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Italia

Sicilia

Tra mosaici, templi e mulini a vento

Giovedì 27 dicembre 2007

Partenza: inizia una nuova avventura. Si arriva la sera nel porto di Napoli. Il traffico è caotico e mancano indicazioni chiare per la zona traghetti. Finiamo per imbucarci in un varco del porto: scopriamo dopo che è per le isole minori e non per la Sicilia. Per uscire dal caos in cui ci siamo ficcati è necessaria un po' di retromarcia e uscire dal porto contromano perché davvero non cera alternativa.

Ci rimettiamo in coda nella via che costeggia il porto fino a raggiungere il varco che consente di entrare nella zona riservata ai traghetti per la Sicilia. A guidarci non sono di certo le indicazioni stradali, completamente mancanti, e nemmeno le indicazioni degli immancabili venditori o parcheggiatori abusivi (pronti a vendervi qualsiasi cosa), ma solo le insegne poste sul camino della nave SNAV: vedendo dove è attraccata capiamo finalmente come arrivarci.

In poco tempo siamo nel traghetto entrando in retromarcia. Abbiamo scelto la SNAV perché come compagnia è più economica rispetto alla Tirrena. In inverno non è possibile viaggiare in open deck. Ci rilassiamo sotto una doccia della nostra cabina con vista sul mare.

Arrivo a Palermo e Piazza Armerina
venerdì 28 dicembre

Arriviamo come previsto alle ore 6,30 a Palermo. Sbarchiamo e incominciamo ad avviarci nel lungomare est di Palermo.

La città alle prime luci dell'alba è ancora addormentata, il traffico è scorrevole, accanto a noi alcuni veicoli a tre ruote Piaggio carichi di verdura transitano e si apprestano ad iniziare la giornata lavorativa. Noi procediamo senza intoppi verso l'autostrada. Palermo ha nella parte vecchia alcuni edifici completamente diroccati. Sembrano rimasti in quello stato ancora dall'ultima guerra.

Usciti dalla città, il paesaggio si fa apprezzare per gli aranceti e i prati in cui si pratica la pastorizia.

Arrivati a Piazza Armerina ci dirigiamo a Villa del Casale. Dopo la visita al sito archeologico riprendiamo l'autostrada ed arriviamo a Siracusa. Il navigatore ci guida senza sforzo all'area di sosta attrezzata Von Platen. E' posta vicino al museo e in zona centrale. E' sera e piove sempre più forte. Ci indicano la piazzola in cui fermarci. Pur essendo compreso nel prezzo l'allaccio alla rete elettrica, la pioggia scende talmente forte che rinuncio: troppo rischioso armeggiare con i cavi elettrici sotto quel nubifragio. La notte segue così tra lampi, tuoni e scrosci di pioggia molto intensi.

Siracusa e Cattedrale di Noto
sabato 29 dicembre

La giornata sin dal mattino è nuvolosa. Ha però smesso di piovere. Il prato dell'area di sosta è disseminato di pozzangheroni. Decidiamo di far visita al vicino museo.

Dopo l'interessante visita al museo entriamo nella modernissima cattedrale. L'altissima cupola a forma di cono rovesciato sembra una astronave in procinto di partire. Probabilmente l'architetto che l'ha progettata voleva esprimere una sensazione verso l'Altissimo. In questo senso l'opera è certamente riuscita.

Siracusa offre nel centro storico e nella zona archeologica l'occasione per una visita interessante.

Nel pomeriggio ci spostiamo a Noto per ammirare la Cattedrale appena ristrutturata dopo il rovinoso crollo. Finito il giro nel centro storico di Noto in stile barocco è ormai buio e ci dirigiamo verso il litorale sud.

Dobbiamo trovare il posto per sostare la notte, il nostro progetto è di arrivare per il giorno successivo a Selinunte. Andiamo ad interrogare il nostro navigatore, i POI installati sul TomTom. Troviamo un'aree "AA" abbastanza vicina, a Marina di Siracusa. Dalla lista che abbiamo proveniente da "areesosta.mde", ne abbiamo una sulla carta della sola Sicilia e un'altra in formato PDF dell'intera Italia caricata nel navigatore, leggiamo la descrizione dell'area n°4133: è l'unica a Marina di Siracusa che risulta aperta tutto l'anno. Avviamo il navigatore: Di notte e in luoghi completamente sconosciuti è di grande aiuto il suo utilizzo con istallati i POI delle aree di sosta.

Arrivati alla meta, come la vocina del TomTom ci segnala, abbiamo però una sorpresa: l'area, al contrario delle dichiarazioni del proprietario, è chiusa in inverno. Riprogrammiamo il navigatore per il parcheggio n°3809 posto a Scoglitti che si trova più avanti nel nostro itinerario.

Arrivati a Scoglitti preferiamo fermarci sulla strada che si affaccia alla spiaggia: in questa stagione è possibile farlo, invece del piazzale del parcheggio posto nell'abitato.

Selinunte
domenica 30 dicembre

Alla mattina facciamo spesa ad un piccolo supermercato vicino al porticciolo. Incomincia già a piovere. Partiamo, a Gela ci fermiamo giusto il tempo per assistere ad una funzione religiosa.

In questa zona il paesaggio è tutt'altro che piacevole; dopo le serre, le ciminiere di questa zona industriale fanno da cornice a questo centro abitato veramente bruttino. Arriviamo nel pomeriggio nel parcheggio dell'area archeologica, il PS contrassegnato nel nostro database con il n° 1. Manca solo un'ora alla chiusura e decidiamo di rimandare la visita all'indomani. Spostiamo il camper al di fuori della recinzione del parco archeologico, a piedi visitiamo il piccolo abitato di Selinunte.

