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FIAT DUCATO 160 SU AUTOCARAVAN BLUCAMP FLY 451

 

 

Questo test drive del Fiat Ducato 3000 da 160 cv ha la particolarità di essere stato eseguito da un privato sul proprio autocaravan, un Blucamp Fly 451, ovvero un autocaravan mansardato di mt. 7,369 largo mt. 2,34 alto poco più di 3 mt., con una massa a pieno carico di 35 q.

Quello che di seguito sarà esposto è pertanto un parere personale, del proprietario del camper, che non vuol essere un test drive professionale, comparabile a test pubblicati da riviste di settore, ma più semplicemente  il parere di un vecchio camperista relativo ad una meccanica frequentemente utilizzata dagli allestitori di autocaravan, associata ad un mansardato di dimensioni e massa “importanti”.

    Carrozzeria – per quanto attiene la linea della carrozzeria questa versione del Ducato si differenzia nettamente dalle precedenti, trattandosi di un mezzo tutto nuovo  e non di un restyling della precedente edizione.

Ad un primo impatto colpisce la forma a cuneo che ricorda quella dei treni ad alta velocità, che ispira un concetto di modernità.

Il frontale, molto filante, è connotato da grandi gruppi ottici. La griglia frontale della presa dell’aria fornisce all’estetica quel pizzico d’aggressività che abbinata al paraurti “in tinta” contribuisce a dare un gradevole aspetto da “furbetto” al musetto del Ducato.

Sicuramente da apprezzare i due grandi specchi retrovisori che integrano gli indicatori di direzione e che sono composti ciascuno di due specchi, uno dei quali molto convesso, in modo da fornire una panoramica “allargata” della visione laterale.

Il telaio, anch’esso completamente rinnovato, presenta un interasse di poco superiore ai 4 metri, con la carreggiata posteriore più larga dell’anteriore (di circa 30 cm.) e sospensioni rinforzate specifiche per l’allestimento “camper” che è fornito con un alternatore maggiorato e il taglio del padiglione effettuato direttamente dalla fabbrica.

I freni sono a disco su tutte e quattro le ruote.

La cabina di guida è molto comoda ed il posto guida adattabile ad autisti di tutte le taglie.

Il sedile di guida permette molteplici regolazioni e realizza il giusto contenimento laterale.

A differenza delle precedenti versioni la cabina abbonda di vani portaoggetti ed anche l’alloggiamento previsto per l’autoradio è facilmente raggiungibile. Le porte consentono un agevole accesso al mezzo e sono munite di due tasche portaoggetti ciascuna; il bracciolo  è posizionato in maniera funzionale.

 Meccanica – il motore d’origine IVECO è anch’esso completamente nuovo.

Il precedente nato a fine anni 70’ negli stabilimenti SOFIM con una cilindrata di 2445 cc. ed una potenza di 70 CV ha subito un’evoluzione notevole. Tale meccanica è stata in seguito dotata di turbocompressore arrivando nella sua massima forma evolutiva ad erogare 146 cv con una cilindrata di 2800 cc.

L’accessibilità meccanica non è delle migliori; i vari livelli sono agevoli da verificare, cosi come la sostituzione dell’olio motore, e del relativo filtro. La sostituzione del filtro dell’aria è agevole, mentre un discorso a parte merita l’accessibilità al filtro del gasolio che è allocato all’interno di un contenitore posto dietro il faro sinistro, non certo di facile accesso. Ci si consola valutando il lungo intervallo chilometrico di sostituzione previsto per tale componente; ben 60.000 Km., l’alloggiamento della batteria motore desta qualche perplessità, infatti, è alloggiata in pratica sotto i piedi dell’autista, ma l’accesso non risulta disagevole.  

 Comportamento in strada – appena acceso il motore ci si sorprende per la quasi totale assenza di rumore, che rende questo Ducato più simile ad una berlina che ad un furgone.

S’innesta la prima e si parte; il motore prende molto rapidamente giri inducendo a cambi di marcia molto rapidi ed erogando una coppia che fa sembrare un camper di 35 quintali apparentemente molto leggero. Quello che stupisce non è la potenza del motore, già  notevole, ma la coppia veramente poderosa che già da 200 giri oltre il regime del minimo imprime al mezzo uno spunto impressionante.

