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Grecia

Grecia 2016


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Bari

Martedì 19 luglio 2016

Arriviamo a Bari e ci imbarchiamo sul traghetto Superfast per Patrasso. Sistemazione open deck.

Verso Atene

Mercoledì 20 luglio

Sbarchiamo a Patrasso poco dopo le 13 e prendiamo l'autostrada per Corinto. Brutta sorpresa l'autostrada è ora a pagamento, circa 5€ al passaggio dei due caselli, ma è rimasta tale quale come l'avevamo lasciata: ad una corsia, una carreggiata senza spartitraffico. Quindi una normale strada pericolosissima per i numerosi sorpassi di veicoli che invadono il senso di marcia opposto. Dopo Corinto invece ha l'aspetto di una vera autostrada, compreso ovviamente il pedaggio. Arrivati ad Atene ci fermiamo nel camping “Athena”, chiediamo se c'è posto ed entriamo. Il camping è piccolo, ma ha posti per i camper sufficientemente ampi, ha il wifi gratuito ma la sua potenza è limitata alla zona d’ingresso. Consigliamo di posizionare il camper più lontano possibile dalla strada visto che, essendo una grossa arteria di comunicazione con veicoli che viaggiano ben oltre il limite dei 50 km/h, il rumore anche di notte è notevole. E’ ben collegato con il centro e la zona archeologica: basta uscire dal campeggio attraversare la strada e di fronte c’è la fermata del bus A15 o B15; entrambi vanno bene, arrivare fino al capolinea e lì prendere la metropolitana rossa e scendere alla fermata dell’acropoli. Atene Atene

L'Acropoli

Atene Atene
Giovedì 21 luglio

Visita all’Acropoli

verso il Peloponneso

Venerdì 22 luglio

Partiamo dal campeggio con comodo dopo aver eseguito le necessarie operazioni di carico e scarico acque. Via verso l’istmo di Corinto. Ripercorriamo il tratto autostradale fatto all'andata con i due caselli a pagamento. Usciti dall'autostrada siamo in direzione della costa del Peloponneso. In programma ci sono diverse località appuntate come probabili destinazioni, ognuna delle quali con le coordinate gps. Ma arrivati nel posto non ci paiono adatte alla sosta di un camper e passiamo alla successiva. Ripetiamo per diverse volte la ricerca della meta. Del resto i nostri viaggi sono sempre avventurosi e alla ricerca della località nuova. L'insuccesso, si sa, fa parte del gioco. Nel tardo pomeriggio ci fermiamo in una spiaggia non all’altezza delle nostre aspettative ma buona per prendere il primo sole in spiaggia, sostare la notte e ripartire l'indomani mattina. Finalmente una sera passata di fronte al mare al suono delle onde invece che al baccano dei motori che sfrecciano sulla strada di fronte al campeggio.

Salanti

Sabato 23 luglio
Salanti Salanti

Al mattino riprendiamo il viaggio per una località segnata del nostro database la n. 1741 Salanti. Nel percorrere la strada incontriamo villaggi molto caratteristici e soprattutto con stradine dove il camper ci passa a malapena. Fuori dal villaggio incontriamo un tir con un pneumatico completamente scoppiato che continua a camminare a bassa velocità. Superato un incrocio la strada prima sale poi al valico scende e davanti ai nostri occhi finalmente il mare. Il navigatore ci guida fino alla spiaggia e ad un mare finalmente all’altezza delle nostre aspettative. Mare cristallino e colori che vanno dal celeste al blu. Dietro alla lunga spiaggia c'è una vasta pianura e più indietro alberi che consentono di nascondere il camper all'ombra. Alcuni camper ben mimetizzati hanno fatto questa scelta. Noi preferiamo l’ombra di un albero più vicino al mare. Ma dopo un po' che siamo lì dei camperisti greci ci avvertono che nella zona più prospiciente alla spiaggia la polizia passa e fa le multe. Ci consigliano di metterci più indietro così come hanno fatto loro. Così spostiamo il camper a 150 m. dalla spiaggia in una zona con più ombra. Mattina passata tra bagni e giri con la fat-bike per esplorare la zona. Salanti Salanti Pomeriggio dopo il bagno, mi attrezzo per andare con la bici al supermercato più vicino cioè a 11 km, tra fuoristrada e strada sali e scendi. Tornato con uno zaino pesante di bibite e altri generi di conforto, ceniamo dopo il tramonto.

