Segura de la Sierra è uno dei 10 borghi più belli della Spagna, inoltre è inserito in un bellissimo parco naturale dove è possibile fare molti sentieri ben segnalati, che consentono anche incontri occasionali con la fauna selvatica, come è capitato a noi con gli stambecchi.
Oltre al suggestivo borgo nella parte più alta è sicuramente da visitare il bellissimo castello ben restaurato, con la possibilità di assistere ad audiovisivi che narrano la storia del luogo.
Il castello di Segura de la Sierra, costruito in epoca di occupazione araba dagli Almohadi sui resti di un'antica fortificazione romana, fu conquistata dai cristiani alla metà del tredicesimo secolo.
È stato ristrutturato dall'Ordine di Santiago, che ne ha fatto sede
dell'Encomienda de Castilla, diventando la residenza del Gran Maestro dell'Ordine di Santiago nell'ultimo quarto del Quattrocento.
Restaurato nel secolo scorso è una poderosa struttura in cima al colle con un bel mastio, bagni arabi, piazza d’armi.
Fortificazione spettacolare immersa in un paesaggio incantato. Situato a più di 1.200 metri sul livello del mare, è il più alto dell'intera provincia di Jaén. Grazie alla sua posizione, il visitatore può godere di una vista meravigliosa dal castello che ancora si erge come custode della Segura de la Sierra.
Quando si entra all'interno, la forma irregolare quasi pentagonale della sua pianta attira l'attenzione. Questo contrasta con la fortezza precedente, di origine musulmana, la cui pianta era trapezoidale e con torri ad ogni vertice.
Spiccano, a questo proposito, la torre d'ingresso e la struttura costituita dalla
vasca di origine araba che delimita il perimetro del pavimento rispetto alla
vasca. Difficile sapere con certezza quali erano gli accessi al Castello per tutti i rimaneggiamenti che ha subito nel corso dei secoli e per le diverse cinte murarie che ha avuto. Resta comunque l'attuale accesso alla torre d'ingresso a forma di gomito, di cui si hanno notizie già nell'XI secolo.
Da notare che avere un'entrata a gomito costringeva il nemico non solo a voltarsi ma anche a dover varcare due porte, favorendone la difesa. Questo elemento difensivo proveniva dal Nord Africa.
Grazie ai documenti interni dell'Ordine di Santiago, si sa che lo spazio è stato utilizzato creando una struttura superiore in legno con camera da letto e altri ambienti.
Superato questo primo ambiente, si raggiunge la piazza d' armi, spazio adibito, tra le altre attività, all'epoca all'addestramento delle truppe.
Nel caso di questa piazza, è noto che lo spazio era utilizzato con portici come i resti che si intuiscono accanto alla zona con i bagni o le riproduzioni che troviamo accanto alla Cappella del Castello.
Ne sono prova le officine e i resti di forni che troviamo, oltre a un deposito per il cibo e per tenere gli animali.
Tutti i portici che aveva il Castello avrebbero avuto un tetto con disposizione inclinata in modo che l'acqua piovana finisse nella cisterna che si trova sotto terra.
A causa della posizione inespugnabile del Castello, spesso l'unico modo per gli
invasori era ricorrere all'assedio. Per questo motivo le cisterne, destinate a
raccogliere e immagazzinare l'acqua piovana, diventano di vitale importanza per contrastare l'assedio delle forze attaccanti.
Ciò permetteva di avere acqua disponibile anche in caso di guerra, momento nel quale il nemico interrompeva l'abituale rifornimento dalle fonti esistenti all'esterno del Castello.
L'attuale cisterna è dell'epoca di Santiago ed è coperta e imbiancata.
Ad una delle estremità della piazza d' armi troviamo un ambiente che era comune nei castelli degli ordini cavallereschi: la Cappella.
Sebbene pensiamo agli ordini cavallereschi come a cavalieri dediti alla guerra, l'Ordine di Santiago era anche, oltre che a un'organnizzazione militare, un'istituzione religiosa, e quindi aveva una serie di regole religiose da seguire.
La cappella è a navata unica con testata a forma di abside e di tipo mudéjar, nella quale furono nominati innumerevoli cavalieri.
Tra i Bagni Arabi e la Cappella troviamo la Torre dell'Omaggio. Di forma quadrata, si trova in un angolo della fortezza.
Sebbene ora abbia solo due piani e un tetto merlato, si sa che aveva un terzo piano che dava accesso alla primitiva zona merlata. Aveva nelle sue diverse stanze un deposito di armi, un mulino a mano e depositi.
Queste sale interne sono a volta; in una di esse, il visitatore può trovare pannelli esplicativi con dettagli interessanti su uno dei comandanti che era figura rilevante di Segura: Rodrigo Manrique, padre del poeta guerriero Jorge Manrique.
Su entrambi i lati della Torre dell'Omaggio troviamo gli accessi ai parapetti che circondano la fortezza. L' Adarve è anche conosciuto come il Camino de Ronda,
esso corre lungo il perimetro del Castello, ad eccezione del Cassero, rafforzandone così il carattere difensivo. In caso di attacco, era il luogo in cui i difensori si riparavano.
Era tutta rivestita di legno e di tegole a capanna e in ogni torre c'erano camere, una delle quali per "dormir velas", e tutte costruite con calce e ciottoli.
Passeggiando lungo i parapetti si possono ammirare meravigliosi scorci sulle montagne. Tra questi scorci c'è El Yelmo, sede del FIA (International Air Festival) che si svolge all'inizio di giugno.