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 Panagias: il giro delle tre isolette    

 

Escursione in kajak: tempo 1 h. Consigliata per tutti.

Pagaiare in un mare dai colori splendidi e su un'acqua cristallina è il sogno di tutti gli sportivi.

Il golfo di Panagias oltre al mare trasparentissimo consente di sbizzarrirsi nel decidere quale itinerario scegliere per visitare le tre isolette poste di fronte alla baia. Quello proposto nella mappa posta qui sopra richiede circa un'ora ed è descritto in questa pagina.

E' mattina, sono circa le ore 8,30 e nella baia regna la calma assoluta. Il mare è fermo come se fosse un enorme cristallo. Il vento è assente e fa un certo effetto entrare in acqua con il kajak, sembra di pagaiare su un'enorme acquario con i pesci e il fondale ben visibile sotto. In lontananza si sente il vociare dei gabbiani che però non intacca la calma assoluta che regna sulla superficie dell'acqua. Il silenzio è tale che riesco a percepire pure il suono del gocciolio della pagaia che alzo dall'acqua dopo aver dato la spinta. Qui non ci sono scooter d'acqua o motoscafi che sfrecciano fra bagnanti e sub.

Scelgo di dirigermi verso l'isola posta di fronte da terra, sembra l'isola più vicina, ma è un'illusione ottica, in realtà l'isola più vicina è quella posta un po' più a sinistra (più a sud) la più piccola delle tre.

E' incredibile ma attraversando la baia non si smette di vedere il fondale, è tutto straordinariamente visibile fino a prender terra alla meta: l'isola di medie dimensioni, l'unica ad avere una spiaggetta ove è possibile poggiare il kajak per esplorarla a piedi.

Prima di arrivare a terra si alzano in volo i gabbiani, per niente contenti della mia intrusione in quella che probabilmente è la loro casa. Poco prima di arrivare sulla spiaggia scorgo tra i cespugli qualcosa che si muove: ha il pelo marrone e procede saltellando come fosse un coniglio. Quindi gli uccelli non sono gli unici abitanti dell'isola, ma anche delle lepri hanno fissato lì la loro dimora. Chissà come hanno fatto ad arrivare sull'isola?

L'esplorazione dell'isola rivela subito che è molto più grande di quanto appare dalla costa. L'altezza dal livello del mare è più o meno un metro. E' stata abitata anticamente anche dall'uomo: i resti di una costruzione si intravedono nella parte nord, e tutt'intorno ci sono cocci di manufatti di terracotta. Per il resto è solo rocce e cespugli, neppure un albero dimora in questo lembo di terra. Tracce di scavo delle lepri si intravvedono. Le radici sono fonte di cibo e anche di liquidi.

Finita la passeggiata sulla prima isola, mi dirigo verso la più grande Kassela, detta "isola delle sette capre" , una leggenda narra che qui dimorano 7 capre, quando ne muore una ne nasce un'altra in maniera che il suo numero rimane costante. Lungo la traversata, il mare si fa più profondo; il fondale si intravede ancora, ma diventa sempre più blu, fino a che questo colore prende il sopravvento e oscura la vista del fondale.

Arrivato all'isola maggiore, il solito vocio di gabbiani che si alzano in volo, questa isola oltre ad essere la più grande è anche la più alta delle tre e un cippo segna la sommità dell'isola. Delle capre che parla la leggenda, però, nemmeno l'ombra. Circumnavigando l'isola si vede che confina con il mare solo con scogliere aguzze, questo significa che la sua formazione geologica (come è anche per le altre isolette) è relativamente recente. Alcuni gabbiani al mio passaggio invece di alzarsi in volo si allontanano sgambettando sugli scogli e pigolando. Sono i nuovi nati, non hanno ancora il piumaggio per volare.

Si è alzato il vento, il mare incomincia ad alzare onde che schizzano spruzzi quando s'infrangono sulla prua del Kajak fino a superare la mia testa. La magia delle prime ore del mattino è finita, meglio rientrare.   Qui è così tutti i giorni: al mattino presto, calma assoluta, poi dalle ore 9,30 - 10 si alza il vento fino alle 17 del pomeriggio. Bisogna tenerne conto per evitare di trovarsi troppo lontani per il rientro e poi se vi imbattete nel meltemi si rischia di non farcela. Non è proprio il caso di perdersi in mare aperto.