PELOPONNESO E ATENE
Visualizza mappa ingrandita
IL MIO GRANDE CAPODANNO GRECO CON PAPA'
DAL 26/12/2016 AL 7/1/2017
di Domenico e Leopoldo
Anche per queste vacanze natalizie io e mio figlio Leopoldo (14 anni), gli irrinunciabili del viaggio, siamo decisi ad andarcene in giro con il camper; il resto della famiglia, invece, ha deciso questa volta di restare a casa a riposare. E così la decisione è presa: Natale con i tuoi e capodanno...come vuoi!
Dopo la positiva esperienza estiva nella Spagna del nord (chi fosse interessato veda il diario “in viaggio con Papà” in questa stessa rubrica), non ci impressioniamo certo per una decina di giorni da soli. Una rapida consultazione e, tenuto conto del clima e delle distanze, decidiamo per la Grecia e in particolare per il Peloponneso. Più volte abbiamo attraversato la Grecia continentale, diretti in Turchia o in Bulgaria e, anni fa, in Iran, mentre dal Peloponneso, meno “di passaggio”, io manco da oltre 30 anni.
Il Peloponneso inoltre presenta la massima concentrazione di siti archeologici e storici della Grecia; il giro del perimetro costiero ci permetterà infine di evitare le strade di montagna dell'interno, cosa da non sottovalutare nel periodo invernale.
Unica deviazione sarà la visita, sia pur brevissima, di Atene, cui mio figlio tiene parecchio, anche in considerazione della grande importanza storica di questa città, protagonista dei suoi studi.
La Grecia è naturalmente un paese molto vicino a noi, non solo geograficamente ma anche culturalmente e rappresenta una meta tra le più comuni per le vacanze estive, nelle quali il mare gioca un rilievo spesso fondamentale.
Pur rimanendo, anche nel periodo invernale, un viaggio facile e alla portata di qualunque camperista, va tenuto conto di alcune importanti specifiche del viaggio invernale. Innanzitutto le motivazioni e conseguentemente la programmazione dell'itinerario che, ovviamente non incentrato su mare, spiagge e bagni, deve essere fondato su diversi interessi e punti di riferimento. Nel caso nostro, “le linee guida” per la pianificazione sono state la visita dei principali siti archeologici e storici (senza tuttavia esagerare, non essendo particolarmente appassionati della materia), la sosta in piccoli centri caratteristici, alla ricerca di quell'atmosfera naturale quasi impossibile da trovare nell'affollamento del periodo estivo, e qualche attrazione di interesse paesaggistico/naturalistico.
In quest'ottica nel nostro piano di viaggio abbiamo inserito:
- i siti archeologici di Olympia, Mistras e Atene;
- la fortezza turca di Pylos, quella veneziana di Methoni, il Kastro di Patrasso, la fortezza palamidi di Nauplia;
- i villaggi di Koroni, Agios Nikolaos, Areopolis, Gythio, Monenvassia
- le grotte di Pirgos Dirou, il canale di Corinto, il trenino a cremagliera di Kalavrita.
Non poco per i giorni disponibili, ma tutte le mete si trovano in un giro di circa 1200 chilometri da Patrasso a Patrasso (oltre i 1500 da Palermo a Bari A/R) e, salvo ovviamente Atene, nessuna richiede più di mezza giornata per la visita.
A consuntivo devo dire che il programma, con le solite, inevitabili variazioni effettuate strada facendo, è risultato fattibile, ovviamente in un'ottica di vacanza itinerante (non abbiamo mai dormito 2 volte nello stesso posto).
Come in tutti i paesi mediterranei, la popolazione greca è molto cordiale e non risulta difficile ottenere informazioni o aiuto in ogni caso di necessità. Per la lingua è utile come sempre un po' di inglese, ma la comunicazione a gesti risolve di solito qualsiasi situazione.
Il costo della vita è un po' più basso di quello italiano, in particolare nel prezzo del gasolio e nel conto dei ristoranti.
Le strade che abbiamo percorso sono risultate quasi sempre buone, a volte un po' strette. Tranne che nel tratto Corinto- Atene, non abbiamo percorso altre autostrade, e comunque anche quel tratto è evitabile percorrendo una buona strada alternativa.
La temperatura, contrariamente a quanto ci aspettavamo per una regione che è più o meno alla stessa latitudine della Sicilia, è stata sempre piuttosto bassa e durante la notte spesso prossima a zero gradi. Solo ad Atene, durante la visita all'Acropoli, abbiamo goduto di un sole pieno e caldo.