Salanti e d'intorni

Domenica 24 luglio

Al mattino giro in kayak, voglio vedere se l'isola che ho visto nelle perlustrazioni in bici è facilmente raggiungibile. All' ora di pranzo mangiamo sul tavolino fuori, ma poi ci riposiamo all' interno del camper dove, grazie ai ventilatori, si ha una temperatura più accettabile rispetto a fuori. Qui infatti soffia un vento molto caldo e il sole arroventa la terra e le pietre. Nel tardo pomeriggio, fino a sera, bagni e kayak. Ceniamo appena cala il sole e quando la temperatura diventa più fresca.

Camping Astros

Lunedì 25 luglio

Al mattino il caldo incomincia presto a farsi sentire. Il vento è cambiato e soffia da sud. Decido di esplorare con il kayak la costa alla nostra destra. Qui la costa è più varia con baie e scogliere ricche di anfratti e piccole grotte scavate dalle mareggiate. Arrivato molto lontano dalla mia baia decido di fare un bagno con maschera, pinne e action cam per le riprese subacquee. L'acqua è cristallina e piccoli pesci mi girano intorno incuriositi.

Tornato alla spiaggia nuovo bagno e poi riporto il kayak al camper per iniziare le operazioni per la partenza. Partiamo dopo pranzo: il caldo ti toglie le forze, così viaggiamo con il condizionatore al massimo. Facciamo una strada veramente pericolosa con curve esposte su precipizi senza alcuna protezione, basterebbe un guasto ai freni o un piccolo malore per finire tutti nel burrone. Procedo con molta prudenza a velocità limitata. Dopo un interminabile sali e scendi, finalmente arriviamo alla pianura.

Ora la strada costeggia il mare sulla nostra sinistra e a sera arriviamo ad Astros e ci fermiamo al camping “Astros”. Il camping scopriamo solo dopo esserci entrati che non è per niente adatto ad accogliere i camper. Ci fanno fermare in una piazzola tra le tende e un mini camper. Per manovrare il nostro mezzo, nonostante sia di soli 6,35 m., facciamo fatica ad entrarci e per manovrare l'occupante della piazzola di fronte è costretto a spostare un po' delle sue cose. Una volta entrati facciamo fatica a trovare la spazio per il tavolino. Pazienza, tanto si tratta di una sosta tecnica solo per ricaricare i serbatoi, connettersi ad internet e risistemarci.

Monemvassia

Martedì 26 luglio

Mattinata di relax e poi nel pomeriggio partenza. La destinazione è Agias Fokas segnata nel nostro DB area n° 1889, una località posta dopo Monemvassia località da non perdere e meta di viaggi precedenti, occorrono quasi 4 ore per arrivarci. Il navigatore ci indica una strada un po' più lunga ma che ci fa evitare di scavalcare le montagne. Non esiste una strada litoranea e occorre inevitabilmente passare per l'interno per poi ritornare verso il mare. Facciamo scorta d'acqua da bere appena incontriamo un grosso supermercato, se c'è una cosa che non ci dobbiamo far mai mancare è proprio l'acqua da bere considerando il gran caldo. Facciamo anche il pieno di carburante a 1,035€/l, nella Grecia delle misure impopolari, infatti, lo sciopero dei carburanti è sempre possibile ed è meglio viaggiare con il pieno.

Arriviamo a Monemvassia non prima delle 19. Superiamo il centro pieno di tavolini, taverne e bar e ci dirigiamo nel lungomare verso sud. Ancora mezz'ora e siamo arrivati. La strada più si avvicina la meta più diventa stretta, il traffico è però inesistente e finalmente vediamo la striscia di terra che forma una penisola sul mare con la caratteristica chiesina alla quale è annesso un minuscolo cimitero.

Passiamo tra le pochissime case di cui è composto il villaggio e siamo sulla striscia di terra circondata dal mare, soffia un vento fresco dal mare che ci fa subito apprezzare il posto. Il tempo di scattare qualche foto e siamo subito al tramonto con il sole che scompare dietro le bellissime montagne che fanno da cornice a questo incantevole posto. Notte tranquilla con il rumore delle onde che s'infrangono sugli scogli e soprattutto notte fresca a 25 gradi e un mare di stelle sopra di noi.