Il “tiro”, la ripresa e l’accelerazione sono veramente da 10 e lode.

La curva di coppia, favorisce ed induce ad una guida a bassi regimi, anche perché superata la soglia dei 2.500 giri, l’erogazione della potenza subisce un calo notevole. Non conviene quindi tirare le marce oltre tale limite perché non si otterrebbero grandi vantaggi.  

Il motore ha i suoi due principali punti di forza nella silenziosità e nella sua incredibile elasticità, che consente di riprendere giri, anche in VI marcia, già da 1400 giri.
Solo schiacciando con decisione il pedale dell’acceleratore il propulsore emana un leggero, gradevolissimo rombo ovattato.

Lo sterzo è dolce e molto diretto, il pedale del freno è morbido e fornisce una potenza frenante immediata e quasi esagerata.

In autostrada è abbastanza facile trovarsi a velocità elevate, e durante l’esecuzione di sorpassi si apprezza lo spunto e l’accelerazione fornita, a patto di non badare a spese.

I consumi, infatti, risentono moltissimo dello stile di guida e delle elevate velocità di crociera. Se si rinuncia a repentine accelerazioni e si mantiene una velocità di crociera di circa 100Km/h, in altre parole, se si viaggia a poco più di 2000 giri/minuto, i consumi si mantengono su valori più che accettabili, ma se ci piace sentire la “spinta” del poderoso 3.000 sotto al sedere, allora bisogna mettere in conto qualche visita in più al distributore di carburante.     

La massima economia d’esercizio si ottiene facendo girare il motore tra i 1700 (valore di coppia massima – pari a 400 Newton/Metro) ed i 2000/2100 giri; ovvero mantenendo una velocità di crociera compresa, tra i 75 ed i 100 Km/h, ovviamente in VI marcia.

Unico neo riscontrato è l’eccessiva rigidità delle sospensioni posteriori che se da una parte consentono un buon assetto, molto apprezzabile nell’affrontare le curve, dall’altra trasmettono al mezzo, tutte le asperità della strada in caso di fondo sconnesso.

 Conclusioni – pur essendo ormai arrivato al mio terzo FIAT Ducato, devo riconoscere che questo mezzo mi ha sorpreso e positivamente impressionato.

Non per la potenza erogata, ma per la dolcezza con la quale tale erogazione si traduce in facilità e piacevolezza di guida. Ciò rende questo nuovo prodotto di casa FIAT apprezzabile per chi cerca un mezzo facile da guidare, dolce e potente al tempo stesso.

I punti di forza di questa nuova motorizzazione che associa un’ottima meccanica ad un valido telaio, sono il  comfort, quasi equiparabile ad una berlina di lusso, ed una gradualità nell’erogazione della potenza che conferisce al mezzo una notevole “motricità”, valore che per una meccanica a trazione anteriore è sicuramente un gran pregio.     

Prova consumi carburante:

 Roma - Barcellona e ritorno (con qualche variante) consumo medio rilevato su 3300 Km pari a 8.55 Km/litro.

Test effettuato con: Mansardato di mt. 7,37 con 4 persone e carico (serbatoio H2O pieno + bagagli).


Se si và in autostrada l'esuberanza del motore ti porta a spingere ed a consumare di più.

Su statale sfruttando la notevole coppia si può viaggiare in VI marcia a bassi regimi consumando molto molto meno.

 
Sulla strada del ritorno, prima di Marsiglia (in Camargue) i consumi erano a circa 7.9 Km/litro. Poi  usciti dall'autostrada,  preso la statale e pur transitando sul Colle della Maddalena i consumi sono scesi in maniera repentina.


Rientrato a Roma percorrendo la statale (da Firenze) piano piano la media è salita fino a 8.55 Km/litro.


Per consumare poco bisogna:
- non tirare le marce oltre i 2000/2200 giri (peraltro non serve);
- portare il camper gradatamente alla sua velocità di crociera,
- tenere, se possibile, il motore tra i 1500 e i 2000 giri in VI (ovvero non superare i 95/100 km/h) .