Arcipelago | |||
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Da Foce a Pilato | area sosta n°4366 lat: 42.873458° lon: 13.269806° | |
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Escursione impegnativa: tempo 4 h andata e 3 di ritorno.
Dislivello 964 m. In Luglio e Agosto è bene partire molto presto al mattino
a causa del caldo, l'ultimo tratto è tutto al sole. Il Lago di Pilato è un piccolo invaso d'acqua situato sul Monte Vettore, nel massiccio e nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini ad una quota di 1.941 m. Situato nelle Marche, ma a meno di un chilometro dal confine umbro, racchiuso in una stretta valle glaciale a nord della cima principale del massiccio. Si è formato a causa dello sbarramento creato dai resti di una morena creatasi in epoca glaciale. ![]() Il lago ospita il Chirocefalo del Marchesoni: è un piccolo crostaceo di colore rosso che misura 9-12 millimetri e nuota col ventre rivolto verso l'alto è super protetto perché rappresenta un adattamento tipico. La nostra escursione parte dal piccolissimo centro abitato: Foce 977 m.,
frazione di Montemonaco. Da qui occorre camminare per circa due ore su una
strada sterrata in direzione sud, traversando il Piano della Gardosa, fino
al suo termine. In questo tratto si incontrano due sorgenti d'acqua una
posta subito dopo Foce e l'altra più avanti. Nel periodo estivo tenere
presente che il caldo anche in quota si fa sentire e bisogna quindi partire
con sufficienti scorte d'acqua.
Al termine della stradina si prosegue lungo un ripido sentiero sulla
sinistra, all'ombra di un fitto boschetto. Il sentiero sale, e superata una
grotta, diventa sempre più ripido con tornanti. Passiamo accanto al rilievo chiamato Monterotondo. Qui la valle si apre su una prateria chiamata Valle del Lago di Pilato, a circa 1.500 metri di quota. A questo punto si continua a salire in direzione sud, seguendo la gola, qui la fatica incomincia a sentirsi, in compenso il paesaggio sempre più interessante si apre in un ambiente in cui è evidente l'erosione della valle ad opera del ghiaccio e dell'acqua. L'itinerario lo abbiamo realizzato in luglio, e nonostante il caldo, nel tratto finale erano presenti diversi rimasugli di ghiaccio, uno di questi copriva un breve tratto del sentiero. L'escursione è tutta in salita fino a raggiungere la conca del Lago di Pilato, a 1.940 metri di quota. Poco prima di avvistare i laghi, da alcune rocce una sorgente d'acqua, è il pergolamento dell'acqua del lago filtrata dalle rocce, è l'unico modo di rifornirsi d'acqua (gelida) in quota. Visto che non esistono animali al pascolo o altre fonti di inquinamento, abbiamo riempito la nostra borraccia, ormai vuota, dell'acqua della sorgente. Il lago è superprotetto, alcuni cartelli avvertono che è vietato avvicinarsi ai bordi, vietatissimo toccare o peggio immergersi nelle acque gelide del lago. Stremati dalla salita ci stendiamo sul prato, lontani dalla zona "off-limit", a prendere il sole. Sono le ore 11, siamo partiti dal parcheggio in cui abbiamo lasciato il camper alle 7. Il ritorno si svolge lungo il medesimo percorso della salita. Esistono altri due sentieri per arrivare al Lago di Pilato: si può
partire sia dal versante Marchigiano, e precisamente da Forca di Presta
(parcheggio n°1249 lat. 42.786102° long. 13.259189°) da cui si segue il
percorso per arrivare alla cima del monte Vettore, arrivati al rifugio Tito
Zilioli si inizia a scendere a sinistra verso la valle del lago; oppure dal
versante Umbro, dalla Capanna |
Nella leggenda popolare il lago è stato considerato un luogo magico e misterioso. Prende il suo nome da una leggenda: nelle sue acque sarebbe finito il corpo di Ponzio Pilato condannato a morte da Tiberio. Il corpo, chiuso in un sacco, venne affidato ad un carro di bufali lasciati liberi di andare senza meta e sarebbe precipitato nel lago dalla cresta della Cima del Redentore. |