Abbiamo utilizzato i campeggi solo 3 volte, ad Olimpia, Mistras e Atene, senza alcuna difficoltà a sostare liberamente in tutti gli altri posti, nonostante il formale divieto di campeggio libero che vige in tutta la Grecia.
IL VIAGGIO IN DETTAGLIO
1° giorno LUNEDI' 26/12 PALERMO > GIOIATAURO
Partiti da casa nel pomeriggio, ci imbarchiamo a Messina sul traghetto della Caronte per Villa San Giovanni. Percorsi altri 50 km. Sulla autostrada SA-RC, ci fermiamo a pernottare nella solita stazione di servizio di Rosarno Est.
km percorsi da casa circa 290
2° giorno MARTEDI' 27/12 – GIOIATAURO > BARI
Bella giornata di sole trascorsa prevalentemente in viaggio. Lasciata la SA-RC all'uscita di Tarsia Nord ci dirigiamo verso Bari sulla bella litoranea ionica - SS 106, ormai quasi tutta a scorrimento veloce. Usciti a Metaponto per cercare un posto adatto al pranzo, ci fermiamo al Lido, proprio in riva al mare.
La temperatura è piacevolmente calda e il sole splendente, non sembra dicembre.
Arrivati a Bari intorno alle 16.00, vorremmo acquistare qualcosa per la cena, ma scopriamo che i negozi non apriranno prima delle 17.00, così ci dirigiamo al porto e, effettuato il check-in, ci imbarchiamo sulla nave della Superfast che ci porterà a Patrasso.
Km percorsi circa 390 - complessivi 680
3° giorno MERCOLEDI' 28/12 – PATRASSO > OLIMPIA
La navigazione procede tranquilla per tutta la notte con sosta intermedia ad Igoumenitsa. Quando al mattino usciamo sul ponte stiamo costeggiando un'isola, probabilmente Itaca o Cefalonia. La giornata è molto bella ma l'aria è decisamente più fredda di ieri. Alle 13, in perfetto orario, sbarchiamo a Patrasso.
Memorizzato sul navigatore l'ingresso del porto, per facilitarci al ritorno, ci spostiamo di 3 o 4 chilometri verso il centro città e troviamo un comodo posteggio in uno slargo sul lungomare, proprio di fronte ad una delle vie centrali, la odos Agiou Nicolaou, risalendo la quale, a piedi, raggiungiamo il Kastro (castello), in bella posizione panoramica sulla sommità delle collina che sovrasta il centro cittadino e dal quale si gode un suggestivo panorama del golfo di Patrasso. La visita richiede circa 1 ora. Ridiscesi in centro ci fermiamo per il pranzo nel simpatico ristorantino Apenanti Apo to Odeio, consigliato dalla guida Routard e vicino al centro.
Ci dirigiamo quindi verso Olimpia, attraverso la E55. La strada è buona, ma, a conferma di quanto avevamo letto nel preparare il viaggio, gli automobilisti greci guidano in modo piuttosto pericoloso, veloci e con la “smania” del sorpasso a tutti i costi; occorre quindi essere molto attenti. Lungo la strada ci colpisce il grande numero di stazioni di servizio, con prezzi del gasolio più bassi di quelli italiani di circa 30-40 centesimi.
Alle 18.30 giungiamo ad Olimpia e con il camper facciamo un breve giro del centro città, del tutto deserto e con i negozi quasi tutti già chiusi. Le aree di sosta di cui abbiamo indicazione sono molto isolate e buie e ci dirigiamo quindi verso il camping Diana, in ottima posizione a poche centinaia di metri dal centro e dalla zona archeologica, dove ci accoglie il simpatico Sig. Tucidide, arzillo 94enne, che con la moglie gestisce il campeggio. Parla anche un po' di italiano per essere stato in Italia, ventenne, durante la guerra e così ci intrattiene raccontandoci qualche episodio di quella sua esperienza.
Siamo gli unici ospiti del campeggio ma il Sig. Tucidide ci dice che la sera precedente ha sostato lì un gruppo di circa 10 camper del Camper Club Italiano. Il camping per la verità si presenta piuttosto spartano anche rispetto alla tariffa di 25 euro richiesta per 2 persone. Fa piuttosto freddo e i servizi non sono ben riparati, e così rinviamo al mattino la doccia che speravamo di fare.
Km percorsi circa 220 - complessivi 900
4° giorno GIOVEDI' 29/12 - OLIMPIA > PYLOS
Mattinata dedicata alla visita del sito di Olimpia, molto interessante anche per mio figlio che trova diversi riferimenti a quanto studiato di recente a scuola.
