5 € (più di 20 persone)
Entrata individuale + Visita Guidata: 8 + 3,5 €
Ragazzi e studenti: 5 €
Autobus Turistico: 7 €
Autobus Turistico + Visita Guidata: 7 + 3,5 €
Barcelona Card:5 €

 

Entrata combinata alla Sagrada Familia + Casa -museo Gaudí (Park Güell): 9 €
Ascensore: Porta su i visitatori fino a 65 metri di altezza fino alla Facciata della Passione.
Ascensore alla Facciata della Nascita in alta stagione:2 €.
Gruppo Adulti con Visita Libera: 5 € a persona (Minimo 20 persone e 1 accompagnatore con entrata gratuita). 

Barcellona: Montjuic

Barcellona ai vostri piedi

Montjuïc è la montagna situata tra la città ed il mare. Insieme al Tibidabo rappresenta una delle due montagne che danno carattere e identità a Barcellona.

Potrete ammirare questa straordinaria montagna da diversi punti della metropoli, soprattutto dagli edifici più alti: sulla sua cima c'è un suggestivo castello, mentre il lato che dà sul mare è occupato dal Cimitero Nuovo.

Nella parte che guarda a est potrete ammirare un giardino di bellissime piante tropicali. Se vi trovate sul monte e desiderate fare un giro tra i suoi tortuosi sentieri, troverete oltre ai giardini esotici, anche alcuni dei musei della città e diverse sculture d'arte tradizionale che si riveleranno una piacevole sorpresa. Il modo migliore per arrivarci è prendere la funivia dal Porto. Per chi soffre di vertigini, non è il caso di guardare in basso.

Il Miramar

Con il nome di Miramar si indica lo spazio da cui in alto si può ammirare il porto della città. Nei giardini di questa zona potrete contemplare alcuni alberi secolari i cui tronchi ormai contorti dal tempo, hanno assunto delle forme fantastiche. Ma ci sono anche due sculture, "la Fertilità" di Josep

Clarà e la "Pomona" di Pau Gargallo (dea dei raccolti e degli alberi da frutto nella mitologia romana).

I Musei del Montjuic

Gli appassionati dell’arte potranno visitare alcuni dei musei più significativi della cultura di Barcellona: il Museo Militare, il Museo dell’Arte e delle Industrie Popolari, il Museo Nazionale dell’Arte della Catalogna, il Museo dell’Archeologia, quello Etnologico e la Fondazione Miró.

I giardini di Costa i Llobera

Sotto il Miramar c’è dal 1970 uno dei giardini di cactus più importanti d’Europa, quello di Miquel Costa i Llobera. Nel parco di questi splendidi giardini incontrerete alcune specie di piante provenienti dal Kenya, dall’Etiopia e dal Messico e sarete sorpresi oltre che dalla natura, anche dall’arte: infatti qui si trovano una scultura di Josep Viladomat, “La Puntare”, che rappresenta una donna nell’intento di cucire il pizzo ed anche un monumento dedicato a La pi di Formentor, il poema più famoso di Costa i Llobera.

Il Castello

Il castello che si trova sulla cima del monte Montjuïc è un’antica torre di vigilanza. Durante il tragitto che porta al castello c’è una bellissima scultura rappresentante una vittoria alata su un piedistallo, ricordo dell’aviatore Juan Manuel Durán, ovvero uno degli eroi dell'aeroplano che nel 1926 volò fino all'America senza mai fare scalo. Meritano grande attenzione i baluardi intitolati a San Carlos e Santa Amalia, in onore di Carlos III e di sua moglie.

Il museo militare

Dopo lunghe negoziazioni, intorno al 1940, lo Stato restituì alla città di Barcellona il castello nel quale attualmente si trova il Museo Militare. Se vi trovate nei paraggi, fermatevi a visitare il museo: al suo interno potrete infatti contemplare una collezione di armi ed armature ed i ritratti dei re della Catalogna, opera di Filippo Ariosto. Ma c’è anche la statua equestre che ritrae il generale Francisco Franco, che però venne ritirata dal patio dopo che fu instaurata la democrazia nel paese.