Aghios Fokas Aghios Fokas

Agias Fokas

Mercoledì 27 luglio
Aghios Fokas Aghios Fokas

E' l’alba e vediamo sorgere il sole dal mare. Spostiamo il camper a ridosso della spiaggia apriamo il tendalino e tiro fuori il kayak. Prima escursione in mare. LTornando un bel bagno con escursione subacquea. Passa così tutta la giornata piacevolmente tra sole, bagni e giri in kayak.

Vigkafia ed Elafonissos

Giovedì 28 luglio

Notte passata tra il mormorio delle onde che s'infrangono sulla spiaggia e la frescura notturna. Ancora mezza giornata passata solcando il mare in kayak e bagni poi nel pomeriggio partenza per Vinglafia. Il navigatore ci indica di passare per le montagne. Proviamo a salire per un po' ma poi, quando la strada si restringe, diventa ripida e facciamo fatica a passare tra le chiome degli ulivi: ad un tornante faccio dietro-front e torniamo indietro. Decido allora di non seguire il navigatore e passare per Monemvassia facendo un giro molto più lungo ma con strade facili e larghe. Questa deviazione aumenta molto il tempo teorico di viaggio ma almeno non rischiamo di finire in un burrone o raschiando le pareti del camper sugli alberi. Arriviamo a Vinglafia verso le 19 in tempo per fare una doccia alla taverna “Oasis” e gustare un buon pasto. Andreas, nonostante siano già un po' di anni che non passiamo da lui, si ricorda di noi e ogni volta che giriamo per il Peloponneso concludiamo passando per la sua taverna. Nel suo terreno troviamo già molti camper quasi tutti italiani che pernotteranno lì.

Vigklafia Vigklafia

Taverna Oasis

Venerdì 29 luglio

Per chi non c'è mai stato è imperdibile l'isola di Elafonissos, la si raggiunge prendendo il traghetto al molo di Vigklafia

Al mattino svuotiamo la cassetta del wc facciamo acqua e salutiamo i gestori della taverna. Vogliamo passare la mattinata su una splendida spiaggia: arrivati alla fine del villaggio in direzione opposta a come siamo venuti, c'è una stradina che porta alla lunghissima spiaggia, usciti dall'abitato si percorre un tratto asfaltato in campagna tra gli ulivi, ovviamente strettino fino a che percorre il greto di un torrente completamente cementificato e ovviamente secco.

Alla fine si arriva ad una spiaggia con chiosco bar e ombrelloni di canne e foglie di palma. Lettini e ombrelloni sono gratis a patto che si consumi qualcosa. Occupato un posto al fresco sulla battigia ordiniamo dei Nescafé. Dopo un po' di ozio sotto l'ombrellone decido di recarmi a perlustrare l’antico villaggio sommerso, per farlo occorre percorrere tutta la spiaggia in direzione di Elafonissos e arrivare nella parte presso lo stagno che si congiunge con il mare; lì uno scoglio forma un’isoletta, passata l'isoletta perlustrare il fondale con la maschera. Scatto foto e video con l'action cam provvista di protezione subacquea (visibili al lato). L'Università di Nottingham a realizzato un video visibile qui.

Nel tragitto lungo la spiaggia oltre al mare stupendo testimoniato dalle foto (il migliore del Peloponneso) ci si imbatte in attendamenti sotto ai ginepri e in qualche nudista occasionale oltre che in nidi di caretta-caretta opportunamente segnalati e transennati.

Nella serata e nella notte ci sarà presso il chiosco-bar il concerto di un gruppo musicale, non volendo passare la notte insonne nel primo pomeriggio partiamo in direzione della costa occidentale: Kalo Nero. Il navigatore prevede oltre 4 ore di viaggio e l'attraversamento della catena montuosa posta tra Sparta e Kalamata. La strada fino a Sparta è abbastanza buona e veloce, passata Sparta si prende la strada che sale sulla montagna.

La catena montuosa è imponente e tra tornanti e salite si sale molto. La strada è classificata sulla nostra cartina come strada di grande comunicazione quindi percorribile con qualsiasi mezzo, ma a mano a mano che ci avviciniamo alla cresta montuosa ci accorgiamo che a volte si restringe o è scavata nella roccia e passiamo sotto a speroni di roccia enormi a senso unico alternato. C'è anche una piccola galleria alta 4 m. Ma quello che fa più impressione è il senso di precarietà delle pietre, del resto i cartelli parlano chiaro: pericolo! Caduta massi. E che il pericolo sia reale lo dimostrano le pietre che incontriamo sulla sede stradale che è mia cura evitare per non danneggiare le ruote.