Interessante anche il museo all'interno dell'area, nel quale, fra l'altro, sono esposti i giganteschi frontoni che adornavano il tempio di Zeus. Ad Olimpia, come in quasi tutti i siti storici visitati durante il viaggio, l'ingresso è gratuito per i ragazzi fino a 18 anni, il che rappresenta alla fine un risparmio di diverse decine di euro.
Rientrati al campeggio, e dopo un simpatico scambio di piccoli doni (arance greche e caffè italiano) con il simpatico Sig. Tucidide, lasciamo Olimpia diretti a Methoni, distante circa 120 Km.
Lungo la strada, tortuosa ma in buone condizioni, ci fermiamo a vedere la spiaggia di Kalo Nero, famosa per la posa delle uova delle tartarughe Caretta Caretta, ma che in questo periodo appare piuttosto insignificante. Ci fermiamo anche a Filatra, piccolo centro costiero, all'ingresso del quale fa bella mostra una mini Tour Eiffel, alta circa 25 metri, fedele riproduzione in scala 1:18 dell'originale, sulla quale mio figlio esprime le sue doti acrobatiche.
Costeggiamo infine la laguna di Yalova, luogo di sosta di uccelli e tartarughe marine, che siamo costretti a tralasciare essendo già buio.
Pylos, che raggiungiamo poco dopo, ci colpisce per la sua vivacità, in contrasto con i centri piuttosto desolati visti finora. Qui invece molte luci, parecchia gente in strada e diversi locali aperti e frequentati. Decidiamo quindi di fermarci per la notte e troviamo una comoda sistemazione al porto, dove sostano già altri 2 camper, a poche decine di metri dalla piazza centrale. Concludiamo la giornata con un breve giro del paese e una sosta al bar.
Km percorsi circa 130 - complessivi 1030
5° giorno VENERDI' 30/12 – PYLOS > METHONI > KALAMATA > AGIO NICOLAO
Ci svegliamo con una luminosa giornata di sole, la temperatura è mite. Il posto dove abbiamo pernottato è molto suggestivo, in riva al mare e accerchiato dal gradevole paese, in parte abbarbicato sulla collina.
Pylos, in italiano Navarino, si trova all'interno di una baia quasi completamente chiusa rispetto al mare aperto, con il quale comunica solo tramite una ristretta apertura; il mare è quindi calmo come un lago ed in estate rappresenta una importante meta marina, probabilmente affollatissima. In questo periodo invernale è invece un'oasi di pace e, con la bella giornata che abbiamo fortunatamente trovato, uno spettacolo naturale non comune.
A piedi raggiungiamo il kastro, una fortezza turca del 16° secolo, posta in posizione panoramica e strategica sul promontorio, a guardia della baia. Pagato il biglietto di 3 euro (solo 1 perchè al solito i minori di 18 anni entrano gratuitamente) entriamo in una saletta dove viene proiettato un filmato (in lingua greca) sui ritrovamenti marini della zona, che troviamo poco interessante, anche a causa della lingua per noi incomprensibile.
Molto bella invece la visita, che effettuiamo quasi in assoluta solitudine, delle rovine della fortezza, della quale restano diversi bastioni e buona parte delle mura.
Ci avviamo poi verso Methoni, che raggiungiamo in circa mezz'ora e che ci si presenta con un'aria un po' sonnecchiante. Troviamo posto nel piccolo parcheggio della fortezza veneziana. Anche qui non c'è nessuno, neppure il custode.
La fortezza si trova su una lingua di terra delimitata su 3 lati dal mare. All'estremità opposta all'ingresso un ponte in pietra conduce ad una torre di origine turca in posizione davvero suggestiva, come d'altronde l'insieme della fortezza. Affiancata alla fortezza si trova una piccola baia con una bella spiaggia di sabbia fine.
Saltate Koroni, che non ci sembra particolarmente meritevole di visita, e che presenta un accesso un po' problematico per il camper, e Kalamata, città di medie dimensioni, con un bellissimo lungomare, la cui visita però richiederebbe troppo tempo, continuiamo verso la penisoletta del Mani, definita dalla nostra guida una delle zone più incantevoli del Peloponneso, “paragonabile, per le caratteristiche dell'ambiente e degli abitanti, al Connemara Irlandese”.