Il mirador del Sindaco

Da un mirador conosciuto come Mirador del Sindaco (inaugurata appunto per il sindaco dell'epoca, José María di Porcioles), potrete godere di una vista straordinaria e panoramica che affaccia sul porto di Barcellona. Il pavimento della veranda è una specie di "collage" di ceramica molto originale, tenuto insieme a pezzi di vetro di bottiglie che formano una sorta di mosaico. Si tratta di un’opera del pittore Joan J.Tharrats.

I giardini di Mossèn Cinto

Questi giardini sono assolutamente da visitare in primavera. Le piante che li formano sono ricche di bulbi e fioriscono nella bella stagione. Si raggiungono dalla stessa strada che parte dal castello fino a raggiungere il monumento dell’aviatore Durán. Sarete sicuramente colpiti anche dai giochi di acqua che formano l’insieme delle terrazze che si trovano qui. Per gli amanti della tranquillità, questo è il posto giusto, in cui non manca la poesia: verso lo stagno infatti, c'è una scultura di Ramón Sabí, con i versi del poeta Verdaguer.

La Piazza di Dante

Barcellona ha reso omaggio a Dante Alighieri con una statua che commemora il sesto centenario dell'autore della Divina Commedia. Nella stessa piazza c’è uno splendido nudo femminile, La Bellezza, opera di Josep Llimona.

La piscina olimpica di Barcellona

Di fronte alla piazza di Dante si trova la piscina olimpica, opera di Antoni de Moragas, costruita nel 1992 nello stesso posto in cui c'era stata l'antica piscina scoperta. La costruzione di questa nuova piscina però fece scomparire l’antica fontana Trobada dell’800, che prima si trovava in quel posto e che fu una delle fontane storiche della montagna barcellonese del Montjuïc.

La Scuola del Bosco

Non molto lontano dalla piscina olimpica si trova la Scuola del Bosco, la prima grande scuola municipale, aperta nel 1914. All'entrata della scuola, c’è un insieme di sculture denominate “Amore all'infanzia”. Questa scuola è molto famosa nella città perché la sua prima direttrice, (Rosa Sensat), fu una maestra che realizzò un importante lavoro di innovazione e divulgazione nella docenza.

La Plaza del Sol

Se continuate a percorrere l’incantevole itinerario su questo straordinario monte, non potete non visitare la Plaza del Sol, che si trova accanto alla Scuola del Bosco. In questa piazza, il Municipio installò intorno al 1992 un giardino di sculture moderne rappresentanti le diverse tendenze scultorie della fine del XX secolo.

La Fondazione Mirò

La Fondazione Mirò è un meraviglioso edificio risalente al 1975, frutto dell’estro di Josep Lluís Sert. Al suo interno la fondazione accoglie una collezione di opere di Joan Mirò ed anche esposizioni itineranti. Mentre negli spazi all'aperto potrete contemplare le creative sculture di Mirò, come quella di “Bon dia”. All’entrata della Fondazione, inoltre, risaltano un uccello di color arancio, opera di Alexander Calder ed uno splendido monumento conosciuto con il nome di Quatre Ales, (le Quattro Ali), situato prima nel viale di Pau Casals e poi finalmente trasferito nella Fondazione. Una delle grandi attrazioni della Fondazione Mirò è la Font di Mercuri, opera di Calder, realizzata per il Padiglione della Repubblica Spagnola, all’interno dell’Esposizione Internazionale di Parigi. La Fontana di Mercurio è un’opera fatta con mercurio proveniente dalle miniere di Almadén.

 

La Fontana Magica

Una particolarissima fontana progettata da Carles Buigas nel 1929 in occasione dell'esposizione universale di quell'anno. Di sera inizia uno spettacolo molto suggestivo con coreografie d'acqua, luci e musica, con getti d'acqua che arrivano fino a quindici metri d'altezza.