Proseguiamo con il fiato sospeso ben consci che nonostante la stanchezza lì non è possibile fermarci. Arrivati al valico nel piazzale di un albergo abbandonato ci fermiamo per la notte. Appena fermi notiamo il rumore che fanno i mosconi (tafani) nel cozzare sul nostro camper. Il rumore simile a goccioloni di pioggia dura fino al tramonto.

Ceniamo poi quando ci stiamo preparando per dormire assistiamo ad un curioso rientro di una mandria di mucche dal pascolo. Alcune si abbeverano alla fontana del piazzale altre compreso un toro ci guardano sospettose. La mandria si divide tra le meno paurose che proseguono sulla strada posta ad incrocio con quella principale e le altre che tornano indietro. È ormai notte, sul piazzale si è accesa l’illuminazione ma sulla strada buia le mucche rappresentano un pericolo per le auto o le moto che dovessero passare. Per fortuna a quell'ora passa solo un fuoristrada che lascia all' incrocio un boscaiolo, ci saluta e poi si avvia a piedi alla sua casa posta evidentemente poco distante. Ritorna sulla strada il toro che muggendo tenta di richiamare il resto della mandria, scompare con le altre mucche facendo un sentiero che probabilmente evita di tornare all'incrocio ove è posto il nostro camper.

Kalo Nero

Sabato 30 luglio

Notte passata al silenzio e al fresco della montagna. Proseguiamo il viaggio tra le montagne discendendo piano piano di quota fino a Kalamata, di lì la strada diventa rettilinea. Dopo una deviazione per lavori in corso proseguiamo evitando l'autostrada fino a Kalo Nero. Qui ci fermiamo al mare per mangiare. Impostiamo il navigatore per una spiaggia che abbiamo classificato nel nostro Database come area n. 2523 Zacharo. Si tratta di una spiaggia al di là di dune dove è possibile fermare il camper a ridosso della spiaggia. Arrivati posizioniamo il camper con il tendalino fronte mare. Bagni, tramonto, foto e cena.

Il nido della tartaruga

Il nido di tartaruga marina Il nido di tartaruga marina
Domenica 31 luglio

Al mattino presto giro in fat-bike sulla spiaggia approfittando del fresco e dell’assenza di bagnanti nel girovagare sulla battigia per evitare di danneggiare eventuali nidi di caretta-caretta mi accorgo che proprio nei pressi del nostro camper nella notte una tartaruga marina ha deposto le uova. Ci sono tracce fresche del suo passaggio. Finito il giro in bici, avverto Paola ed Elisa della scoperta e una volta fotografato il luogo cerco delle canne per transennare la zona di deposizione delle uova. Lungo questa spiaggia e in tutto il sud del Peloponneso è possibile imbattersi in piccoli transennamenti circolari a volte con cartelli che indicano esplicitamente la presenza di un nido altre volte con le sole canne. Non bisogna assolutamente calpestare la sabbia all'interno del cerchio per non rompere le uova e uccidere centinaia di piccole future tartarughe. Per fortuna questi nidi sono posti lontano dalla battigia cioè dalla zona frequentata dai bagnanti. Il nostro nido dopo averlo transennato e fotografato con foto fornite di coordinate gps abbiamo inviato le foto al WWF greco per la sorveglianza del nido se possibile. Partiamo nel pomeriggio, dobbiamo avvicinarci a Patrasso. Dopo due ore di viaggio arriviamo a circa 15km da Patrasso, svoltiamo per il lungomare e ci fermiamo in una località turistica frequentata da greci. Parcheggiato il camper in riva al mare andiamo a cenare in una taverna con i tavolini ad un metro dal mare. Tramonto sul mare e cena. Passiamo lì la notte; il traffico notturno non è certo conciliante per il sonno.

Patrasso

Lunedì 1 agosto

È il giorno della partenza dalla Grecia ma prima andiamo a salutare un nostro amico, un ingegnere greco all'hotel “Astir”. Passiamo una bellissima mattinata conversando con lui sulla Grecia, poi pranzo nell' hotel. È ormai venuta l'ora di salire sul traghetto. Si torna in Italia!

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