Dopo Kalamata la strada restringe parecchio e si arrampica sui promontori riscendendo poi a mare con stretti tornanti. A noi, che non conosciamo il Connemara, ricorda molto, con le dovute proporzioni, la spettacolare strada, ben più lunga e impegnativa, che costeggia il Mar Nero, nel tratto tra Sinop e Amasra in Turchia.
Dopo circa 40 km raggiungiamo il paesino di Agios Nicolaos del quale abbiamo letto che offre buone opportunità di sosta per la notte e così decidiamo di fermarci. Troviamo posto in un piccolo slargo tra il mare e la strada nel centro del paese, che conta alcuni bar, qualche piccolo negozio e diverse taverne, in una delle quali ceniamo a base di pesce con una modesta spesa. Il posto, con le piccole case affacciate sul porticciolo nel quale ondeggiano le barche dei pescatori, si presta ad una passeggiata notturna e a tanti scatti fotografici.
Km percorsi circa 150 - complessivi 1180
6° giorno SABATO 31/12 – AGIO NICOLAO > PIRGOS DIROU > GEROLIMENAS > GYTHION
Dopo una notte silenziosa e tranquilla, con solo il rumore delle onde a pochissimi metri dal camper, ed un nuovo giro del villaggio alla luce del giorno, ci avviamo in direzione sud lungo la costa; la nostra prossima meta sono le grotte di Pyrgos Dirou, distanti circa 40 km.
La visita prevede un percorso in barca lungo un rivo d'acqua sotterraneo sovrastato e fiancheggiato da stalattiti, stalagmiti e grotte dalle forme strane; il ritorno al punto di ingresso si effettua invece a piedi. Nell'insieme una visita abbastanza gradevole, che prende circa 45-50 minuti. Un po' eccessivo il prezzo del biglietto di 12 euro a persona, fortunatamente per noi ridotti a 6 per i ragazzi e i “senior”.
Ci spostiamo poi a Gerolimenas, distante circa 8 Km, villaggio di 50 anime situato quasi all'estremo sud del Peloponneso, che troviamo praticamente deserto, anche se notiamo diversi ristoranti aperti, con i camerieri in attesa di...chissà chi! Il posto, molto suggestivo, con belle case in pietra, è uno di quelli che si possono senz'altro definire “fuori dal mondo”.
Per il pranzo posteggiamo in una piazzetta di fronte ad una spiaggia di ciotoli circondata da palmette.
Saltando la tappa di Porto Kagio, ci dirigiamo verso Monenvassia, a circa 100 km, con l'idea di passare lì, dove sicuramente ci sarà un po' più di movimento, la notte di San Silvestro. Lungo la strada ci fermiamo ad Areopoli, decantata dalla guida Routard, e che avevamo saltato all'andata per non perdere l'orario di apertura delle grotte.
Il paese è effettivamente molto carino, anche in questo caso con le tipiche case in pietra del Mani e numerose chiese. Un po’ eccessivo tuttavia sostenere che “da sola vale il viaggio”.
Da Areopoli a Gythion sono 24 km di buona strada, che percorriamo in circa mezz'ora.
L'ingresso a Gythion è piuttosto anonimo, ma giunti in prossimità del mare la cittadina si presenta invece molto piacevole, con le case addossate alla collina e affacciate sulla baia e il bel lungomare lastricato in pietra. Posteggiato il camper in un parking all'estremità nord del lungomare, accanto al ristorante Barba Sideris, facciamo una passeggiata in direzione opposta, verso la piazzetta centrale. Il lungomare, illuminato da lampioni in ferro battuto, è fiancheggiato da numerose taverne e ristoranti. Siamo già all'imbrunire e decidiamo di fermarci per la notte.
Continuando la passeggiata arriviamo in 20 minuti all'isolotto di Krane (dove la leggenda vuole che Paride ed Elena trascorsero la loro prima notte dopo il rapimento) unito alla costa da uno stretto molo. Sull'isolotto, disseminati in un boschetto di pini, si trovano la cappelletta bizantina di San Pietro, un piccolo kastro ed il faro. Il tutto conferisce al posto un'aria sonnolenta e fascinosa.
Sull'isolotto notiamo anche un camper furgonato che sembrava apprestarsi ad una sosta notturna sicuramente suggestiva. Ci piacerebbe imitarlo, ma il molo di accesso all'isola è largo esattamente quanto il furgone!
Scelto il ristorante dove cenare che però è ancora vuoto come tutti gli altri, rientriamo al camper in attesa che i locali si animino un po'. (E' San Silvestro e non vorremmo cenare in solitudine!!) Torniamo e prendiamo posto verso le 21,30, insieme a non molti clienti e ceniamo molto bene a base di melanzane e calamari.