La Font del Gat

Il percorso che scende dalla Fondazione Mirò si conclude nella Font del Gat, una delle più famose di Montjuïc, anche grazie alla fama che le diede un’antica canzone catalana. La fontana si trova all'entrata di un edificio del 1925, oggi convertito in un suggestivo ristorante.

Lo stagno

Di fronte alla Font del Gat troverete uno stagno circondato da alberi. Questo posto, conosciuto come i “giardini del Chiostro”, è uno degli angoli più belli della montagna di Montjuïc.

Il Teatro Greco

Proseguendo il cammino a destra del monte, troverete il Teatro Greco creato per l'Esposizione del 1929 dall’architetto Ramón Reventós e costruito approfittando del bacino di un'antica cava. All'entrata di questo teatro potrete ammirare alcuni bellissimi giardini ed una loggia in cui si trova una scultura di Josep Viladomat: la ragazza della treccia. Ogni estate nel teatro hanno luogo rappresentazioni di diversi generi, come danza, recitazione, canto e concerti, durante quella che è conosciuta come "la stagione del Grec”. Le rappresentazioni di questa stagione si celebrano anche in altri spazi, come nelle Piscine Picornell dove potrete vedere manifestazioni ideate soprattutto per i bambini come “Cinema i bany” (Cinema e bagno), nell'Istituto del Teatro, nel teatro municipale Mercat di les Flors, nel Teatre Lliure, nel Gran Teatro del Liceo.

 

Barcellona: il Tibidabo

La montagna magica

Il Tibidabo è la cima più elevata della catena montuosa di Collserola, con ben 512 metri di altezza.

Su questo monte, oltre il panorama sorprendente che guarda Barcellona, esiste un meraviglioso parco di attrazioni costruito più di cento anni fa e poi recuperato dal Municipio della città. Le origini di questo parco risalgono al 1899, quando Salvatore Andrei fondò la Societat Anonima Tibidabo.

Uno dei progetti dell'impresa era proprio la creazione di un centro di svago sulla cima del monte, con lo scopo di avvicinare la montagna, se pur così alta e lontana, alla gente comune. Perciò se state visitando la metropoli, il vostro itinerario non può concludersi se prima non avete fatto visita alla “Montagna Magica”, come viene chiamato il Tibidabo. La sua magia si esprime nelle diverse sfaccettature che il luogo vi propone; dai sentieri incontaminati da cui potrete ammirare Barcellona dall’alto, fino alle mete più in voga proposte dal parco: le fantastiche grotte, la vertigine della Palaia. Poi ci sono le attrazioni che riguardano il divertimento dei più piccoli: le smorfie riflesse nella “casa degli specchi”, l'incantesimo dell'Aeromagic ed il fascino del Museo degli Automi. Sono proprio tutte queste emozioni, dai panorami mozzafiato tra la natura alle attrazioni pensate per i bambini, che hanno reso il parco sul monte Tibidabo il più antico della Spagna ed il secondo dell'Europa.

Il Tibidabo: parco “familiare” di divertimenti

Il Tibidabo è un luogo rappresentativo di Barcellona sia perché è il punto più alto della città, sia perché rappresenta per tutti i cittadini lo spazio dello svago e del divertimento. A ciò si aggiunge che il Tibidabo è un parco ultra-centenario, proprio per questo conosciuto in tutto il mondo. Dalla sua cima potrete ammirare uno spettacolo incantevole che presenta l’aspetto più soave della metropoli: un orizzonte limpido che si perde nel mare e le dritte strade del quartiere dell'Eixample che legano la montagna al centro storico e che si ha quasi l’impressione di poter toccare.

Il Tibidabo è un parco familiare, non solo perché è visitato da tante famiglie, come nel passato così ancora oggi, ma anche perché tutte le persone che qui si recano, di qualunque età esse siano, trovano attrazioni adeguate. Infatti, le sue proposte riuniscono praticamente tutti i tipi di svago del settore: alcuni di essi sono indubbiamente lontani dai modelli più moderni di divertimento, perché presenti sul posto da quasi un secolo e legati alla sua antica tradizione, ma altri invece per la loro qualità e singolarità, superano di gran lunga l’offerta degli altri parchi.