E' un insieme di seconde case una appiccicata all'altra, costruite ognuna con uno stile indefinito. La mancanza di uno stile è la costante di tutto il litorale sud della Sicilia. Predomina l'abusivismo di "mattone selvaggio" fino ai confini del parco archeologico. La miopia degli amministratori locali è evidente nella mancanza di una corretta tutela del paesaggio.

A sera ci fermiamo nel grande piazzale della ex stazione ferroviaria n° 3244. Qui un caratteristico presepio che riproduce in miniatura l'abitato di Selinunte è meta continua di visitatori. Alla sera ci fa compagnia un olandese che viaggia con l'auto e caravan, entrambe in pessime condizioni, ci stupiamo come abbia potuto affrontare un viaggio così lungo. Ha l'aspetto di un vecchio "figlio dei fiori" e soprattutto il caravan cade letteralmente a pezzi. E' solo e ci racconta che le sue bambine (forse con il suo italiano stentato intendeva le sue figlie) sono rimaste in Olanda.

Acropoli di Selinunte
lunedì 31 dicembre

Alla mattina ci alziamo di buon'ora e ci presentiamo all'entrata dell'area archeologica. La visita di questo importante sito archeologico ci impegna tutta la mattinata; si articola in quattro zone, la prima costituita da tre templi, di cui uno ricostruito, la seconda dall'acropoli e la terza dal Santuario di Demetra Malophoros e infine, nella quarta, l'Agorà.

Dal Santuario ci dirigiamo verso alcune dune di sabbia prima di fare una passeggiata sulla spiaggia. Ricomincia a piovere e ci affrettiamo a tornare. Raggiunto quindi il parcheggio dell'area archeologica, troviamo, fermata dal tergicristallo la pubblicità di un ristorante locale con menù turistico a 15 €. E' ora di pranzo e vogliamo provare ad andarci.

E' situato di fronte al mare prima del porticciolo di Selinunte. Il pranzo sarà inaspettatamente abbondante tutto a base di pesce, con antipasto e frutta compresa. Mangiamo con gusto.

Nel pomeriggio ripartiamo per le saline di Trapani. Impostiamo la rotta sul navigatore verso l'area Le Saline n° 3537: è sita all'interno del parcheggio pavimentato e recintato di un piccolo albergo posto dietro il distributore IP della strada provinciale per Trapani. Come posto ci aspettavamo di meglio, è comunque tranquillo per passare l'ultimo dell'anno. Con noi nell'area soltanto un altro camper: Franco ed Elisabetta.

Dal museo delle saline di Trapani fino ad Erice
martedì 1 gennaio 2008

Al mattino ci alziamo con comodo e ci rechiamo il Museo delle Saline. Visitiamo la città di Trapani ed in serata saliamo ad Erice. Arrivati al parcheggio n° 1132 lo troviamo tutto occupato di camper di ogni tipo e dimensione. Ci fermiamo sulla strada immediatamente prima della piazzuola. E' buio, in fondo si intravvede l'arco che segna l'ingresso alla cittadina. Qui la temperatura è più bassa, e per la prima volta, di sera accendiamo la stufa.

Erice
mercoledì 2 gennaio

Al mattino veniamo svegliati dal rumore del primo camper che mette in moto e se ne va. A seguire uno dopo l'altro finiscono per andarsene tutti. Un bel sole fa capolino dietro le nuvole e ci invita a visitare la città.

La bellissima passeggiata tra i vicoli del paese viene interrotta da un breve acquazzone. Pranzo in un ristorante non così a buon mercato come quello di Selinunte. Poi di nuovo nel borgo medievale, per poi tornare al camper.

Rotta verso Segesta. In serata arriviamo all'area archeologica, troppo tardi per visitarla. Ci spostiamo al parcheggio posto all'ingresso di Segesta Calatafimi, l'abitato a qualche chilometro dall'area archeologica per passare la notte. Nonostante la pendenza del parcheggio, riusciamo a trovare un punto quasi in piano. La notte trascorre tranquilla.

Segesta e Palermo
giovedì 3 gennaio

Anche oggi il tempo non è dei migliori: facciamo appena in tempo ad arrivare nell'area archeologica ed iniziare la visita. Ricomincia a piovere. Rinunciamo a vedere l'anfiteatro, il tempo non lo permette.

Risaliamo sul camper, quindi l'autostrada verso Palermo. Ci hanno indicato un piccolo ristorante nel centro storico. E' vicino al porto e ci rimane comodo mangiare lì prima di imbarcarci sul traghetto di ritorno nel pomeriggio.

Dobbiamo parcheggiare il camper molto lontano, ne approfittiamo per fare una passeggiata tra i vicoli; ci portiamo anche il navigatore: non è proprio il caso di perderci! Ottimo il pasto, non rimane che tornare al camper e metterci in coda per l'imbarco.  

Il ritorno
venerdì 4 gennaio

Nonostante il mare agitato della notte, la traversata è stata eccellente, il traghetto è abbastanza grande per consentire una navigazione confortevole. La nostra avventura si sta concludendo. Peccato per il brutto tempo incontrato...

Sicilia: Palermo Sicilia: Palermo Sicilia Sicilia Sicilia: Siracusa Sicilia Sicilia Sicilia Sicilia Sicilia Sicilia Sicilia Sicilia Sicilia Sicilia Sicilia Sicilia Sicilia

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