Durante la cena il locale si riempie e l'ambiente risulta così, finalmente, animato e vivace. Rientrati al camper aspettiamo la mezzanotte, godendoci “Ritorno al futuro 3”, uno dei film preferiti da mio figlio, e brindando poi al nuovo anno e al nostro viaggio.
Km percorsi circa 120 - complessivi 1300
7° giorno DOMENICA 1/1/2017 – GYTHION > MONENVASSIA > SPARTA
Sveglia alle 8.00. La giornata è bellissima e dopo un giro in camper sul lungomare luminoso e deserto, ci dirigiamo verso Monenvassia (70 km). La strada è buona e per i primi chilometri costeggia il mare e offre bei panorami.
Giunti a Monenvassia, un'isolotto roccioso unito alla terraferma da un ponte a livello del mare, posteggiamo proprio alla base del kastro, che si trova sullo sperone roccioso. Per chi non volesse affrontare a piedi la salita (circa 20 minuti) c'è una navetta che parte dall'inizio del ponte. Il paese, un borgo fortificato a picco sul mare che ricorda Mont San Michelle, è molto bello e merita la sua fama; ovviamente è molto più affollato dei luoghi che abbiamo visitato finora e si può immaginare come debba essere in estate!
Un intrigo di stradine si dirama da quella principale, che risale lo sperone roccioso.
Le mura difensive si sviluppano in forte pendenza, fondendosi a volte con la roccia e offrendo, in contrasto con l'azzurro del mare e con i tetti delle case molto ben restaurate, scorci veramente suggestivi.
Ritornati al camper e pranzato in una bella posizione sul mare, ci dirigiamo verso Sparta, ritornando sui nostri passi per circa 50 km fino a Skala. Sparta, dove arriviamo all'imbrunire, non ha niente che ricordi la Sparta dell'Iliade, ma è invece una cittadina moderna, abbastanza animata e piena di luci vivaci. Imboccata col camper in una strada del centro rimaniamo bloccati per una strettoia e dobbiamo effettuare un centinaio di metri di retromarcia, costringendo diverse macchine a retrocedere a loro volta. Ci accorgiamo con sollievo che nessuno si lamenta e anzi qualche automobilista ci aiuta nella manovra.
Trovato posteggio in una zona più ampia, di fronte ai vigili del fuoco, facciamo un breve giro a piedi della cittadina, che come detto è vivace ma non offre alcuna particolare attrattiva, e ci dirigiamo poi al camping Paleologo, distante pochi chilometri, a metà strada tra Sparta e Mistras.
Il campeggio, nel quale incontriamo il gruppo di circa 10 camper del Camper Club Italiano che ci aveva preceduto a Olimpia, non è male ma ai rubinetti solo acqua gelida e la temperatura esterna è di circa 1°.
Km percorsi circa 170 - complessivi 1470
8° giorno LUNEDI' 2/1/2017 – MISTRAS > NAUPLIA
Mattinata dedicata alla visita delle rovine della città bizantina di Mistras, distante 5 km dal campeggio. Le rovine si sviluppano lungo le pendici di una collina e vi si può accedere attraverso 2 ingressi, uno nella parte bassa dove si trovano la maggior parte degli edifici, ed uno nella parte più alta, dove si trova la chiesa di Santa Sofia e i ruderi del castello.
In estate, con il caldo, conviene probabilmente evitare la salita a piedi ed effettuare separatamente la visita delle 2 zone, spostandosi con il proprio mezzo dall'uno all'altro ingresso (il biglietto, 6 euro per i soli adulti, è unico e vale per entrambi gli ingressi). Non avendo certo il problema del caldo, noi siamo entrati dall'ingresso basso e abbiamo risalito a piedi il sentiero che attraversa tutti gli interessanti e ben conservati edifici fino al castello.
La visita prende un paio d’ore e, specie in una giornata di sole come è capitato a noi, offre, oltre all'indubbio interesse storico, un ampio panorama sulla pianura di Sparta.
Ripartiti in tarda mattinata alla volta di Nauplia, attraverso la E961 e la nazionale 7, ci fermiamo a mangiare in una taverna lungo la strada, che in quel tratto si addentra nel cuore del Peloponneso e sale di quota; non molto, ma quanto basta per trovare un po’ di neve sulla strada.
In prossimità di Nauplia scende poi fino al livello del mare, offrendo un bellissimo panorama dello stretto golfo nel quale si trova la cittadina.