La missione finale che il parco del Tibidabo si è sempre proposta è stata quella di soddisfare i suoi clienti da ogni punto di vista, per farli sentire protagonisti delle loro emozioni, in un ambiente unico che combina insieme natura, divertimento, spettacolo, servizi, cultura e valori.

Parco di Attrazioni Tibidabo
Pl. del Tibidabo, 3-4
08035 Barcellona
Tel. Informazione: 93 211 79 42

La Veranda

Uno dei tanti motivi per visitare la Montagna Magica, non è solo il parco di attrazioni, ma tutta quella serie di luoghi isolati e un pò nascosti che sapranno regalare al vostro viaggio un’indimenticabile emozione ed una nuova e suggestiva visione della città di Barcellona. Questo è il caso di un posto straordinario sul monte Tibidabo: la Veranda, luogo intimo e panoramico, in passato di proprietà privata e che poi l'impresa proprietaria chiuse nel 1985 per crearne un'attrazione turistica. Anche il Municipio della città ha ritirato lo steccato che ostacolava il libero accesso a questo “balcone cittadino” che, grazie alla sua vista spettacolare sulla metropoli, vi saprà offrire un ricordo unico e prezioso di Barcellona.

Il Tram Azzurro, la Funicolare e le attrazioni

Il 29 ottobre del 1901 si inaugurarono il Tram Azzurro e la Funicolare e proprio in questo periodo arrivarono al Tibidabo le prime attrazioni. Data la storia e la tradizione antica del parco, al suo interno sono conservate alcune delle più significative attrazioni che hanno riempito il posto nell’arco dei suoi cento anni di esistenza, tra queste: il Castello del Terrore e la Montagna Russa. Ma uno dei suoi divertimenti più singolari resta l'aeroplano, datato 1928 e che rappresenta una fedele riproduzione del modello che fece il primo viaggio tra Barcellona e Madrid. Per tutte queste ragioni la Montagna Magica potrà costituire per il vostro viaggio una meta indiscutibile, perché capace di unire la cultura di un popolo con le sue bellezze naturali in un unico e fantastico luogo.

L'Osservatorio Fabra ed il Gabinetto di Fisica sperimentale

Le attrazioni del parco sul monte Tibidabo non finiscono qui. Tra i divertimenti storici e panoramici ci sono anche le opere realizzate tra il 1901 e il 1905. Proprio nel 1901 Camil Fabra, marchese di Alella costruì l'Osservatorio Fabra, un osservatorio astronomico opera di Josep Domènech i Estapà e vicino al quale, nel 1905, Ferran Alsina costruì il Museo di Fisica Sperimentale “La Mentora” ancora oggi ben conservato e che espone alcuni degli apparati scientifici dell’epoca. Inoltre tra i vari cambiamenti che vennero eseguiti in quel particolare periodo storico e precisamente nel 1908, si evidenzia anche la conversione dei pendii della montagna in parco municipale.

Il Tempio espiatorio del Sacro Cuore

Nel 1886 un pezzo di terra della cima del Tibidabo venne offerto a Giovanni Bosco, fondatore della congregazione dei salesiani, con lo scopo di edificare un tempio dedicato al Sacro Cuore. Inizialmente in questo terreno si costruì un piccolo oratorio che ancora oggi si conserva sulla zona, ma fu nel 1902 che si incominciò realmente la costruzione del grande tempio espiatorio terminato solo intorno al 1961. Si tratta di un edificio monumentale in stile neo-gotico ed sormontato da una statua di bronzo del Sacro Cuore, opera di Enric Sagnier. Se desiderate godere di una vista impressionante di Barcellona, potrete farlo grazie ad un apposito ascensore che è stato costruito e che vi permetterà di accedere alla parte superiore del tempio, situata a ben 575 metri sul livello del mare. Da qui godrete di uno spettacolo della città senza eguali.