Giunti a Nauplia ci dirigiamo alla fortezza di Palamidi, situata sulla collina sovrastante la città, che però troviamo già chiusa. Dal parcheggio antistante la fortezza si gode comunque una bellissima vista dell'intera città.
Per la sosta notturna conviene riscendere in città dove si posteggia facilmente nell'enorme spiazzo-parcheggio del porto, a pochi passi dal centro. Lasciato lì il camper (dove troviamo ancora i nostri “amici” del Camper Club) impieghiamo il pomeriggio con una gita in battello all'isolotto di Bourtzi, di fronte al porto; le barche, che partono continuamente, impiegano una quindicina di minuti per la traversata e sostano per circa un'ora per consentire la visita dell'isolotto, sul quale si trovano i ruderi di una fortezza veneziana.
La gita offre molte opportunità di belle foto e risulta nel complesso parecchio piacevole. Il centro storico di Nauplia, che fu la prima capitale della Grecia, è molto carino e animato e così passiamo il resto della serata a girovagare per gli stretti vicoli pieni di negozietti e locali.
Km percorsi circa 110 - complessivi 1580
9° giorno MARTEDI' 3/1/2017 – NAUPLIA > ATENE
Partiti di buonora alla volta di Corinto, ancora in una splendida giornata di sole, incrociamo dopo una ventina di km la deviazione per Micene e decidiamo di visitare questo sito archeologico, il più antico fra quelli greci, che non avevamo incluso nel programma. Anche qui ritroviamo gli “amici” del Camper Club, che hanno pernottato in un campeggio vicino.
La visita (6 euro, i ragazzi gratis) è interessante e resa particolarmente piacevole dalla bella giornata. Tra i siti più importanti il Tesoro di Atreo e la porta dei Leoni.
Ripresa la strada ci fermiamo ad un forno dove con pochissima spesa acquistiamo diversi tipi di sfoglie (alla carne, agli spinaci etc.) con i quali facciamo poi rapidamente il pranzo.
A Corinto entriamo per errore nel centro città, un po' caotico ma molto gradevole. Senza fermarci raggiungiamo a breve distanza il famoso canale: subito prima del ponte che lo attraversa, un piccolo parcheggio (se ne trova uno anche dall'altro lato, per chi proviene dalla direzione opposta) consente di fermarsi per le foto d'obbligo del canale, largo appena 20 metri, che sembrano ancora meno dalla sommità delle sue pareti alte quasi 100 metri.
Da Corinto la comoda e panoramica A8 ci porta ad Atene in circa 80 km che percorriamo in un'ora (al costo non modico di 10 euro), ammirando la costa e le numerose isole del golfo saronico. Alle 14.00 raggiungiamo il camping Athens, l'unico della città, almeno nel periodo invernale, situato sul trafficatissimo viale Athinon, poco dopo l'uscita dall'A8.
Il campeggio (33 euro a notte in 2) è molto ben organizzato, con ampie piazzole, acqua calda dappertutto e servizi funzionali e ben tenuti. Dopo pranzo, con il bus A15 (fermata di fronte al campeggio, sul lato opposto del viale, unico problema traversare la strada sulla quale il traffico è di tipo autostradale) e successivamente la metro, raggiungiamo in mezz'ora il centro.
Scesi a Piazza Sintagma, sede del Parlamento Greco, assistiamo alla folcloristica cerimonia del cambio della guardia eseguita dagli Euzones,
il corpo speciale dell'esercito che presta la guardia d'onore al palazzo presidenziale, indossando il tradizionale costume: gonnellino e strane scarpe a punta.
Trascorriamo il resto del pomeriggio girovagando nel tipico, animato quartiere della Plaka, ai piedi dell'Acropoli, fitto di negozietti, locali e qualche bella chiesa, fra le quali la splendida chiesa di Metropolis.
E' periodo natalizio e le strade e piazze, addobbate e illuminate, offrono effetti molto suggestivi. A tratti, improvvisamente dietro un angolo, si scorge dal basso il Partenone.
Anche piazza Sintagma, dalla quale ripassiamo per riprendere la metro, è artisticamente illuminata e assume un aspetto del tutto diverso da quello di poche ore prima.
Km percorsi circa 150 - complessivi 1730
10° giorno MERCOLEDI' 4/1/2017 – ATENE > DIAKOPTO
Con il bus A15 e la metro linea 2 e poi linea 1 arriviamo alla fermata Thissio e da lì, a piedi, percorrendo una bella strada pedonale lastricata, raggiungiamo l'acropoli (ingresso 10 euro adulti, gratis i ragazzi). Anche oggi il tempo è splendido e, finalmente, anche la temperatura è primaverile: per la prima volta da che siamo in Grecia tolgo la giacca a vento.
Impieghiamo la mattinata visitando il sito: porta Boulè, la scala monumentale (Propilei), il tempio di Atena, il Partenone, il teatro di Dionisio. Anche per chi come noi non è particolarmente interessato all'archeologia, la visita, resa più piacevole dalla luminosa giornata, suscita una notevole emozione.
Scendiamo poi verso Monastiraki, altro luogo caratteristico di Atene, con il suo pittoresco e affollatissimo mercato delle pulci e la bella stazione della metropolitana. Percorrendo la via Athinas arriviamo ai mercati generali, situati in un grande fabbricato un po’ stile art decò. Come facilmente immaginabile, è un luogo estremamente folcloristico, pieno di gente, di colori, di odori e di voci specie negli enormi settori riservati alla carne e al pesce, dove chi ama la fotografia può ampiamente sbizzarrirsi. All'uscita, in una bancarella di un albanese, compriamo alcune “Koulouri”, tipiche ciambelle greche al sesamo.
Percorrendo la via Ermoun ritorniamo ancora verso piazza Sintagma e poi, immediatamente a sud, entriamo a passeggiare nei giardini nazionali, molto grandi, ricchi di alberi e ben curati. E' ormai quasi l'ora di pranzo e così rientriamo al camping, che va lasciato entro le 14. La nostra permanenza ad Atene è durata solo 24 ore, indubbiamente pochissime per visitare una città di tale importanza e ricchezza di interessi. Siamo ben consapevoli delle tante cose che non abbiamo visto, ma il nostro viaggio aveva come meta il giro del Peloponneso ed Atene è stata inserita solo con l'obiettivo di dare “giusto un’ occhiata” in attesa della prossima occasione.
Partiamo così alla volta di Diakopto, ritornando inizialmente verso Corinto. Superato il grande traffico in uscita da Atene, decidiamo di evitare l'autostrada e percorrere stavolta la litoranea Leoforos Athinon, che corre a pochi metri dal mare, con l'intenzione di fermarci al più presto per pranzare. L'occasione si presenta dopo circa 40 km, a Nea Peramos, piccolo centro balneare con una bella spiaggia, a fianco della quale sostiamo per il pranzo.
Nel pomeriggio, riattraversato il canale di Corinto, procediamo sempre sulla Leoforos Athinon in direzione Patrasso; anche qui gli automobilisti corrono più di quanto riterremmo prudente, considerato che la strada è piuttosto stretta e ad una sola carreggiata. E' buio quando arriviamo a Diakopto; troviamo posto (ce n'è libero solo uno, appena adatto alle misure del camper!) nel piccolo silenzioso parcheggio di fronte alla stazioncina ferroviaria, nel quale c'è già un altro camper posteggiato.
Alla stazione prendo gli orari dei treni per Kalavrita: il primo è alle 8.45 con rientro a Diakopto alle 13.45; perfetto per noi che domani sera entro le 17 dobbiamo essere a Patrasso per l'imbarco. Prima di ritirarci in camper per la cena visitiamo la chiesa di Agios Trinitas, accanto al parcheggio, apparentemente banale dall'esterno, ma molto bella negli interni. La notte scorre nel più assoluto silenzio.
Km percorsi circa 160 - complessivi 1890
11° giorno GIOVEDI' 5/1/2017 – DIAKOPTO > PATRASSO (nave per Bari)
La ferrovia Diakopto-Kalavrita, a scartamento ridotto e in parte a cremagliera, sale dal livello del mare fino ai circa 750 mt di quota di Kalavrita, superando pendenze a tratti molto ripidi. Il percorso complessivo è di 22 km, che il treno compie in circa 1 ora.
Alle 8.30 siamo in stazione (20 metri dal camper!), acquisto i biglietti (19 euro a persona per A/R) e puntuali alle 8.45 partiamo.
Il treno, quasi vuoto, si addentra nelle gole del Vouraikos, che diventano sempre più strette e spettacolari. In alcuni tratti si viaggia quasi sul bordo della scarpata che scende verso il tumultuoso torrente. A metà percorso il treno si ferma nell'unica stazione intermedia di Mega Spileo, dove passa a pochi metri dai tavolini di un bar. Qui termina la parte più spettacolare del viaggio, la vallata si allarga e la pendenza diminuisce.