 

Barcellona: Il Poble Espanyol

Tutta la Spagna in un solo posto

Negli anni ’20 due architetti e due artisti spagnoli se ne andarono in giro per la penisola con lo scopo di raccogliere fotografie, annotazioni e disegni sulla vita dei villaggi spagnoli, visitando ben 1600 popolazioni diverse.

L ’obiettivo di questo viaggio era raccogliere informazioni per costruire a Barcellona un villaggio che fosse la sintesi della Spagna intera, un modo straordinario per raccogliere tutta la penisola in un solo luogo. Da questo viaggio nacque, tra il 1926 e il 1929, il Poble Espanyol, un villaggio che raggruppa sotto la forma di un paese vero e proprio, i luoghi tipici della Spagna e le diverse rappresentazioni dell'arte delle sue regioni. L’inaugurazione avvenne nel 1929 durante l'Esposizione Internazionale di Barcellona, quando il Poble fu usato come padiglione dedicato all'arte. Il Poble ha avuto una vita abbastanza tormentata. Secondo la leggenda, il villaggio doveva essere abbattuto alla fine della dittatura, perché visto da molti come il simbolo del franchismo. Lo spirito autonomo e indipendente dei barcellonesi non apprezzava quell’elemento tradizionalista che voleva imporre tradizioni spagnole di cui essi, in parte, non si sentono partecipi. La fortuna del villaggio sta nel fatto che non solo non venne abbattuto alla fine dell'Esposizione, ma lo scorso hanno ha festeggiato il suo 75esimo anniversario; ancora oggi è uno dei pochi monumenti appartenenti ad una Esposizione Internazionale che può ancora essere visitato. Durante gli anni della Guerra Civile, il Poble Espanyol perse la sua vocazione festiva, smettendo così di ricevere visitatori curiosi ed entusiasti. La sua realtà quasi fantastica venne spazzata via dalla guerra che trasformò il villaggio in un scenario di disperazione: un campo di internamento di prigionieri. Ma fu proprio in questi tragici anni di guerra che il Poble divenne luogo di ispirazione per due cineasti: Max Aub ed André Malraux, che qui girarono il loro film "Sierra di Teruel (L'Espoir)" sulla guerra civile spagnola.

Da vedere

Nel Poble ci sono 117 edifici, strade e piazze all'interno di una composizione armonica e globale. Senza automobili ma avvolto dalla montagna di Montjuïc, la visita al Poble Espanyol è un insolito viaggio lontani dal traffico, senza i rumori della città, con un'aria pulita e un clima straordinario, contornato da paesaggi incantevoli e suggestivi. Oggi non è solo un luogo di vista; qui si organizzano spettacoli teatrali, concerti di musica. È un luogo che i barcellonesi usano per conversare, incontrarsi con gli amici, godendo anche della buona cucina grazie alla vasta offerta gastronomica proposta dai diversi ristoranti. Ci sono anche discoteche e locali all'aperto. Il passeggio per il Poble è diviso per zone, ognuna delle quali riprende alcune caratteristiche costruzioni delle diverse regioni spagnole. Ad esempio dell'Andalusia, la parte di Spagna in cui il sole splende e riscalda come in nessun altro posto, nel Poble sono rappresentati gli edifici e le tipiche stradine strette e imbiancate, ideali per ripararsi cercando un pò d'ombra. Della Cantabria e del suo paesaggio fatto di coste scoscese, ripide montagne, immensi prati e fitti boschi, il Poble Espanyol rappresenta Santillana del Mare, bellissimo villaggio che,

nonostante il suo nome, non si trova sul mare ma nella zona interna. Questo villaggio è conosciuto perché dentro il suo municipio si trovano le grotte di Altamira che contengono le vestigia delle pitture rupestri paleolitiche più importanti del mondo. Tutti gli edifici dell'Estremadura riprodotti nel Poble Espanyol sono principalmente case signorili e palazzi, dove potrete contemplare gli scudi nobiliari, tipico esempio del potere dell'aristocrazia. La maggioranza di queste sono di Caceres, città che nel 1986 fu dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco.

Negozi

Nel Poble Espanyol ci sono più di 40 negozi di artigiani in cui potrete scoprire l’essenza dell'antica disciplina dell'artigianato tradizionale. Infatti è proprio dalle mani di questi artigiani che è passata la saggezza che poi si è trasformata nel moderno ed innovativo design dei giorni nostri, favorendo in questo modo la simbiosi della tradizione con la modernità. Per la sua grande concentrazione di artigiani, il Poble è stato dichiarato Zona di Interesse Artigianale dalla Generalitat di Catalunya. Oltre alle officine di artigiani, il Poble conta una gamma di stabilimenti in cui potrete acquistare oggetti e molti altri articoli originali.

Orari delle officine di artigiani e dei negozi:
In inverno dalle 10:00 alle 18:00
In primavera e autunno dalle 10:00 alle 19:00
In estate dalle 10:00 alle 20:00

Ristoranti

L'offerta gastronomica del Poble Espanyol è molto variegata ed offre divers  e possibilità per tutti i gusti e per tutte le tasche. Ristoranti d'autore che propongono saporite ricette della cucina catalana, compreso di musica dal vivo e spettacoli.

Campus accademico

Attorno all'impalcatura dedicata alle arti plastiche e sceniche, il Poble Espanyol ha configurato un campus accademico che riunisce più di 450 alunni provenienti dall'area metropolitana di Barcellona. Il mondo accademico trova un ambiente favorevole per portare a termine i suoi progetti. L'obiettivo del villaggio è stato quello di favorire la presenza al suo intreno, di uno spazio per lavorare e per sviluppare i progetti.

Informazioni pratiche

Con soli 18 € potrete entrare al Poble Espanyol con un accompagnatore e due bambini fino a 12 anni; il biglietto è valido tutto l'anno; in più, nel prezzo è inclusa una visita con audio-guida nel giorno dell'acquisto del Carnet. Inoltre, potrete usufruire anche di diversi sconti in molte altre attività che si svolgono al Poble.

 

La Ciutadella: il parco di Barcellona

Il polmone verde di Barcellona

Il Parco della Ciutadella si trova dove una volta c’era la cittadella militare fortificata. Sono ancora visibili alcuni degli edifici originari come la Cappella, il Palau del Governador e l'Arsenale, che oggi è sede del Parlamento della Catalogna.

Il Parco è il luogo ideale per allontanarsi dal caos della Rambla o dal traffico di Barcellona; ha un aspetto accogliente e tranquillo, ideale per rilassarsi, passeggiando tra cascate, laghi, alberi e prati. All’interno trovano spazio il Museo di Zoologia e il parco zoologico. Chi entra nel parco dalla passeggiata di Colombo incontra due statue dello scultore Venanci Vallmitjana (1882-85) che rappresentano l'Agricoltura e la Marina, riflesso delle idee progressiste dell'epoca.

Vicino all'entrata che dà alla passeggiata di Colombo, sulla destra, troviamo il busto del filologo e primo storiografo della letteratura catalana Manuel Milà i Fontanals (1818-1884), opera di Manuel Fuxà.

Quasi davanti al monumento a Milà i Fontanals, si alza la statua equestre dal generale Joan Prim, che volle l’abbattimento definitivo della Cittadella. La scultura originale, opera di Lluís Puiggener (1887) fu abbattuta e fusa durante la Guerra Civile, ed una nuova statua fu ricreata dallo scultore Frederic Marès in 1940.