In alcuni tratti fiancheggiamo la strada rotabile per Kalavrita, che sembra abbastanza buona e percorribile anche dal camper. Quando giungiamo a Kalavrita piove ed il paese, dal tipico aspetto di montagna, appare quasi deserto. La nostra intenzione è di visitare il monastero di Agia Laura, distante circa 5 chilometri, noto perchè qui è cominciata l’insurrezione dei greci contro i turchi nel 1821.
Chiedendo in giro ci viene detto che non c'è alcun mezzo di trasporto e andare a piedi richiede almeno 1 ora. Nonostante il tempo piovoso ci incamminiamo lungo una strada in salita; dopo quasi un’ora di cammino vediamo, ancora abbastanza lontano, il monastero, ma il tempo peggiora, piove decisamente e siamo costretti a ritornare in paese, anche perchè alle 12.45 dobbiamo prendere il treno di ritorno a Diakopto, che questa volta, con sorpresa, troviamo abbastanza affollato; evidentemente molti turisti hanno pernottato a Kalavrita o hanno raggiunto questa in auto e fanno l'escursione in treno in senso inverso.
La gita nel complesso è molto piacevole e particolare, nonostante la fallita passeggiata al monastero. Alla luce dell'esperienza credo che convenga percorrere in treno solo il tratto Diakopto-Mega Spileo (il più spettacolare), scendere qui a ispezionare a piedi il canyon e riprendere il treno di ritorno dopo circa 1 ora. Poi con il camper salire a Kalavrita, visitando lungo la strada il monastero di Mega Spileo (lontano dalla stazione) e poi quello di Agia Laura.
All'ora di pranzo arriviamo al camper e dopo un veloce pasto ci avviamo verso Patrasso dove ci imbarchiamo, sotto la pioggia, sulla nave di rientro, che parte puntualissima alle 18.00; il tempo non sembra troppo brutto ma telefonando a casa veniamo a sapere che in Sicilia e un po' ovunque in Italia, è pessimo, con freddo, neve e mare agitato.
Dopo un paio d'ore infatti la nave comincia a rollare e beccheggiare sempre più fortemente. Per fortuna abbiamo già cenato e a pancia piena, sdraiati in cabina, non soffriamo troppo, anzi riusciamo anche a dormire. Quando però ogni tanto mi sveglio, vedo i nostri abiti, appesi all'attaccapanni, che si inclinano paurosamente. Il mio pensiero va allora....al camper in garage, che spero non subisca danni!
Km percorsi circa 60 - complessivi 1950
12° giorno GIOVEDI' 5/1/2017 – BARI > NOVA SIRI
Ci svegliamo definitivamente alle 9.00, ma il movimento della nave è ancora fortissimo e non riusciamo a metterci in piedi fino alle 11.00. La nave arriva a Bari nel primo pomeriggio con circa 6 ore di ritardo e, con sollievo, riprendiamo il camper fortunatamente integro.
Fa freddo e il tempo è davvero brutto. Appena imboccata la strada per Taranto, che sale leggermente di quota, inizia a nevicare e poco dopo, non avendo gomme da neve, riusciamo a viaggiare solo nel solco delle auto che precedono. Vorrei montare le catene, ma non c'è spazio a sufficienza e sarebbe pericoloso fermarsi.
Finalmente riesco ad entrare in una stazione di servizio. Nonostante tanti anni di viaggi in camper e qualche prova fatta anni fa a casa, è la prima volta che metto realmente le catene e sono costretto a….leggere le istruzioni; ma fortunatamente (direi miracolosamente) riusciamo a montarle in pochi minuti.
Con le catene viaggiamo piano ma tranquilli finchè, nei pressi di Taranto, la strada riscende al livello del mare e la neve si trasforma in pioggia. Intorno alle 21.00 arriviamo a Nova Siri Scalo, dove mi sono già fermato diverse volte in un piccolo parcheggio tranquillo.
Km percorsi circa 140 - complessivi 2090
13° giorno VENERDI' 6/1/2017 – NOVA SIRI < PALERMO
Quando ci svegliamo il tempo è molto migliorato e il cielo è limpido. Nel timore tuttavia di trovare ancora neve nel tratto cosentino dell’autostrada, scelgo di continuare sulla meno veloce statale ionica fino a Catanzaro e prendere la A3 a Lamezia Terme. Dopo la breve traversata dello stretto, anche qui con mare piuttosto agitato, arriviamo a casa per cena, stanchi e con un giorno di ritardo a causa del maltempo, ma ampiamente soddisfatti del nostro viaggio.
Km percorsi circa 610 - complessivi 2700