Walt e Disney e gli eroi catalani

In direzione allo Zoo c’è il monumento dedicato ai volontari catalani della Prima Guerra Mondiale, ma che ricorda anche quelli che lottarono durante la Seconda Guerra Mondiale. All'entrata dello Zoo, possiamo vedere un gruppo di cervi nell’atto di saltare (1969), opera della scultrice Núria Tortras. Questa opera è un omaggio a Walt Disney. L'entrata principale dello Zoo si trova al fianco del Parlamento della Catalogna. Nella piccola piazza nel recinto dello Zoo si trova uno dei monumenti più popolari della città: è la Dama dell’ombrello. Opera di Joan Roig i Suolai (1884), è un’immagine rappresentativa della città e la si può trovare in forma di piccola scultura. Quella che oggi è la sede del Parlamento della Catalogna una volta era l'antico arsenale della Cittadella. Chiuso durante il periodo del franchismo, gli furono restituite le sue funzioni parlamentari nel 1980. Fu progettato dall'ingegnere Florido Prosper di Verboom. Tutto l'edificio del Parlamento è circondato di 28 busti che rappresentano scultori. Questa idea si deve all'architetto municipale Pere Falqués che fu il riformatore dell'arsenale per trasformarlo in museo. Sulla parete del Parlamento che dà allo Zoo troviamo un medaglione su marmo dedicato alla memoria del poeta nicaraguense Rubén Darío (1867-1916) che visse a Barcellona in diverse occasioni. Il Parlamento ha due entrate; quella del lato destro dà alla biblioteca. Vicino a questa, nel patio, troviamo due dediche politiche: una dedicata ai catalani che morirono per la libertà, rappresentata da una Pietà, opera di Ferran Venturo, installata in 1984; l'altra dedica che possiamo vedere nella parete, è una stele di Josep Maria Subirachs, in memoria del catalano resistente durante il franchismo. Nel lato sinistro dell'antico arsenale c'è il Museo di Arte Moderna, che perse una parte del suo spazio condividendolo col Parlamento. Il museo fu inaugurato nel 1945 e contiene importanti testimonianze dell'arte catalana della seconda metà del secolo XIX e dei principi del XX. Possiamo ammirare opere dei pittori Martí Alsina, Fortuny, Rusiñol, Case, Mir, Nonell e Sunyer, completare da alcune sculture di Gargallo, Llimona, Hugué, Casanovas e Juli González.

A Barcellona sul lago

Davanti al Parlamento, nell'antico patio di armi, si trova un o stagno ovale circondato di giardini; fu progettato l'anno 1917 da J.C. Forestier. In mezzo allo stagno si trova una delle sculture più belle del Modernismo catalano, opera di Josep Llimona (1903). La scultura è chiamata il Desconsol. Per andare sul lago si possono noleggiare della barchette; tutto intorno si possono ammirare i cipressi delle paludi, nome popolare con cui è indicato il Taxodium distichum che arriva a dimensioni gigantesche e che cresce unicamente dentro l'acqua. Seguendo la strada che dal lago va verso la Cascata si trova un immenso mammuth di pietra che fu collocato per iniziativa dello scienziato Norbert Font i Sagué, geologo, speleologo e scrittore. L'immensa e bellissima Cascata è opera di Josep Fontserè. Restaurata nel 1992, accoglie diverse sculture di autori come Alentorn, Pagès e Venanci Vallmitjana. Fontserè ebbe come aiutante il giovane Gaudí, allora studente di architettura, al quale si attribuiscono i pali di ferro ed alcuni motivi decorativi.

Poeti e scultori

Se entriamo al parco dalla passeggiata di Lluís Companys, troveremo una piccola piazza circondata di un'esuberante vegetazione nella quale ci sono tre busti; il primo è dedicato a Víctor Balaguer, (1824-1901, opera di Manuel Fuxà (1910), autore anche del secondo monumento, dedicato a Bonaventura Carles Aribau (1798-1862); la scultura è di 1884. Per ultima c'è la scultura dedicata al poeta Joan MaragalI (1860-1911), di Eusebi Arnau (1913). Al fianco dell'Istituto Verdaguer, l'antico palazzo del Governatore della Cittadella, c'è la cappella dalla Cittadella. Questa costruzione di straordinaria armonia è attualmente aperta al culto. Dietro l'Istituto Verdaguer si trova uno degli alberi più curiosi del parco: si tratta dell'acacia di Costantinopoli. Conosciuta come albero delle sete, per i suoi fiori lilla, è un albero poco diffuso, che proviene dal Giappone. Attraversando il viale dei Tigli, proprio di fronte dell'Istituto Verdaguer e alla Cappella Castrense, c'è "l'angolo scientifico"; è chiamato così perchè all'inizio del 1900 qui c'era una colonna meteorologica con igrometro, termometro, barometro ed una meridiana. Di questo insieme attualmente resta solo la colonna. Sempre in occasione dell'Esposizione Universale del 1888 è l'edificio di mattone incoronato di merli, conosciuto popolarmente come il Castell dels Tre Dragons; è una testimonianza del primo modernismo barcellonese. Questo nome popolare è il titolo di una commedia di Serafí Pitarra. Dall'anno 1920 è occupato dal museo di Zoologia. Questo edificio è importante anche per la storia dell'arte, perché accoglie le officine dove si studiarono per la prima volta, durante il secolo XIX, le antiche tecniche artigianali della ceramica e della forgiatura del ferro.

Museo di Geologia di Barcellona

Fu inaugurato in 1882 come Museo Martorell di Scienze Naturali ed Archeologia; fu il primo museo pubblico di Barcellona. Da 1924 è destinato esclusivamente alla Geologia e accoglie numerose ed importanti collezioni di minerali, rocce e fossili; di speciale interesse le collezioni di esemplari della Catalogna e del resto della Spagna. Vicino Museo Martorell di Geologia troviamo la Serra, opera di Josep Amargós (1884). La sua architettura è un esempio tipico dell'architettura di ferro e vetro dell'epoca della Torre Eiffel. In mezzo c'è una fonte progettata dallo scultore Xavier Corberó (1985); nella sua base possiamo leggere un frammento del poema La muntanya di Joan Maragall.

La Serra fu realizzato anche per l'Esposizione Universale; nel suo recinto possono celebrarsi concerti ed esposizioni. Attualmente accoglie una gradevole caffetteria. La fonte di Josep Reynés, in forma di vaso decorato con bambini e fiori, scultura che risale anche ai primi tempi del parco, 1882, è considerata come uno delle migliori sculture dello stesso.

Indirizzo: Parc della Ciutadella s/n
Telefono: 933 196 912
Fax: 933 199 312
Posta elettronica: museuciencies@mail.bcn.es
Web: www.bcn.es/museuciencies
Orario: 10-14,30. 10-18.30h.
Prezzo: Esposizione permanente 3 Euro (combinato Museo Zoologia + Museo Geologia/Esposizione temporanee 3,5 euro / Prima domenica delmese: ingresso gratuito

Come arrivare al Parco della Ciutadella

Metro: Barceloneta e Jaume I (L4); Arco di Trionfo, L1
Autobus: 14, 39, 40, 42, 51, 141 e B25
Bus Turistico: rotta sud, blava
Servizi: Visite guidate, Biblioteca, Negozio

Lo zoo di Barcellona

All'interno del Parco c'è lo Zoo di Barcellona all'interno del quale vivono più di 7.000 animali di circa 500 specie. Niente di straordinario; la grande attrazione era Fiocco di Neve, il gorilla albino unico esemplare al mondo, ormai morto.

Orario: Gennaio, febbraio, novembre e dicembre: dalle 10 alle 17. Il 25 dicembre apre fino a mezzogiorno. Marzo, aprile, maggio ed ottobre: dalle 10 alle 18 Giugno, Luglio, agosto e settembre: dalle 10 alle 19.

Prezzo: 14,50 € Bambini, 3-12 anni,: 8,75 € Maggiore di 65 anni: 7,70 € Informazione gruppi e visite commentate: Tel. 932 256 787.